Capitolo 4

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Per diversi minuti lasciai che le lacrime bagnassero il mio viso. Mi sentivo come se un macigno mi stesse schiacciando lentamente. La testa pulsava come se un martello pneumatico si divertisse a farmi esplodere il cranio. Finalmente mi decisi a sollevare la testa, che avevo nascosto precedentemente tra le ginocchia, e a farmi forza. Non volevo passare le ore a piangermi addosso ne farmi vedere in questo stato dai ragazzi, quindi mi obbligai ad ingoiare quel temporaneo stato di debolezza.
Quando sentii la mia pancia brontolare mi decisi di andare a pranzo. Mi alzai di malavoglia, dopo che mi asciugai l'ultima lacrima col palmo della mano, mi lasciai quel posto alle spalle uscendo cosí dalle Faccemorte e dirigendomi dove tutti i Radurai stavano andando: alla cucina.
Senza dire una parola mi sedetti vicino Newt e iniziai a mangiare l'insalata e poi la mela che si trovavano sul piatto.

"In questi giorni, ti vedo quasi mai in giro per la Radura." inizió Newt.

"Mi piace la solitudine." gli risposi senza staccare lo sguardo dal piatto ormai vuoto con solo il torsolo della mela. Fortunatamente il ragazzo non si accorse del mio precedente "crollo".

"Non ami la compagnia di noi Pive?" il suo tono di voce faceva trasparire comprensione.

"Si, non volevo farti pensare questo, ma non so il perché adoro stare per conto mio in luoghi tranquilli come le Faccemorte, senza che qualcuno mi disturbi. Sarei capace di rimanerci tutto il giorno." poco dopo aggiunsi: "Sono un po'... strana. Intendo a stare sempre sola."

"Secondo me, no."

Davvero?

A quelle parole alzai finalmente lo sguardo verso il ragazzo seduto alla mia destra. Aveva lo sguardo rivolto nella mia direzione, prima di allora non avevo mai notato che avesse i capelli biondo scuro, infatti ero certa fossero piú chiari, gli occhi nocciola invece erano cosí profondi. Erano quei tipi di occhi che ti facevano dimenticare tutto quello che ti stava intorno, proprio come se ti catturassero e non ti lasciassero più.

"Sul serio?" dissi dando voce ai miei pensieri. Mi sentii un po' imbarazzata per averlo fissato.

"Si, non c'è niente di male se vuoi restare sola. Per i nuovi arrivati é normale, sai con la faccenda della memoria... Forse fai anche bene, così puoi evitare certi Pive del caspio." disse quest'ultima frase come se fosse un pensiero che poteva anche non dire. Dal suo tono di voce potevo capire che era arrabbiato.

Perché dovrebbe esserlo? Non ha senso. Sta di fatto che conosco molto poco Newt, quindi non saprei dire con esattezza se lo é veramente. E poi é solo un pensiero, sicuramente non avrò ragione.

Il suo sguardo andò a finire a un Raduraio che si trovava poco distante dalla cucina, era seduro sul pavimento di pietra e intento a parlare con un altro ragazzo di fronte a lui. Potei notare che era biondo ma, lui aveva i capelli più chiari di Newt ed erano leggermente ricci.

"A chi ti riferisci?" chiesi.

"A Zart, ogni tanto si diverte a prendere in giro il povero Chuck per via del suo lavoro in piú é il più piccolo."

"Non é giusto! Non sarà facile sopportarlo."

"Spesso Chuck se ne ritorna al Casolare arrabbiato poi si mette a piangere per via degli insulti."

"É una cosa crudele, ma non ha un caspio di cuore?"

"Questo non basta a descrivere quella Testepuzzona e no, lui al posto del cuore non ha niente." strinse la mano in un pugno.

"Sembri saperlo bene."

Lui mi rispose facendo di 'si' con la testa.

I miei occhi guizzarono per tutto l'edificio, solo in quel momento realizzai la mancanza di due persone. "Hey ma dove sono Minho e Chuck?"

The Maze Runner- Le GemelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora