Sky test

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Chi di voi ha Sky sara' capitato sicuramente sul canale 997. Per chi non lo conoscesse, come gia' detto, è un canale dove non ci sono programmi. Vi è tutto il giorno la stessa immagine, cioe' un monoscopio, il quale dovrebbe indicarci la risoluzione della nostra TV e anche la qualita' dell' audio. Dietro a quell' innocuo quadretto ho sempre pensato ci fosse qualcosa di estremamente disturbante. Di sottofondo infatti vi è un suono, una specie di statico molto lineare e pulito che continua senza mai fermarsi.

Inizio' tutto quando erroneamente lasciai il televisore acceso mentre ero al computer, proprio su Sky test. All' inizio non me ne curai piu' di tanto, fino a quando lo stridulo suono non ando' ad urtare il mio orecchio. Mentre andai a spengerlo mi fermai davanti allo schermo, il quale, nonostante il dolore crescente al timpano, mi stava come ipnotizzando. Rimasi quasi un' ora e svariati minuti in piedi, oscillando occasionalmente avanti e indietro, davanti ad un ammasso di pixel, con quel suono che percorreva ogni centimetro della mia abitazione, mi sentivo paralizzato, indifeso. Fissando quello strano cerchio provai un incredibile malessere: sapete quando si ha la sensazione di essere spiati da qualcuno, quando nella notte percepiamo di non essere soli, quando si è tristi, abbandonati e dal profondo delle nostre viscere percepiamo una sensazione di disagio e sconforto? Credetemi se vi dico che era come se mi avessero compresso nella scatola cranica tutte queste "emozioni". Fortunatamente arrivo' mia moglie a spegnere il decoder. Dopo lo toccai, bruciava. Sentivo che tutto cio' non era umano o comunque concettualmente possibile.

Riferii subito al mio amico di infanzia l' accaduto, l' unico che poteva credermi e supportarmi. Mi raccomandai che lui non visitasse mai il canale 997 o al massimo di non fissarlo per molto.

Successe tutto cosi' in fretta.

Essendo molto legati possedevo le chiavi di casa sua, che per me era come una seconda abitazione, quindi decisi di fargli visita. Salendo le scale del condominio lo sentivo, sentivo quel dannato rumore penetrarmi nel canale uditivo ed echeggiare nell' oscurita' del palazzo. Aprendo la porta lo vidi, vidi lo schermo bianco, vidi il cerchio. Lui era seduto sulla sua poltrona davanti al televisore. Gli occhi vitrei, la bocca spalancata in modo grottesco ed innaturale, gli arti rigidi, gelati, con la pelle biancastra illuminata dal bagliore dello schermo nella stanza buia.

Ora mi trovo qui, davanti ad un cappio attaccato al soffitto, è il momento di farla finita. Quello che ho visto è troppo per me, fanculo alla famiglia, la mia vita è cambiata radicalmente. Devo solo salire sullo sgabello, avvolgere la corda intorno al collo e lasciar fare il resto alla gravita'.

Se solo riuscissi a distogliere lo sguardo dallo schermo.

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