Capitolo 18

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Marcel POV

CASA
Finalmente!
Come entrai in casa, tirai un sospiro di sollievo. Sono già stufo di questi vestiti e sono dell'umore giusto per un'altra pigra serata.
Beh se pigra significa mettersi in pari con una pila di compiti" allora si, intendevo proprio questo. Andai velocemente in cucina e rubai uno dei biscotti che Maria aveva appena sfornato prima di correre al piano di sopra per cambiarmi.
Mi libraria dei vestiti di Marcel e mi cambiai con una tuta prima di mettere la testa sotto l'acqua per rimuovere il gel, così da liberare i miei ricci. Appena  mi fui completamente liberato di Marcel, tornai di sotto e trovai i documenti che Claire voleva che io riempissi.
Mancavano solo 4 giorni alla nostra partenza per Milano! E solo tre di questi giorni sarebbero stati all'inferno.
Appena feci per tornare al piano superiore bussarono alla porta ed io grugnii, non ero dell'umore per ricevere ospiti.
Se però fosse stato Louis dovrei mandarlo via perché avevo troppe cose da fare. Anche se non volevo mandarlo via perché facendolo non avrei potuto iniziare con il mio piano.
"STO ARRIVANDO!" Gridai, andando verso la porta.
Aprii e dentro di me, andai nel panico. Molto.
Per quale diavolo di motivo Niall e Liam erano davanti alla porta di casa mia??
Ok, calmati Harry, calmati.
Invece di impazzire, li guardai confuso, fingendo di non conoscerli e che chiedendo loro perché fossero alla mia porta.
"Posso aiutarvi?" Chiesi, con voce insicura perché penso che, se non mi ricompongo, potrei fare vedere che sto impazzendo.
"Uh.. Marcel?" Mormorò Liam. MERDA! No non può star accadendo, non posso mollare.
"No... Sono suo fratello... Harry." Molto convincente Harry. 10 per lo sforzo. NO. Perché non posso solo dirgli la verità? Cosa c'è tra me e il mentire?!
"Fratello? Marcel non ha mai parlato di un fratello" disse Niall . Marcel non ha mai parlato di tante cose. Questo è quello che avrei voluto dire, ma ovviamente non lo feci.
"Tipico. Sono stato via per un po' e prima della mia partenza abbiamo discusso. Porta sempre rancore quel ragazzo." Come hanno fatto tutte queste cose a uscire così casualmente dalla mia bocca? Sono nei guai.
"Ok, è solo che gli assomigli molto" aggiunse Liam. No merda. Questo perché siamo la solita persona. Questo dovrebbe farmi chiedere perché  Louis non l'abbia ancora capito. "Cioè sei diverso, molto diverso, ma sei anche simile. Se hai capito cosa intendo".
"Ok..." Risposi. Questa volta ero veramente confuso.
"Allora... Marcel è in casa?" Chiese Niall. No... Beh si ma non può venire.
"Lui è..." Iniziai, ma venni interrotto da Maria.
"Harry?!" Camminò verso di me e fece uno sguardo inquisitorio non appena vide Niall e Liam.
"Chi sono?"
"Maria loro sono..." Stavo per finire la frase, poi realizzai che "Harry" non conosceva ancora i loro nomi.
"Io sono Liam e lui è Niall."
"Niall e Liam sono amici di Marcel" finii.
"Beh è la prima volta. Non ho mai incontrato nessun amico di Marcel." Disse, tenendomi il gioco. Durante l' intera conversazione Niall e Liam si scambiarono sguardi confusi.
Questo mi fece dubitare se credessero o no alla mia storia, ma sembrava che stesse funzionando.
Non c'era stato neanche un momento in cui avessi pensato di dire loro la verità ma ci stavo chiaramente andando vicino. Sono troppo dentro a questa bugia per tirarmene fuori adesso. Lo avevo detto che ero nei casini.
"Davvero?" Chiese Niall. "Beh, è in casa?"
"Mi dispiace ragazzi ma al momento Marcel è al piano di sopra, non si sente bene, però se avete qualcosa da dirgli ci pensiamo noi" continuò Maria. Ragazzi adesso sono veramente grato per avere questa donna.
"Cos'ha che non va?"
"Non mangia e non dorme bene da un paio di giorni. Abbiamo molti problemi familiari, quindi Maria gli ha detto di riposarsi" aggiunsi, cercando di rendere più credibile la storia.
"Oh, dategli solo che dobbiamo parlare con lui domani" Liam sospirò.
"Lo faremo" sorrisi.
"Va bene, ciao" dissero.
"È stato bello conoscervi" aggiunsi, salutandoli.
Il secondo dopo aver chiuso la porta, sospirai.
"Oh Harry Edward Styles, devi darmi delle spiegazioni."  Maria cantilenò con sguardo compiaciuto.
"Sono andato nel panico!" Esclamai, alzando le mani in aria.
"Quindi adesso saresti il finto fratello della finta persona che saresti tu" disse, cercando di ricollegare tutto.
"Beh, se lo dici in questo modo suona terribile " mi lamentai. Questa è la cosa più incasinata di sempre e in tempi come questi sono veramente stressato. Quindi feci la cosa migliore a cui potessi pensare. Attaccai il divano saltandoci sopra, per poi avere un attacco di panico; spinsi un cuscino sul viso e gridai.
"Hai fatto?" Sghignazzò mia madre. Quando era tornata a casa?
Tolsi il cuscino dalla mia faccia e la guardai chiedendo aiuto. Mi fece segno di mettermi seduto così da potersi mettere di fianco a me e parlare. Di solito odio queste chiacchierate ma adesso potrei realmente usare un consiglio materno.
"Ho sbagliato mamma." Singhiozzai.
"Non puoi essere messo così male" Iniziò, accarezzando la mia schiena appena io appoggiai la testa sulla sua spalla.
"Si invece. Continuo a mentire alle persone. Persone a cui tengo e non posso smettere. È solo che... Ho paura che sappiano la verità. Ho paura che mi giudichino senza sapere il motivo per cui lo faccio." Mormorai.
"Harry, tesoro, a volte va bene dire bugie, ma non puoi usarle per nasconderti da tutto."
"Non posso evitarlo. Per tutta la mia vita sono stato giudicato per quello che ero, ecco il motivo per cui ho creato Marcel, per separare le mie vite. Marcel è qui per essere giudicato così che Harry possa essere libero. Solo che... Da quando è arrivato Louis, è diventato tutto più difficile." Spiegai.
"Beh, hai parlato di Marcel a Louis?" Scossi la testa. "Forse dovresti farlo" .
"Non posso... Almeno, non ancora. È complicato." Sospirai. Lei non sapeva ancora del Louis di scuola e avevo pianificato di tenere le cose così.
"La vita è complicata. Senti io non posso veramente aiutarti perché non so come ti senti, ma Harry, caro, devi fare quello che pensi sia meglio. Solo tu puoi capirlo." Sorrise.
Grandioso, questo si che è stato di aiuto. Odio quando i genitori danno consigli di vita che ti costringono a risolverti le cose da solo.
"Di cosa stanno parlando le mie due persone preferite?" Chiese mio padre, aggiungendosi a noi.
"Solo di lavoro e della vacanza a Milano." Mentì. Almeno ho capito da chi ho imparato a farlo.
Ma mia madre sta mentendo solo perché sa che mio padre mi darebbe dei consigli per risolvere il mio problema, invece di dirmi di farlo da solo. Questo è quello che lei vuole che io faccia.
"Sembra divertente. È un peccato che non si venga via con te questa volta. Sarebbe stato interessante imparare quello che tu e quel ragazzo, Louis, sareste arrivati a fare" sogghignò.
"PAPÀ!" Piagnucolai.
"Cosa? Non pensare di passarla liscia con noi. Sappiamo che tra te e quel ragazzo sta succedendo qualcosa." Perché i genitori dono così imbarazzanti?
"Vado a letto!" Esclamai alzandomi. Dissi un veloce "buonanotte" e raggiunsi camera mia.
Appena toccai il cuscino, mi addormentai.

Nerd with a secret - Larry Stylinson Au [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora