-Frank, su, andiamo al campo a vedere lo spaventapasseri!
-No, John, c'e' un cane grosso e feroce. Ho paura.
Era una bella giornata di sole in campo azzurro. I due bambini avevano marinato la scuola e se ne erano andati per campi a raccogliere more e a rincorrersi. Finalmente si era fuori dall'inverno che, quell'anno, era stato rigidissimo. Frank, un biondino smilzo aveva un anno in piu' di John: otto. L'altro, piccolo e mingherlino, bruno, era un po' succube dell'amichetto e volentieri faceva tutto cio' che gli proponeva, ma stavolta la paura era tanta. Avevano scorto in lontananza un campetto arato con un casupola e uno spaventapasseri piantato nel mezzo. La curiosita' li spingeva ad esplorare quel posto, visto che di spaventapasseri avevano visto solo i disegni su un libro. A Frank piaceva in particolar modo vivere quell'esperienza. Poco incline allo studio, aveva, pero', imparato molto bene una poesiola-filastrocca sull'argomento che, piu' o meno, faceva cosi':
Uno spaventapasseri, tutto l'inverno che aspetta,
solo soletto in mezzo ai campi, balbetta:
"La primavera è imminente,
faremo l'appello, chissa' chi sara' presente...
Ci sara' un topino magro e impaurito,
un passerotto ancora intirizzito.
Con l'abbraccio dei primi raggi di sole
torneranno le margherite e le viole.
Tornera' il bambino a giocare,
l'aria aperta finalmente a respirare,
prendera' il mio cappello di paglia
ci giochera' lanciandolo in aria.
Finalmente passera' la malinconia
della piu' fredda stagione che ci sia."*
-John, se un fifone, lo sai?
-Sara', ma non voglio finire nelle fauci di quella bestiaccia! E poi chi ci dice che che il propietario del campo non ci accolga a fucilate?
-Ti facevo piu' per l'avventura...
-E ci sto ancora, lo sai, ma questa mi fa davvero paura!
-Ma, se siamo furbi e attenti, non è detto che dobbiamo incontrarlo, il mostro!
-Gia', e come faremo?
-Ci separeremo e ci ritroveremo, ecco vedi la' una staccionata? Possiamo ricongiungerci in quel punto, metterci carponi e strisciando tra le stoppie arrivare fino al fantoccio: un'occhiata e via! Che ne dici?
-E il cane?
-Da quel che vedo qui, non mi sembra sia libero. Puo' darsi lo che lo tengono alla catena.
-Potremmo provare, si'...
-Ecco, cosi' mi piaci...
I due amici uscirono dal boschetto dove s'erano acquattati e si divisero , per strade diverse, si ritrovarono alla staccionata. Lo spaventapasseri si poteva trovare ad una cinquantina di passi, bello, ritto in mezzo al fogliame su un palo, rivestito di una camicia rossa scozzese e un berretto dello stesso colore. Dalle braccia in croce uscivano ciuffi di paglia, ma non si riusciva a distinguerne il viso: difatti gli erano arrivati alle spalle.
-Non vedo nessuno in giro - disse John.
-E' anche mezzogiorno e magari il cane sta all'ombra all'interno della casupola. Seguiamo la seconda parte del piano. Si lasciarono cadere nell'erba, passarono sotto la staccionata e presero a strisciare in direzione del pupazzo. Un profondo silenzio dominava la vallata. Il sole, in alto, picchiava, data l'ora meridiana. Non s'udiva la voce di un uccello. L'aria sembra rarefatta ed immobile. Pian piano arrivarono alla base dello spaventapasseri.
- Ecco, ci siamo - disse Frank - Ora lo vedremo bene in faccia!
Sempre accovacciati, s'allargarono un po' e riuscirono a spostarsi sul davanti, avevano il sole di fronte e il viso del fantoccio non si vedeva bene. Allora misero, entrambi, la mano davanti agli occhi e scrutarono nella sua direzione e lo videro. La faccia dello spaventapasseri non era una forma riempita di paglia con gli occhi, il naso e la bocca disegnati, bensi' una orribile testa umana, livida, scarnificata, con le occhiaie nerastre, spaventosamente sbarrate, una bocca semiaperta dalla quale fuoriuscivano grumi di sangue secco. La testa era piantata sul palo. Era orribile, orrenda, sembrava un demonio scappato dagli abissi di Satana. I due bambini rimasero impietriti. La terra sembro' girare intorno a loro. A John venne un conato di vomito, Frank si senti' svenire-
-Che cos'e', Frank?- piagnucolo', tremante, il piu' piccolo
-No..n lo so. So solo che è terribile. Senti come puzza di morte! Andiamo via, presto!
La paura sembrava li avesse inchiodato sul posto. Fecero un sforzo sovrumano per rialzarsi. Infine ci riuscirono e fuggirono via, dopo aver scavalcato il recinto. Alle loro spalle lo spaventapasseri fece una rotazione e si giro' nella loro direzione. Quegli occhi cupi e neri sembravano fissarli e la bocca sogghignare!!