Eric entrò nella stanza di Angel ma, trovandolo da solo, gli chiese dove fossero tutti. Angel restò con gli occhi chiusi, non stando ancora bene.
« Kate e mio padre sono andati a pranzo. Daniel è uscito dopo aver ricevuto una chiamata da non so chi»
Eric si sedette vicino al letto, e quindi al suo fianco.
« Stai un pò meglio, rispetto a prima?»
« La febbre sta passando. Sono felice» disse sorridendo, contagiando anche Eric, che gli prese la mano nella sua. Angel aprì gli occhi, spostandoli qualche attimo dopo nei suoi.
« Piano piano tutta questa situazione migliorerà.»
Angel lo guardò in silenzio per un paio di secondi.
« Daniel non è qui, quindi perchè sei seduto qua con me?» gli chiese, facendogli perdere del tutto il sorriso. Aggrottò la fronte pensando di aver capito male.
« Non penso di aver capito bene. Che intendi dire?»
« Andiamo, lo sappiamo entrambi che tu non mi sopporti»
Eric sgranò gli occhi. Non poteva credere a ciò che aveva appena insinuato l'altro.
« Ma che stai dicendo? Secondo te sono sempre qui perchè mi obbliga Daniel?!» chiese con un filo di voce.
« E perchè sei qui, Eric?»
« Come perchè? Perchè lo voglio!» rispose incominciando ad alterarsi.
« Tu mi odi?» chiese con il respiro pesante. Anche se più che una domanda sembrava più un'affermazione. Eric lo guardò per un paio di secondi prima di sospirare. Scosse la testa.
« No, non è così, Angel»
« Si invece. E me l'hai anche dimostrato varie volte.»
« Quando? Quando ti ho ospitato a casa mia? O quando sto qui a tenerti la mano per paura che la tua salute peggiori?!» sbottò alzando lo sguardo su di lui.
Angel si passò una mano fra i capelli, chiudendo gli occhi per un attimo.
« Eric...»
« Ho paura, porca puttana! Perchè non lo riesci a vedere?!»
Angel lo guardò come se avesse appena detto una cosa fuori dal normale.
« Hai paura?»
Eric annuì.
« Si.»
Angel sospirò.
« Eric, non è che pensi che io voglia rubarti Dan, vero? Lui Daniel é tuo. E io no-»
« Non é di questo, che ho paura» disse interrompendolo.
« E di che cosa hai paura allora?»
« Di perdere le persone più importanti della mia vita, e tu in poco tempo sei entrato a far parte di quelle persone»
« Non mi conosci così bene! Come posso essere diventato ciò se, tra l'altro, ho sempre cercato di tenervi a distanza?» sospirò chiudendo gli occhi.
« Non ci sei riuscito Angel. E dovresti essertene accorto»
« Di cosa dovrei accorgermi?» sbottò alzando la voce.
Eric sospirò passandosi entrambe le mani fra i capelli, provando una frustrazione enorme in quel momento.
« Pensavo di aver trovato tutto quello di cui avevo bisogno con Daniel. E non avevo mai pensato di poter provare qualcosa per un altro uomo che non fosse lui. E invece é successo! E' successo, e nonostante tutto, io continuo ad amare Daniel. Ma non posso ignorare ciò che provo, perchè anche volendo non ci riesco.»
Angel si mise seduto sul suo letto d'ospedale con molta fatica, e guardò Eric negli occhi con uno sguardo glaciale. Voleva credere di aver capito male.
« Eric, in questo momento, o la mia attività cerebrale è in carenza, o tu non ti spieghi bene. Sono stanco morto, e sono debole. Mi guardi? Non riesco a fare niente, neanche mettermi seduto da solo! Quindi, dimmi quello che mi devi dire senza troppi giri di parole. Mi odi, oppure no?! » disse con tono duro.
Eric deglutì rumorosamente annuendo e tremando. Si morse quasi a sangue il labbro, prima di trovare un minimo di coraggio. Prese un piccolo respiro e parlò.
« Sono innamorato di te»
Angel si mise a ridacchiare, passandosi una mano sul viso.
« Certo. Come ho fatto a non pensarci prima?»
« Guarda che non sono mai stato così serio in vita mia. E non sono un bastardo che vuole fregare Daniel. Gli ho parlato. Gliel'ho detto.»
« E lui, di grazia, cosa ti ha detto?» gli chiese con sarcasmo.
« Anche lui è innamorato di te»
Angel lo fissò negli occhi per qualche secondo, prima di chiudere gli occhi e prendere un respiro profondo.
« Una cosa che odio di più al mondo, è quello di essere preso per il culo da persone che, in teoria, stimo, di cui dovrei fidarmi. E invece non posso fidarmi di nessuno»
« Angel, non ti sto mentendo»
« Ma che cazzo dici?!» urlò sgranando gli occhi.
« Sto dicendo la verità!»
A quel punto Angel non ci vide più e sbottò.
« Tu sei fidanzato con Daniel, lo stai per sposare, lui sta per sposare te! Che cazzo vuol dire che siete innamorati di me?! Siete completamente fuori di testa?»
« E' successo.»
« Beh, è un vostro cazzo di problema. Io non accetterò niente del genere, non sono interessato, cerca di andartene dalla mia vista in meno di un secondo! O giuro che mi alzo da questo letto e ti mando via a calci nel sedere! »
Gli occhi di Eric si riempirono di lacrime e per un attimo abbassò lo sguardo, sentendo il cuore battere furioso contro lo sterno.
« Tuo padre mi ha parlato di quello che ti è successo» mormorò facendolo completamente zittire, per almeno un minuto.
« Ah, ma certo. E questo, ti fa credere di sapere tutto di me? Ti sbagli di grosso. Non mi conosci per niente, Eric! Voglio che tu esca da questa fottuta stanza, voglio che tu e Dan uscite dalla mia vita. Non voglio più vedervi!» disse con rabbia. Eric scosse la testa.
« Non lo pensi seriamente! Ti prego, Angel»
« Vattene via, ora!» sbottò indicando la porta.
Eric lo guardò con gli occhi lucidi e un groppo in gola. Che stupido pensare che avrebbe capito.
« Tu adesso potrai odiarmi quanto vuoi, ma i miei sentimenti non posso cambiarli. Tu ci stai rifiutando solo perchè pensi di essere sbagliato? Pensi che amare una persona del tuo stesso sesso sia sbagliato? Io non conosco differenza. Ti lascerò da solo, come vuoi tu, ma domani sarò qui, come tutti i fottuti giorni!» finì con l'urlare, prima di andarsene.
Angel guardò la porta chiusa per un paio di secondi, prima di sentirsi di nuovo da solo. Guardò la stanza vuota e gli venne un groppo in gola. Si stese su un fianco e si mise su un fianco, in posizione fetale, chiudendo gli occhi. Non riuscì a trattenere una lacrima e si morse il labbro inferiore.
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Amare
RomanceEric vide per la prima volta Daniel quattro anni prima, agli open day dell'università. L'anno successivo, al corso di storia dell'arte incominciarono a parlare, e da allora non si lasciarono più, fidanzandosi ufficialmente l'anno dopo, dopo tanto se...