Capitolo 4

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(Harry/Marcel POV)

No.

No, no, no, nooo.

Non stava succedendo davvero.

Qualcuno doveva darmi un pizzicotto.

Non ero mentalmente pronto per questo.

Perché?

Perché io?

Perché era dovuto venire in questa compagnia?

Ok, allora, non c'era più niente che potessi fare, eccetto calmarmi e mostrargli il posto, poi lui avrebbe potuto lavorare per i fatti suoi ed io per i miei, cercando di ignorarlo al meglio possibile. Non c'era motivo per nascondersi, ma lui poteva aver riconosciuto la mia voce.

Non parlare molto a scuola, si rivelò una cosa buona.

"Ciao, ti mostrerò il posto, il set così dopo potrai lavorare con Claire." dissi nel modo più carino possibile. Non è che odiassi quel ragazzo, oh aspetta, invece si. Lui mi picchiava, insieme ad Aiden, ed era qui da meno di una settimana.

"Ok" disse semplicemente. Sembrava un po' timido. Forse sapeva chi ero. Questo poteva essere un problema.

"Oh e Harry, mostragli qualche rivista, gli darà un'idea di quello che facciamo qui." disse Claire, lasciandomi solo con lui. Supposi che sarebbe stato un lungo tour, accompagnato dai suoi brutti commenti.

Iniziai a camminare verso i camerini, era una sola stanza, molto grande, perché noi eravamo modelli, i nostri corpi erano i nostri strumenti. La stanza era riempita con un sacco di cose e trucchi, "Allora questo è il nostro camerino, tu puoi sederti di fianco a me finché non ti daranno la tua cuccetta. Ci cambiamo qui e andiamo nell'altra stanza per il trucco; se mai dovessi essere in ritardo, la tua truccatrice personale verrà a truccarti qui mentre ti cambi" spiegai.

"Quindi ci cambiamo tutti nella stessa stanza?" chiese incredulo. Questo significa che non ha mai fatto il modello.

"Si. Non hai mai fatto il modello formale o qualcosa del genere?" non potevo trarre conclusioni affrettate, non era un bene.

"Bhe, mia madre mi ha fatto frequentare alcune lezioni quando ero più piccolo perché diceva che dovevo essere più gentile, ma non è durata molto. Era più che altro per educarmi quindi no, non sono un modello formale." constatò.

Grandioso.

Adesso abbiamo un novellino in casa.

"Va bene, vieni con me." gli feci vedere lo studio in cui stava il camerino, la sala trucco a fianco, il set per i servizi maschili e quello per i servizi femminili, divisi da una tenda. Eravamo separati per diversi motivi di cui non mi importava molto, ma non c'era un vero muro nel caso avessimo dovuto fare un servizio più grande, tutti insieme. C'erano anche una piscina per altri shoot e una sala d'aspetto/giochi che usavamo quando non era il nostro turno sul set.

Decidemmo di sederci un attimo a parlare.

L'intero posto era moderno.

Avevamo un posto molto colorato quindi non sembrava deprimente. C'era l'armadio, che era la parte migliore perché era pieno di capi internazionali. Dato che ero un uomo, non c'era molto per me, ma amavo vedere i vestiti delle ragazze, mi faceva pensare al futuro. Avrei adorato avere una figlia.

"Harry, hai un fratello?" mi chiese Louis.

"No, sono figlio unico. Perché l'hai chiesto?" questa domanda era abbastanza strana e sapevo che aveva a che fare con qualcosa che stava pensando. Le persone non chiedono queste cose per niente, la maggior parte delle volte lo fanno perché trovano delle somiglianze con qualc- oh.

Nerd with a secret - Larry Stylinson Au [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora