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Sentii qualcuno prendermi una mano. Mi girai di scatto.

Oliver.

Ero confusa.

Iniziò a farmi le sue scuse, anche se non necessarie.

Poi lo vidi avvicinarsi.

-Santo cielo- pensai.

Me lo ritrovai quasi addosso. Gli occhi fissi nei miei, le nostre mani ancora legate l'una all'altra.

Era da togliere il fiato, letteralmente.

Il cuore sembrava volesse scoppiare mentre le mie guance si imporporavano ancora una volta davanti a lui.

"Mi chiedevo se ti andasse di uscire qualche volta" disse quasi sottovoce.

Come?!

-Cazzo Parker respira e accetta!- pensai.

Balbettai un monosillabo affermativo e dopo avergli lasciato il mio numero, si avvicinò al mio orecchio "a presto, piccola"

Ok, il mio povero cuore non poteva reggere ancora per molto.

Pochi secondi dopo mi baciò sulla guancia.

-Respira! Chiamate un dottore! Sto andando a fuoco!- esclamai a me stessa.

Le sue labbra lasciarono un leggero formicolio nel punto in cui toccarono la mia pelle.

Elettricità. Oliver. Muoio.

Slacciò le nostre mani e fece la sua uscita di scena.

Nel frattempo ripresi a respirare, ma non molto regolarmente.

-Esco con Oliver. Pazzesco- ero ancora sotto shock per quanto era successo. Faticavo a crederci.

Con il cuore leggero e gli occhi sbarrati, riuscii in qualche modo a condurre il mio corpo verso la seconda ora.

Miele e CaffèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora