Capitolo 37

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Louis POV

Non sono riuscito a dormire questa notte.

Sono riuscito solo a pensare a come Harry abbia detto "Ti amo."

Anch'io l'ho detto, volevo dirlo, ma non posso fare a meno di desiderare che fosse successo in un momento più speciale.

Harry lo sente davvero?

Forse sono stati i farmaci a parlare per lui. Non capite male, amo l'Harry imbottito di farmaci ma le parole che ha detto prima di addormentarsi mi hanno confuso.

È mattina, sono distrutto e tutto quello che voglio fare è dormire; ma i genitori di Harry mi hanno obbligato ad andare a scuola. Fortunatamente non inizia prima delle 13:00 e ho tutta la mattina per stare con il mio Haz.

Il dottore lo ha informato che potrebbe tornare a casa anche oggi. Così quando io andrò a lezione, i sui genitori lo verranno a prendere. Dopo molte suppliche hanno accettato di farmi stare da loro, ma non mi vogliono nella stessa stanza di Haz. Non so per quanto durerà questa situazione.

"Buongiorno Haz." Lo salutai, entrando nella stanza con la colazione. Mentre Harry stava ancora dormendo, ero andato al negozio all'angolo della strada, dato che il cibo dell'ospedale non valeva neanche la pena provarlo. Portai anche un palloncino e dei cioccolatini come augurio per una veloce guarigione. Sorrise quando realizzò che avevo portato del cibo vero e allungò le mani come un bambino.

"Buongiorno Boo." Rispose, mentre si strofinava gli occhi, assonnato. "È per me?"

"Certo." Sorrisi, passandogli la colazione e mettendo il palloncino di fianco al letto.

"Non dovevi, ma grazie." Disse, dandomi un piccolo bacio sulle labbra.

Non mi stancherò mai di baciarlo... mai.

"Come ti senti? Vuoi ancora mettere su un musical?" Lo punzecchiai e lui mi guardò confuso. "Non ricordi?"

"No." Rispose.

"Haz ti hanno dato molta morfina, per via del dolore alla testa, e sei impazzito." Spiegai e le sue guance si tinsero di una scura sfumatura di rosso.

"È stato brutto? Non ricordo molto." Disse ed io iniziai a ridere. Se solo sapesse cosa ha fatto.

"Non ricordi proprio niente di ieri?" Scosse di nuovo la testa.

Questo significa che non ricorda cos'ha detto. Non ricorda quelle tre parole. Forse è meglio così, adesso posso renderlo speciale. Dimostrargli che lo sento davvero.

"Oh.. Ok." Dissi, cercando di non sembrare infastidito perché onestamente, in un certo senso, lo ero.

"Qualcosa non va?" Chiese, facendomi cenno di sedermi vicino a lui. Lo feci e risposi.

"Niente. Non preoccuparti."

"Giuri?" Disse, guardandomi negli occhi.

"Giuro. Te lo dico dopo." Lo rassicurai. Probabilmente lo farò. Quando finalmente gli dichiarerò di amarlo, in un momento e un posto che entrambi ricorderemo, allora gli dirò dei suoi sproloqui.
"Inoltre, abbiamo cose più importanti di cui parlare tipo del fatto che oggi tornerai a casa." Questo lo fece sorridere.
Penso che siamo sulla stessa lunghezza d'onda quando si parla di ospedali; entrambi li odiamo.

E così passammo la mattinata. Parlammo del suo ritorno a casa e di quanto fosse felice di poter dormire di nuovo nel suo letto, poi si mise a ridere ascoltandomi mentre mi lamentavo di dover tornare a scuola.

Nerd with a secret - Larry Stylinson Au [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora