Capitolo 20 (seconda parte)

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Ancora una volta, ad aspettarci fuori dall'aeroporto, c'era una folla di paparazzi. Notai che Lou ne era abbastanza spaventato, così colsi l'opportunità per spingerlo più vicino a me nella macchina. Lui non rifiutò, anzi si accoccolò felicemente accanto a me.

Milano è una città bellissima. Ci sono già stato un paio di volte ma non avrei mai rifiutato l'opportunità di ritornarci. Adoro semplicemente tutto. Le persone, i palazzi, il cibo.. E questa volta pure il bellissimo ragazzo seduto vicino a me.

Il momento migliore è la sera, quando tutte le luci si accendono; toglie letteralmente il fiato.
Sono felice di aver portato la fotocamera.

"Wow" sospirò Louis, guardando fuori dal finestrino.

Quando arrivammo all'hotel, la mascella di Louis si spalancò dallo stupore. Tutto il nostro gruppo si affollò alla reception, dove Claire stava tenendo un discorso sulle regole del viaggio.
Io però non stavo ascoltando, ero troppo impegnato a fissare qualcun altro. La mia mente era totalmente concentrata su quanto fosse bello.
Mi infastidisce davvero molto vederci così simili a lavoro e, allo stesso tempo, sapere che entrambi nascondiamo qualcosa di grande. Talmente grande che potrebbe rovinare tutto.

Mi morsi il labbro mentre lo guardavo in tutta la sua gloria. Avevo anche la perfetta visuale del suo perfetto culo.
"Harry" mi chiamò Claire facendomi saltare. La guardai e vidi la sua espressione frustrata.
"Si?"
"Mi stavi ascoltando?" Chiese. No.
"Si" mi guardò male ma non aggiunse altro. Sa come sono e mi lascia fare.

"Allora, vi ho assegnato le camere a coppie quindi venite a prendere le vostre chiavi poi avrete il resto della giornata libero. Divertitevi." Finì. Credo che sia pronta per andare a prendere il sole e rilassarsi, almeno per una volta.

Presi due chiavi, una per me e una per il mio compagno di stanza, controllai la lista sorridendo alla vista di quel nome.

"Pare che tu abbia la gioia di condividere la stanza con me per la prossima settimana." Dissi, girandomi verso di lui.
"Che fortuna" scherzò.
"Lo facciamo?" Chiesi, tenendo le chiavi.
"Facciamolo" rispose.

Prendemmo l'astensione fino al tredicesimo piano per poi correre verso la nostra stanza. Mi sentivo come un bambino. Beh, mentalmente lo ero. Aprii la porta e Louis si stupì di quando fosse grande e lussuosa.

"Cavolo.. Com'è possibile che questo viaggio sia gratis?" Chiese, meravigliato da tutto ciò.
"È gratis per te e per tutti gli altri, ma ai miei costa parecchio" ricordai.
"Aspetta. I tuoi genitori pagano tutto questo?"
"La loro compagnia, il loro viaggio. Hanno più soldi del dovuto, altrimenti non la organizzerebbero." Lo rassicurai.
"Ricordami di ringraziarli la prossima volta che li vedrò" disse, lanciandosi sul letto.

Non riuscii a non pensare a quello che avremmo potuto fare su quel letto. Frena.. Troppo veloce Harry. Stai solo testando il ragazzo. Tieni questo per il futuro.

Si alzò e iniziò a vagare per la camera come un bambino a Natale, aprendo ogni armadio, ogni comodino con un enorme sorriso. Raggiunse la finestra e la aprì uscendo sul balcone.

"La vista è magnifica" esclamò.
"Non è male neanche da dove sono io" commentai, guardando ancora il suo didietro. Si girò verso di me completamente rosso per poi girarsi di nuovo.

Lo raggiunsi sul balcone. Notai che si stava mordicchiando le unghie. Davvero lo rendevo così nervoso? Bene.

"Hai mai desiderato di poter sparire?" Chiese casualmente.
"Ogni giorno" risposi onestamente.
"Anch'io"
Spendemmo un po' di tempo per goderci l'aria fresca prima di tornare dentro e cambiarci. Io mi cambiai la maglietta solo per vedere la reazione di Louis.

