Le sue parole per quanto potessero essere crude e orribili non mi suscitarono nessun sentimento negativo contro Foxy. Infondo non poteva essere stata colpa sua! Solo del gran freddo!. Ma mi dispiacque tantissimo anche l'immedesimarmi nella guardia e solo ad immaginare quanto dolore provasse, mi venne una morsa allo stomaco. In seguito voltai lo sguardo verso Foxy. Lo vidi abbattuto, poverino non meritava di risentire tutto il racconto dall'inizio. Non lo meritava e il che mi fece star male per entrambi.
Io: Non sapevo che la storia fosse andata così ok, ma primo: Non avresti dovuto raccontarlo davanti a Foxy e secondo, cosa centra questo con i bambini dell'87?
Aggiunsi con aria interrogativa.
Lei mi osservò ancora con qualche lacrima che le scendeva dagli occhi.
Samantha: Be ovviamente la storia non è finita ma di Foxy non mi interessa! Ha ucciso la mia piccola Meredith! Quell'ammasso di parti robotiche che dice di avere un'anima ma in realtà è solo un ammasso di lattine compattate!.
Foxy non riuscì più a trattenersi. Pensavo che si sarebbe arrabbiato come non mai ma invece lo vidi fermo e impalabile davanti alla guardia e me. Pensavo che avesse deciso di ignorare le parole della guardia ma invece lo vidi trattenere le lacrime. No, non lo meritava.
Io: Perchè Samantha! Perchè! Lui non ti ha fatto niente! è stata colpa del freddo non sua!
Samantha: No... lui l'ha uccisa! e ora solo PER COLPA SUA! Non potrò mai più riabbracciare la mia piccola Meredith!
Replicò fra le lacrime. Io cercai di non ribattere altrimenti sarebbe andata avanti all'infinito e stringendo la mano di Foxy e sorridendogli per infondergli conforto, lasciai che continuasse la storia.
Samantha: Comunque sia...pian piano tutte le persone iniziarono ad allontanarsi dal corpo di mia figlia, tranne io che rimasi ore sul suo corpo a versare fiumi di lacrime. Il locale chise poco dopo che mi fui alzata. Non volevo andare e lasciare il corpo lì, così chiamai l'ambulanza e lo feci portare via. Da quel giorno la mia vita si incupí di colpo.
Mi feci assumere come guardia notturna non volendo mai più rivedere quel locale di giorno. Non parlavo più con nessuno e con il tempo aumentava sempre di più il mio odio nei confronti di quei maledetti 5 bambini artefici di tutto...
Passarono anni da quando la mia vita diventò scura e chiusa e nonostante ciò non riuscivo ancora a rimuovere l'immagine fissa impressa nella mia mente dei bambini attorno a mia figlia senza lobo frontale colante di sangue rosso scuro dappertutto. Le mani fredde tremanti, i dentini appena spuntati coperti dal rosso vivo del sangue sembravano solo un altra parte della massa rossa che era diventato il suo volto.
Lavorando di notte collaborai sempre con un altra guardia: Mike Smidth.
Era molto triste anche lui e ogni volta, anche se ci conoscevamo da anni, non mi salutava mai.Proprio in quel momento entrò nella stanza Vincent seguito da Bonnie e Chica che ascoltarono la storia assieme a noi.
Dopodiché la guardia proseguì.
Samantha: Non sapevo perché, ma sentivo che qualcosa accomunava me e Mike...
Non sapevo cosa fosse ma lo sentivo, dentro. Una notte durante il turno decisi di porgergli un interrogativo che mi tenevo dentro da un pò:" Hei Mike, volevo chiederti una cosa."
Lui mi guardò per un secondo, sempre con il suo sguardo spento per poi annuire. Io gli chiesi"Perché sei sempre così chiuso?, so che forse non è ne la domanda ne il momento adatto per chiedertelo, ma sono solo puramente curiosa."
Mi giustificai. La vera causa era quella di scoprire se c'era veramente qualcosa in comune fra noi due. Lui mi disse"Be...vedi Sam, la storia risale a qualche anno fa. Era il freddo inverno del 1983..." appena sentii pronunciare quella data mi si gelò il sangue nelle vene. Poi continuò" un inverno particolarmente freddo e pungente. Lavoravo sempre come guardia notturna. Solo che in quel periodo Foxy, uno degli animatronics del locale, si danneggiò a causa del freddo. Quel giorno decisi di portare mio figlio al lavoro assieme per farlo divertire e fare nuovi amici. Lo lasciai giocare per molto tempo, fino a quando sentii un grido provenire dal pirate cove. Mi allarmai all'istante e corsi sul luogo...fu troppo tardi. Il suo corpo era ormai disteso a terra privo di vita, accanto a lui cinque bambini disposti in cerchio. Rimasi ore a piangere sul corpo di mio figlio e dopo quell'avvenimento la mia vita divenne buia e diventai chiuso in me stesso." Io rimasi scioccata"Aspetta vuoi dire che cinque bambini avevano ucciso tuo figlio?" Lui mi rispose di si lasciando che qualche lacrima minacciasse di rigare le sue guance. Io rimasi sconcertata, era la stessa storia dell'uccisione di mia figlia! sentivo che quei bambini avevano qualcosa di misterioso...Me lo sentivo fin all'inizio di quel giorno dell'83...
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Un'avventura in Fnaf
FanfictionDue amiche...amicizia forte e perfetta...stesse passioni, stessi hobby e stesso gioco preferito... Un gioco che cambierà per sempre le loro vite. Le stravolgerá facendogli sperimentare sentimenti mai provati: delusioni, gioie, pianti. Emozioni che r...