Capitolo 35

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Harry POV

La testa mi stava assolutamente uccidendo.

Aprii gli occhi e venni accolto da una luce brillante sul soffitto. All'inizio mi sentii un po' confuso poi iniziai a ricordare. Gemetti, portandomi una mano sul viso e mettendola sulla testa. Faceva male.

"L-Louis." Mormorai.

"Harry." Rispose la voce familiare di mia madre, per poi apparire accanto a me, insieme a mio padre.

"Cos'è successo? Dov'è Louis?" Chiesi, i ricordi erano ancora un po' annebbiati. Non ero ancora del tutto sveglio e stavo cercando di pensare, nonostante la mia testa stesse martellando.

"Sei caduto nel lago e hai picchiato la testa. Sei rimasto incosciente per ore." Mi informò papà.

Adesso ricordo.

Ero nel parco a pensare, quando ho sentito qualcuno chiamarmi; mi sono girato, ho perso l'equilibrio e sono caduto. Sono così goffo.
Credo sia stato Louis a chiamarmi, anzi, ne sono piuttosto sicuro; ma forse me lo sono solo sognato.

"Oh. Quanto è grave?"

"Hai una commozione cerebrale piuttosto brutta, ma il dottore dice che starai bene." Disse mia madre ed io annuii lentamente. "Si è un po' preoccupato per i lividi, ma gli abbiamo spiegato noi."

Dio quanto odio gli ospedali. Sono così scomodi, il cibo è pessimo e puzzano da morire. Non c'è niente che mi piaccia. Inoltre penso che le persone si ammalino di più stando in ospedale.

"O-Ok." Risposi, insicuro. "Dov'è Louis? È qui?" Chiesi, sperando che rispondessero di si.

Sono sicuro che sia stato lui a chiamarmi.

"No tesoro, non c'è." Rispose mamma e papà la guardò.

Sta mentendo? Non riesco a capirlo in questo momento.

"Oh." Sospirai. "Posso avere qualcosa da bere?"

"Certo figliolo. Vado anche a chiamare il dottore." Disse papà, uscendo un attimo fuori dalla stanza.

"Come ti senti?" Chiese mia madre, con sguardo preoccupato.
Vuole saperlo veramente?

"Come se mi avessero colpito il cranio con un mattone."

"Mi dispiace. Ma sarebbe potuta andare peggio. Ero così preoccupata quando ci hanno chiamato." Ammise, prendendomi la mano.

Le sorrisi. "Ma sto bene." La rassicurai e lei annuì. Potevo vedere che stava cercando di non piangere.
Ha paura di essere una cattiva mamma e di deludermi. Ma non l'ha mai fatto e spero che riesca a realizzarlo.

"Se sono caduto nel lago, chi mi ha salvato?" Chiesi, mentre i pensieri continuavano a vagarmi per la testa.

Lei si bloccò un attimo e, mentre stava per rispondermi, papà entrò nella stanza con il dottore. Capii che mia madre ne fu sollevata, sapendo che così non avrebbe dovuto rispondere alla domanda.
So che mi sta nascondendo qualcosa, ma so anche che qualsiasi cosa sia lei crede di farlo per il mio bene.

"Ah Signor Syles, lieto di vederlo sveglio. Come si sente?" Disse con entusiasmo.

"Potrebbe andare meglio." Dissi, mettendomi lentamente seduto, con un po' di aiuto.

"Bene. Dovremo fare una risonanza, quando sarà un po' più sveglio, per stare tranquilli; ma siamo sicuri che non sia niente di grave. Quindi siamo fiduciosi che potrà tornare a casa tra un paio di giorni." Spiegò, facendomi sorridere leggermente.

Nerd with a secret - Larry Stylinson Au [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora