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Ritornare alla realtà, alla vita quotidiana, non era per niente facile quando, dopo tre giorni di vacanza, con l'aggiunta di molto sesso, si tornava in città, al lavoro, a scuola.

Questo, borbottava Daniel, mentre si vestiva per andare a scuola, mentre Angel era concentrato a lavorare al computer ed Eric si lavava i denti.

« Smettila di lamentarti» borbottò Angel, segnando qualcosa sulla sua agenda. Si alzò dal letto sospirando e prese la sua valigetta da lavoro.

« Io vado. Ci vediamo dopo» disse baciando prima Daniel e poi Eric. 

« Pranzi con noi?» gli chiese il secondo.

« Non lo so, poi ci sentiamo» disse guardandolo. Poi passò lo sguardo su Daniel.

« E non ti lamentare, insaziabile che non sei altro»

Lui mise il muso, facendogli la linguaccia. Angel ridacchiò girandosi e incamminandosi verso la porta. Sia Eric che Daniel si soffermarono a gustarsi la vista del suo sedere. Angel si girò di scatto e li beccò sul fatto.

« No, sbagliavo. Siete insaziabili» 

I due sorrisero colpavoli ed Angel alzò gli occhi al cielo.

« Sapete come voglio vedervi quando tornerò» disse prendendo la chiave dalla macchina.

« Quindi vuoi pranzare qui?» chiese Eric.

« Non credo che in un pub o in un ristorante sia concessa la nuditá, e tantomeno il sesso. E non mi va di farlo nel bagno. A dopo» disse uscendo di casa. Daniel guardò Eric.

« Che c'é?»

« Era troppo sexy vestito in quel modo, non trovi?»

« Anche con un sacco della spazzatura sarebbe sexy. Non possiamo farci niente, é così.»

Daniel sorrise avvicinandosi. Gli allacciò le braccia dietro il collo e lo guardò.

« Sono felice»

« Anche io. Tanto»

Lo baciò a fior di labbra e sospirò.

« Preparati. Abbiamo tre ore di lezione»

Daniel mise il broncio sedendosi sul bordo del letto.

« Farlo in tre é bello, ma sono un pó stanco»

« Ti stai lamentando, Dan?»

« Cazzo, no. Se tornasse qui....»

Sentirono la porta di ingresso aprirsi e richiudersi velocemente, e dei passi salire le scale. Angel comparve in camera e guardò entrambi.

« Ho dimenticato il cellulare» borbottò cercandolo in giro. 

« Ti va di restare qui e fare l'amore con noi?» gli chiese Daniel. Angel si bloccò leggermente, sentendo un qualcosa smuoversi nei suoi boxer.
Guardò Eric, che sembrava aspettare la sua risposta ad occhi e orecchie aperte.

« Ma fate sul serio?» disse drizzando la schiena e guardandoli.

Ma fu una domanda inutile. Alzó gli occhi al cielo e si tolse la giacca, sorridendo piano.

***
Angel era in ospedale per una visita di controllo dalle otto di quella mattina.

Il dottore lo stava visitando.

Prese le analisi del sangue e le guardò.

« Le analisi sono buone, leggermente anemico. Stai mangiando tutti i giorni?»

Angel fece una smorfia.

« Si, anche la colazione»

Il dottore ridacchiò guardandolo.

« È Kate che ti sta obbligando a mangiare?»

« No, lei é partita per lavoro, anche se mi controlla a bacchetta anche a distanza»

« Qualcuno ha fatto breccia nel tuo cuore allora»

« Perché invece di impicciarsi in cose che non la riguardano, non pensa al mio stomaco?» gli chiese assottigliando lo sguardo.

« Va bene, va bene» disse. Lo fece stendere sul lettino e continuò la sua visita.

***

Angel si guardò in giro, cercando di non sembrare un ossesso.

Eric lo guardò perplesso.

« Neanche con noi ti comporti così»borbottò incrociando le braccia al petto.

« Non vedo la mia migliore amica da più di un mese, scusa, dolcezza, se mi comporto così» gli disse stando in piedi. Quando vide Kate, si corsero in contro, e lei gli saltò letteralmente addosso, urlando.

« Ciao nerd!» lo salutò baciandolo sulla guancia. Angel la guardò sorridendo.

« Perchè con noi non sorride così?» sussurrò Daniel a Eric, alzandosi in piedi.

« Non farmici pensare» bisbigliò.

Kate stritolò Angel nel suo abbraccio d'acciaio.

« Come stai, metallara?» le chiese baciandola sulla punta del naso.

« Bene, anche se due ragazzi dietro di noi mi stanno bruciando viva con lo sguardo» gli sussurrò guardandolo dritto negli occhi.  Angel ridacchiò facendo scendere Kate dal suo corpo. Poi si girarono verso Eric ed Daniel. 

« Ciao ragazzi!» li salutò la ragazza abbracciandoli.

« Andiamo? Ho una fame bestiale» disse lei sistemandosi il borsone sulla spalle. Tutti annuirono. Uscirono dall'areoporto e si misero in macchina. Angel mise in moto e sistemò lo specchietto, inquadrando immediatamente le figure dei suoi due ragazzi. Gli fece l'occhiolino e loro sorrisero. Kate si sistemò il trucco guardandosi allo specchietto della macchina e il reggiseno.

« Puoi evitare di palparti il seno qui dentro?» le chiese Angel guardandola qualche secondo.

Lei alzò le spalle.

« Mi hai visto fare di peggio, smettila»

Angel scosse leggermente la testa, sorridendo.

« Comunque, come va fra voi tre piccioncini?» chiese Kate girandosi leggermente, con la schiena verso la portiera, in modo tale che aveva la visuale su tutti e tre i ragazzi.

Angel guardò per un secondo i due ragazzi dallo specchietto, riportandoli poi immediatamente sulla strada, mentre un sorriso si impadroniva di quelle labbra in modo leggero. Eric l'avrebbe voluto prendere a pugni, con la stessa intensità con cui voleva baciarlo.

Daniel cercò di ignorarlo, spostando lo sguardo fuori dal finestino, con la voglia di dargli uno schiaffo così forte da fargli perdere quel sorriso che prometteva cose troppe invitanti.

Alzò le spalle, continuando a guardare ostinato fuori da quel finestrino.

« Non siamo piccioncini» borbottò. Kate mugolò.

« Uh, qualcuno è arrabbiato»

Diede un leggero pugno al braccio di Angel.

« Li hai fatti arrabbiare, cattivo ragazzo!»

« Kate, sta zitta» l'ammonì.

« Poi ci penso io» sussurrò guardando per l'ennesima volta i suoi  due ragazzi.

AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora