Capitolo 32

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La mia vista era un tantino appannata, sbadigliando mi strofinai le palpebre. Stavo per scivolare nuovamente nel sonno però delle voci all'esterno me lo impedirono, cogliendo così la mia attenzione. Doveva essere molto presto perché il sole non era ancora sorto, dato che la luce che entrava dalla finestra era lieve. Dal lato opposto della stanza si alzò un mugolio di disapprovazione, segno che anche mia sorella era stata svegliata da tutto quel baccano. Posai lo sguardo nella parte opposta della stanza e non potei fare a meno di ridacchiare per la scena a cui avevo appena assistito. Beatrice si era appena svegliata di soprassalto, il suo petto andava su e giù velocemente. Fece per voltarsi dalla mia parte ma si ritrovò la faccia a pochi centimetri dal pavimento. Non si era resa conto di essere sul margine del materasso quindi, appena si era mossa, si sbilanciò verso l'esterno rischiando di cadere. Di scatto aveva appoggiato un palmo sul legno mentre l'altro braccio aveva agguantato il guanciale e le gambe erano rimaste nascoste nelle coperte. Alzò il capo rendendo visibile la sua chioma dorata coprirle disordinatamente il volto. Mi dovetti mordere la lingua per trattenere le risate.

"Te la farò pagare cara." mi guardò lei truce rimettendosi in piedi e aggiustandosi i capelli anche se alcune ciocche non ne volevano sapere di appiattirsi.

La bionda mi stava dando le spalle per cui non potei vederla sorridere malignamente, strinse tra le dita gli angoli del cuscino e nel giro di qualche secondo mi trovai a girare il capo a causa della botta che mi aveva dato mia sorella. Dalla mia bocca uscì un imprecazione e senza farmelo ripetere due volte ricambiai il gesto. Beatrice strizzò le palpebre e serrò le labbra in una linea sottile mentre varie idee le scorrevano nella mente.

"Allora tu vuoi la guerra?" mi minacciò.

Schizzai fuori dal letto, rischiando di cadere in avanti, dato che un lembo del lenzuolo mi si era attorcigliato nella gamba. La mia arma si scontrò con le costole della bionda, con la coda dell'occhio la vidi alzare le braccia e indirizzare il colpo sulla mia testa esattamente quando la colpii sul costato. Il tutto avvenne cosí veloce che non potei fare nulla per evitarlo. Sbuffai scocciata e centrai la sua faccia, lei liberò una mano e mi fece il solletico su un fianco. Una sonora risata uscì dalla mia bocca quindi mi piegai d'istinto in due mollando di conseguenza il cuscino.

"Tu giochi sporco!" esclamai puntandole un dito contro fingendo arrabbiata e ancora acquattata sul pavimento.

La mia arma era a pochi centimetri da me, appena allungai i polpastrelli affondando nella soffice superficie morbida, Beatrice afferrò l'altro lato.

"Come facevi a sapere che soffrivo il solletico?" le chiesi sperando che lo avesse "visto" in un sogno.

Lei alzò le spalle e rispose che non lo sapesse. Abbassai inavvertitamente lo sguardo, ci ero rimasta male per quelle parole. Volevo che fosse una briciola del nostro passato, del nostro legame. Quel piccolo gesto doveva essere uno spiraglio dei tempi felici, dei quali eravamo state private. Volevo riportare alla mente i momenti in cui eravamo bambine. Mi andavano bene anche gli attimi prima di essere spedita in questo luogo, anche se i pochi ricordi che avevo non erano molto felici. L'importante era che stessi con lei. Ma quel tocco non era niente di tutto questo, era stato fatto sperando che io reagissi. Percepii la speranza frantumarsi come un oggetto di vetro sul pavimento. Scacciai i pensieri e mi obbligai a tornare nella realtà.
Approfittando del momento di distrazione da parte di mia sorella riguardo quella domanda, le rubai il guanciale avendo notato che la sua morsa attorno ad essa si era allentata. Appena percepì che glielo stessi soffiando dalla mano, strinse la presa ma ormai l'aveva perso dato che tra le sue dita c'era solo un piccolo pezzo di stoffa. Non ci volle molta forza per tirare via l'oggetto senza romperlo e averlo nelle mie mani. In risposta lei mi diede una spintarella e mi trovai col sedere per terra e gli occhi rivolti al soffitto.

The Maze Runner- Le GemelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora