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Angel,  dopo aver avuto una leggera discussione con il suo coinquilino, dovette accettare l'offerta di Eric e Daniel di andare a stare da loro per qualche giorno. Proprio non sopportava più di stare lì, anche se utilizzava quella casa solo per dormirci qualche ora. C'era un limite a ogni cosa. 

Arrivò a casa dei due pittori quella sera stessa.
Suonò il campanello con un pò di nervosismo. Era un bel condominio, quello, e la zona era tranquilla, anche se frequentata da molti studenti, visto la vicinanza all'Università. Quando la porta venne aperta, Angel sorrise al padrone di casa, Eric.

« Ciao»

« Ciao, accomodati, prego»

« Grazie» disse entrando in casa.

L'appartamento era un loft abbastanza grande. Era composto da un'ampia cucina, un salotto altrettanto grande, tutto compreso in un open space, e, al piano di sopra, c'erano un paio di porte chiuse. C'erano quadri e tele ovunque, in ogni angolo libero. Si, era proprio una casa di studenti di Arte.

« Bella casa, complimenti»

« Grazie» gli sorrise Eric.

« Hey Angel!» lo salutò Daniel scendendo dalle scale.

« Ciao Daniel. Tutto bene?»

Lui annuì ed Angel continuò.

«... Volevo ringraziarvi ancora per potermi ospitare. Sarà solo per qualche giorno, e vi pagherò la mia parte. Luce, acqua, quelle cose lì» disse sorridendo imbarazzato.

« Non ti devi preoccuparti di questo» lo rassicurò Eric.

« Hai solo quel borsone?» gli chiese Daniel. Angel guardò per un attimo la sua borsa nera e annuì.

« Comunque, per ringraziarvi, vorrei portarvi fuori a cena»

« Non ce n'è bisogno» disse Eric.

« Insisto. Non vi porterò in un ristorante stellato, se non volete, ma a mangiare fuori vi ci porto.»

« Beh, allora non possiamo rifiutare.» esclamò contento Daniel.

Angel annuì sorridendo.

***
Alla fine optarono per andare a mangiare in un fast food. Per una volta potevano anche concederselo. Unica pecca? Era pieno di famiglie e gruppi di ragazzi quella sera. Riuscirono a trovare un tavolo libero quasi per miracolo, ma grazie al cielo ci riuscirono. Venti minuti dopo, stavano già mangiando.

« Visto che stasera ci hai invitato a cena, che ne dici se ti invitiamo noi, domani, a pranzo? Abbiamo un paio di ore libere a quell'ora, e ci piacerebbe ricambiare il favore» propose Daniel, con l'approvazione di Eric.

« Di solito mangio la sera, ma posso fare un eccezione per una volta» disse tranquillo, con un braccio appoggiato sullo schienale del divanetto, prima di bere un sorso della sua bevanda. Angel sembrava completamente a suo agio in quel momento, nonostante i due ragazzi fossero perplessi dalla sua risposta. Che voleva dire?

« Cioè? Mangi solo alla sera?» chiese infatti Eric smettendo di mangiare.

Angel annuì.

« Posso mangiare solo una volta al giorno. Cioè, non ho la necessità di mangiare tre volte al giorno.»

« Perchè?» chiese esterrefatto Daniel.

« Da piccolo mi hanno operato allo stomaco. Adesso ho, diciamo, un terzo dello stomaco. Quindi non ho lo stimolo della fame, ma per compensare prendo degli integratori ogni giorno...»

Angel alzò, poi, le spalle.

« ....Ormai mi sono abituato. Il mio corpo pure.»

Gli altri due rimasero allibiti da quella confessione, ed Angel sorrise. 

« Sapete, è strano non sentirvi parlare. Di solito non fate altro»


Daniel sospirò.

« Solo per curiosità.. Tu e Kate state insieme? Sembrate molto... uniti»

Angel ridacchiò.

« Io e Kate insieme? Per carità! E' solo la mia migliore amica. Non stiamo insieme»

« Scusalo, a volte la sua curiosità diventa troppo forte e non riesce a tenere la bocca chiusa» gli disse Eric. Daniel gli lanciò un'occhiataccia.

« Guarda che ti sento, coglione»

« Ti amo anch'io, dolcezza»

« Vaffanculo» sibilò con sguardo omicida. Angel scoppiò a ridere attirando l'attenzione dei due ragazzi su di sè.

« Siete davvero una bellissima coppia. Come vi siete conosciuti?»

« Open day dell'Università. Faceva finta di non piacergli. Dopo un pò ci trovammo a scopare sulla scrivania di una delle aule della nostra facoltà, di notte, dopo esserci entrati di nascosto» gli spiegò Eric. Daniel gli tirò un pugno sul braccio.

« AH! Hey!»

« Ma che cazzo, potevi osare anche esprimerti in modo diverso!»

« Oh scusa, dovevo dire che-»

« Oh, ma stai zitto! Quando ti esprimi in modo normale mi fai ancora più paura di quando fai lo sboccato»

« Ma come siamo simpatici stasera. Luna storta?» gli chiese con sarcasmo, prima di baciarlo su una guancia. Angel assistì a quel piccolo battibecco fra i due in silenzio, gustandosi la scena senza intromettersi, quando il suo telefono incominciò a squillare, rompendo quel momento. Rispose alla chiamata.

« Carter, chi parla?..  A quest'ora?.... Non c'è nessuno lì?... E' superficiale?... Sei sicuro?... Beh, allora disinfetta, pulisci la ferita e mettile una cerotto grande, quelle da bende. Lo puoi fare, è una ferita semplice. Come se l'è fatta?... Cercate di stare attenti. Tutto ok per il resto?... Va bene, se ci sono problemi chiamatemi. Buona notte»

Chiuse la chiamate e rimise il cellulare in tasca.

« Qualche problema?» gli chiese Daniel.

« Una signora anziana si è tagliata. Ha la pelle molto sensibile, quindi ogni movimento dev'essere calcolato. Ma adesso è tutto ok. Ha più di novant'anni, e appena tocchi la sua pelle, si lacera. Bisogna sapersi muovere»

Entrambi i ragazzi lo ascoltarono con attenzione, prima di rendersi conto che lo stavano fissando. E potevano sembrare inquietanti, se solo Angel non fosse stato intento a controllare la sua posta elettronica.

« A che ora ti alzi, più o meno la mattina?» chiese Daniel, attirando su di sè gli occhi di entrambi i ragazzi.

« Che c'è? Così lo so e posso preparare la colazione. Non lascio un mio ospite senza colazione»

Angel sorrise.

« Mi alzo verso le sei, a volte sei e mezza. Ma non ti devi preoccupare. Non faccio quasi mai colazione a quell'ora. Mi preparo ed esco dopo essermi fatto la doccia. Se ho proprio voglia di fare colazione a volte la faccio in una caffetteria. O al lavoro. Mi prendo un caffè.»

« Capisco. Quindi tu mangi davvero solo alla sera?» mormorò quasi sconsolato.

« Esatto.»

« E cosa mangi? Sei allergico a qualcosa?»

« Solo alla cannella. Per il resto mangio poco e, di quel poco, mangio tutto.»

« Mi chiedo come tu faccia a sopravvivere se mangi poco. Senza offesa, non sembri tanto anoressico, e non sei decisamente da buttare via» disse Eric.
Angel piegò le labbra in un piccolo sorriso.

« Beh, con il mio lavoro, diciamo che non ho bisogno di fare palestra. E poi ve l'ho già detto: nonostante mangi poco, assumo giornalmente degli integratori»

AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora