"Come tu ben sai, sono un disastro a ricordare i nomi di tutto perciò aiutami." mi supplicò Beatrice facendo trasparire difficoltà nei suoi occhi e una punta di imbarazzo nel dirlo ad alta voce.
Per diversi secondi rimasi lì impalata a fissarla essendo convinta che intendesse un'altra cosa. Ero certa che mi avrebbe messo con le spalle al muro, ancora mi ronzava nella mente la sua voce che avrebbe affermato che per il biondo provassi qualcosa oppure che me lo avrebbe soffiato lei da sotto il naso. Ancora una volta le mie assurde paranoie vennero infrante, e per fortuna oserei aggiungere. Ingoiai un groppo di saliva e mi riscossi dal mio momentaneo stato catatonico quando mia sorella mi rimproverò di sedermi accanto a lei.
"Eh si, certo." borbottai scuotendo la testa per scacciare le paranoie rimaste. "Ok, da cosa vogliamo cominciare?" le chiesi sentendomi più leggera e il battito cardiaco ritornare normale così da rivolgerle tutta la mia attenzione.
Lei ci pensò su un momento tentando di scegliere le domande o gli argomenti che le sembravano più importanti. "Con i luoghi me la cavo abbastanza bene: so che questo è il bosco ma voi lo chiamate Faccemorte, poi c'è il Casolare con la Gattabuia, le cucine,... Il problema sono i ragazzi."
Nell'udire la parola "ragazzi" dentro di me prese a crescere il panico, supposi di essere sbiancata e irrigidita perché la bionda ridacchiò, molto probabilmente per la mia espressione facciale.
"Il riccio moro con gli occhi azzurri é Alby, giusto?" iniziò con l'interrogatorio.
"No, è Chuck. Alby sarebbe..." tentai di puntualizzare ma venni interrotta dalle sue parole.
"Ah si, giusto. é il tizio che si è beccato la mutazione e ci abbiamo pure parlato 'sta mattina." Si batté un palmo sulla fronte ricordandosi di quell'avvenimento un po' strano. "Invece il moro rossiccio abbastanza carino sarebbe...?"
Corrugai le sopracciglia non riuscendo a collegare la persona alla descrizione.
"Dai, quello che corre insieme a te e all'altro tizio." fece lei.
"Ah -esclamai capendo a chi si stesse riferendo- Thomas."
"È vero, -realizzò d'un tratto- era anche lui nella stanza di Alby, era entrato per ultimo."
"Esatto, brava. Quello che mi ha abbracciata prima è Minho."
"E il biondo?" sorrise malignamente, uno strano luccichio non molto rassicurante, prese a scintillare nelle sue iridi azzurre.
Per la seconda volta non afferrai di chi stesse parlando dato che nella Radura ce n'erano diversi. Per un attimo temetti stesse parlando di Zart, forse l'aveva intravisto nel Casolare. Poi un altro orrendo pensiero si infilò nel mio cervello: e se avesse in mente di fare qualcosa di male a mia sorella? Magari poteva usarla per estorcermi informazioni in qualche modo. E se uscendo, l'avesse presa per un braccio e costretta a stare al suo gioco, magari sotto un ricatto? Quel ragazzo era molto astuto quanto pericoloso, iniziai a temere di più per l'incolumità della mia gemella piuttosto che la mia.
Uno schiocco di dita davanti ai miei occhi mi fece ritornare alla realtà facendo fuggire tutte le mie preoccupazioni."Terra chiama Angelica, ci sei?"
"Ehm, no." biascicai nuovamente ottenendo in risposta una risata.
"Intendevo quello con le braccia muscolose, dai quello... sexy." All'ultima parola la bionda allargò il sorriso, come se sapesse che quell'aggettivo avesse una certa influenza.
Il mio cervello prese ad elaborare velocemente le informazioni: chi poteva essere biondo, molto bello e con dei bicipiti da togliere il fiato? Pensai a diversi Radurai ma tutte quelle informazioni convogliavano in un solo ragazzo. Tentai di trovarne altri ma la risposta era così evidente. Sotto quell'illuminazione sbarrai nuovamente gli occhi nel collegare la parola "sexy" a Newt. La mia pelle prese fuoco, per non parlare poi del mio cuore che, a quanto pareva, si divertiva moltissimo ad uscire fuori dal mio petto. Per quanto mi piacesse quel ragazzo non lo avevo mai definito tale ma, ad essere sincera, più gli accostavo quell'aggettivo più mi convincevo che non gli stesse tanto male anzi gli si addiceva moltissimo. Nella mia mente si palesò il biondo con i suoi capelli indomabili e gli occhi profondi. Si, quella parolina ci stava benissimo, sembrava essere fatta apposta per lui. Nella mia mente affiorò un pensiero che mi era venuto quando avevo stretto tra le mie braccia Minho: avevo fatto un paragone tra il loro addome definendolo per entrambi scolpito. La mia temperatura corporea subì un picco micidiale quando il mio cervello malato prese ad immaginare il biondo senza maglietta. Una parte di me voleva tantissimo placare quella sorta di istinto ormonale fuori controllo, ma l'altra era deliziata da quello che potevo supporre, eccome se mi piaceva. Sarebbe stato stupendo se avessi avuto la possibilità di sfilargli quell'indumento. Chissà che fisico potesse avere? Insomma, osservando le sue braccia muscolose non poteva possedere di certo degli addominali appena accennati; un minimo scolpiti dovevano esserlo per forza, giusto? Dai pochi abbracci che ci eravamo scambiati, l'ipotesi che fosse in possesso di un bel vedere si faceva sempre più vivida. Chissà come potevano apparire i sui muscoli sotto sforzo?
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The Maze Runner- Le Gemelle
AventuraAngelica si ritrovava in una specie di ascensore. Non ricordava nulla del suo passato,tranne il suo nome. Nella Scatola troverà un oggetto a lei molto importante e prezioso, ma dietro si cela la verità e molti misteri da svelare. Una volta giunta ne...