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« Angel» lo richiamò l'amica. Mise la sua mano sopra la sua e lo guardò preoccupata. Era sveglio. E il dottore gli aveva appena detto quello che era successo.

Il bip incessante che teneva monitorato il battito cardiarco stava mostrando un acceleramento.

« Mi avete tolto lo stomaco..» disse con voce rauca, graffiata, stanca, senza emozioni.

« Siamo stati costretti. Ma sei stato messo sulla lista trapianti. Non bevi, non fumi, non hai altri problemi di salute»

«.. Mi avete tolto lo stomaco» ridisse come in trans, con lo sguardo fisso sul dottore.

« Lo sapevo» mormoró Kate guardandolo. Il dottore sospirò.

« Si Angel» 

« Se ne vada» mormorò.

« Come?»

« Se ne vada! Voglio stare solo! Via!» urló agitandosi. Il dottore annuì lasciando la camera. Fuori, le urla avevano attirato l'attenzione di tutti.

« Calmati, ti prego» gli disse Kate cercando di bloccare il suo agitarsi e le sue urla di rabbia e di dolore. L'abbracció di scatto e cercó di calmarlo il più possibile.

**

« Sta urlando. Dio, che angoscia. Voglio vederlo» si lamentó Daniel stringendosi al suo fidanzato. 

« Lo so. Anche io.»

Un'intera equipe di dottori in camice bianco si avvicinó al dottore che aveva operato Angel, e che era appena uscito dalla sua stanza.

« Fammi indovinare, Angel non é contento» esordì il più anziano del gruppo.

« No» disse il dottore.

« Dimmi che non c'era nessun altra scelta. Che non potevi salvare lo stomaco. E che lui é in prima posizione nella lista trapianti. Lo sai chi è quell'uomo, e  che ci può far troncare le nostre carriere in un attimo, vero?!»

Il dottore di Angel annuì.

« La cicatrice era completamente lacerata. Non c'era niente da fare. A ogni punto che cercavo di mettere si creava un'emorragia nuova. Ci sono anche i filmati dell'operazione»

« Ok, andiamo a parlare in sala conferenze con calma.»

Il dottore annuì seguendo l'equipe. Daniel guardò Eric, e lui gli accarezzò il viso per cercare di dargli un minimo di conforto.

***

Kate uscì dalla stanza di Angel sospirando. Raggiunse la sala d'attesa e si guardò in giro. Eric e Daniel la raggiunsero immediatamente appena la videro.

« Come sta?» le chiese Eric.

« Male. Malissimo. E' sotto shock. Ed è maledettamente incazzato nero. Non vuole vedere nessuno, ma penso che vedere voi, parlare con voi, lo aiuterà in qualche modo»

« Dici sul serio?» sussurrò Daniel.

« Si. Ora lo stanno trasferendo in reparto»

« Ok, andiamo subito»disse Eric prendendo per mano Daniel. Ma Kate lo bloccò prendendolo per un polso.

« Aspettate»

« Che c'è?» le chiese Daniel.

«  Andiamo a prenderci un caffè, prima di vederlo gli infermieri dovranno prendersi cura di lui, c'è ancora tempo.»

***

Kate continuò a girare lo zucchero nel suo caffè prendendo un respiro profondo. Poi alzò lo sguardo sui due ragazzi e incominciò a parlare.

« Dopo che Angel si risvegliò dal coma dopo l'incidente, anni fa, i suoi genitori avevano divorziato, lui aveva un terzo del suo stomaco, e molte cicatrici date da quel fottuto pirata della strada. Prima - me lo ricordo ancora - era molto felice, sempre sorridente. Poi cadde in depressione, sia per l'incidente che per il divorzio. Per un anno non parlò, non guardò in faccia nessuno, non diceva una sola parola. Non si lamentava per il dolore, non si lamentava per la fame, non sorrideva, non giocava, non fece assolutamente niente. Non voleva farsi toccare. Nè dai suoi genitori nè dai medici»

« Ma da te si» intervenne Eric. Kate annuì sorridendo leggermente.

« Ero l'unica persona a cui permetteva di avvicinarsi. Siamo sempre stati insieme.»

Poi abbassò di nuovo lo sguardo. Sorrise, ma quasi tristemente.

« Questa volta la depressione lo ucciderà.  Ed ho paura.»

« Angel non ha altri amici? Dove sono i suoi genitori? Non ha nessuno a parte te?» gli chiese Eric guardandola perplessa. Kate scosse la testa.

« Angel non è una persona asociale. Anzi. Solo che fa fatica a farsi amici..Sentite, per quando riguarda il vostro interesse sessuale per lui... Non ha bisogno di questo adesso. Ha bisogno di un sostegno. E se voi volete da lui tutto tranne questo, per favore, non illudetelo» 

Li guardò per un altro paio di secondi, prima di andarsene.


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