Fortunatamente tutti i lividi erano guarite in queste settimane, quindi non poteva chiedermi niente che mi collegasse a Marcel.
Stavo in mezzo alla stanza a sbottonarmi la camicia guardando Lou seducentemente. Cercava di andare via ma continuava a girarsi per guardarmi. Risi togliendo definitivamente la maglia.
"Qualcosa ha catturato la tua attenzione Lou?" Dissi e lui arrossì come poco prima.
"Non sapevo avessi dei tatuaggi" cambiò discorso.
"Si.. Molti non hanno un significato ma mi piacciono. Sembra che i miei e i tuoi si completino" risposi, realizzando improvvisamente questa cosa.
"Come?"
"La maggior parte dei miei tatuaggi sono sul braccio sinistro, mentre i tuoi sono più sul destro." Dissi.
"Già. Strano." Aggiunse abbassando la voce. Stava pensando a qualcosa. Era il momento di intensificare le cose.

Mi misi una camicia nuova, lasciando aperti i primi bottoni così da mostrare il petto, prima di riposizionare il mio Fedora sulla testa. Camminai poi verso Louis, mentre lui non riusciva a togliermi gli occhi di dosso.
Ansimò quando gli misi una mano sulla guancia e lo guardai dritto negli occhi. Il suo sospiro si fece più pesante quando gli abbassai la maglia, esponendo le spalle. Iniziai a dargli soffici baci, salendo verso il collo.
Non reagiva, così iniziai a succhiare la pelle del collo, trovando il suo punto di piacere. Gemette facendomi sghignazzare mentre continuavo a tormentarlo. Quando alla fine mi staccai, un segno rosso iniziava già a rendersi visibile.

Feci un passo indietro per ammirare il mio lavoro. Louis non era contento. Porto la sua mano sul collo poi corse in bagno per cercare, immagino, uno specchio.
"HARRY!" Gridò facendomi scoppiare a ridere "SEI MORTO!" Urlò giocosamente è un attimo dopo mi stava inseguendo per la stanza e per tutto l'hotel.
Stavo entrambi ridendo come dei pazzi e pochi minuti dopo Louis si era già dimenticato perché mi stesse rincorrendo. Non ricordavo nessuna delle regole di Claire, ma conoscendola 'fare piano' era una di quelle.
Credo di averne appena infranta una.
Corremmo in cucina, per sentirci sgridare dagli chef e tornammo fuori. Stavamo facendo danni, e con danni voglio dire che dopo aver raggiunto l'area piscina, avevamo colpito delle persone e le avevamo fatte cadere in acqua, non volendo.
Appena ritornati alla reception, eravamo entrambi senza fiato.

"Oh mio Dio" ansimò Louis.
"Dovrei.. Seriamente... Allenarmi.. Di più" affannai. Eravamo piegati in due cercando di riprendere fiato.

"Eccoli lì" gridò qualcuno, ci girammo per vedere un gruppo di persone che ci puntavano.
"Merda" dissi.
"Cosa facciamo?" Chiese nel panico, ma allo stesso tempo divertito.
Senza pensarci, gli presi la mano e corsi per l'hotel, fino a quando trovai un ripostiglio. Aprii velocemente la porta e lo spinsi dentro prima di entrare anch'io e chiuderla.
Non mi aspettavo che fosse così piccolo. Eravamo praticamente appiccicati.

"È stato divertente" commentò quando riprendemmo fiato.
"Non facciamolo più però" risposi.

Calò il silenzio e i nostri occhi si incastrarono gli uni con gli altri. Iniziai ad avvicinarmi e Louis fece lo stesso. Potevo sentire il suo respiro su di me. Guardai intensamente i suoi occhi chiusi. Volevo così tanto baciarlo, ma mi ricordai del mio piano e mi fermai.
So che stava aspettando solo che le nostre labbra si toccassero ma invece spostai la testa e gli sussurrai nell'orecchio "prima devi portarmi a cena fuori".
Feci un passo indietro, aprii la porta e me ne andai, lasciandolo senza parole.

Secondo passo: giocare duro per ottenere risultati.

Nerd with a secret - Larry Stylinson Au [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora