Capitolo 3

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(Harry/Marcel POV)

Aprii pigramente gli occhi e mi sedetti nel mio letto enorme.

Spensi la sveglia prima di alzarmi e scendere le scale fuori dal mio letto e dentro la stanza.

Vedete, il mio letto era sospeso in aria. Sotto al letto c'era un'amaca e dalla parte opposta stava il divano di fronte ad un televisore grande quanto la parete. Le finestre, a sinistra della mia camera, erano dei vetri messi su un muro tondeggiante e nel mezzo c'era uno scivolo che portava nella piscina coperta.

Andai alla cabina-armadio e tirai fuori il completo che Marcel avrebbe dovuto indossare per il college, prima di prendere dei vestiti per il lavoro.

Mi vestii velocemente, misi gli occhiali e pettinai i capelli in quel ciuffo che nascondeva i miei ricci, prima di scendere le scale a chiocciola che portavano alla cucina. Ho detto che nel mezzo delle scale c'era un acquario?

Penso abbiate indovinato che vivo in una casa grande e stravagante. Sapete i miei genitori sono dei top designers, modelli, gente d'affari e un mucchio di altre cose. Io sono figlio unico, così ho avuto la gioia di vivere nel lusso.

Non capite male, amo la casa. Ma la maggior parte delle volte è troppo grande e stravagante per i miei gusti.

È vuota.

I miei genitori erano un'altra ragione per cui avevo iniziato a fare il modello. La mia più grande ambizione era fare musica, ma dovevo finire prima il college.

Magari poi, potrei finalmente dire addio a Marcel.

Penso che mi mancherebbe.

"Mamma...Papà!" chiamai ed entrai in cucina alla ricerca della colazione.

Non ricevetti risposta.

Chiamai di nuovo ma la casa rimase in silenzio. Trovai un post-it sul tavolo e lo lessi.

-Harry,
siamo dovuti andare a Londra per una settimana a causa di alcuni affari importanti. È pieno di cibo nei cassetti e Maria arriverà più tardi. Ci vediamo presto,

ti vogliamo bene.

Funzionava così con i miei genitori.

Perché loro erano in alto, difficilmente erano a casa e mi mancavano.

Non avevo amici, a parte un paio di ragazzi a lavoro, quindi non avrei potuto invitare nessuno per una festa.

Era veramente la solitudine.

Maria era la nostra governante, ma anche la mia bambinaia. Avevo detto un sacco di volte ai miei genitori che non ne avevo bisogno, ma loro non mi ascoltavano mai.

Un'altra ragione per non invitare nessuno.

Avrebbero visto che avevo una baby sitter ed avrebbero riso di me, ancora di più.

Maria, Claire e i miei genitori erano le uniche persone a conoscenza del mio segreto. Loro mi aiutavano con quest'idea, sebbene non sapessero cosa comportasse.

Loro non sapevano che ero vittima di bullismo e venivo picchiato il più delle volte; ed io avevo pianificato di tenere tutto così, altrimenti mi avrebbero fatto smettere. Nemmeno le persone a lavoro sapevano che vivevo una doppia vita.

Guardai l'orologio vedendo che erano le 8:30; la mia prima lezione sarebbe stata alle 9:00, quindi finii velocemente la colazione e presi le mie cose prima di chiudere.

Saltai nella mia auto economica, parcheggiata vicino alla Porsche, e guidai verso scuola.

Due auto differenti, per due differenti caratteri.

Nerd with a secret - Larry Stylinson Au [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora