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Oliver's POV

Ero sdraiato sul mio letto da più di un'ora a fissare il vuoto.

Prima di Maggie, la vita mi scorreva davanti. Non mi lamentavo, ma non mi piaceva.

Ora che c'era lei, volevo fare qualcosa di più del semplice sopravvivere durante il giorno e soffocare la mia insonnia di notte.

Mi ritrovai a figurarmi l'uscita di oggi.

L'avevo baciata.

Cazzo, ci ero riuscito.

Le sue labbra morbide e rosee erano così invitanti.

Ripensare al modo in cui combaciavano perfettamente con le mie, mi procurò un piacere strano, che si manifestò all'istante nel mio basso ventre.

Guardai giù e vidi il rigonfiamento nei jeans. Rimasi un attimo sconvolto.

-Da quando pensare ad un bacio, te lo fa alzare?- pensai.

Dio. Volevo Maggie.

Baciarla, toccarla, guardarla.

La desideravo intensamente.

Volevo possederla in ogni modo umanamente possibile.

Mi alzai di scatto.

I miei pensieri mi constrinsero ad una doccia gelida.

"Oliver vieni a mangiare" la voce attutita di mia madre mi raggiunse oltre la porta.

Tornai in camera, mi misi una tuta e andai in cucina.

"Allora tesoro, come ti trovi a scuola?" chiese interessata.

"Per ora tutto bene" sorrisi.

Mi scrutò attentamente mentre mi servivo una generosa porzione di insalata di pollo.

"Hai conosciuto qualcuno?"

Ma come cazzo faceva a saperlo?!

"Si" risposi cauto.

Si avvicinò impercettibilmente con gli occhi socchiusi. Stava aspettando qualche dettaglio in più.

Lo sapevo.

L'aveva fatto così tante volte in passato, quando le dicevo solo il minimo indispensabile.

Era la sua tattica.

Prevedibile, ma sempre efficace.

Arrossii visibilmente.

Mia madre sgranò gli occhi. Di sicuro non si aspettava la mia reazione.

"Ok, ok. Ti racconto tutto, basta che la smetti di guardarmi così" le dissi.

"Scusa tesoro, è solo che non sono abituata a vederti arrossire" disse con voce incredula.

Cazzo che vergogna.

Respirai profondamente e la guardai negli occhi. Avevano il mio stesso colore.

"Si chiama Maggie, o meglio, Margaret Parker. È la mia vicina di banco durante l'ora di storia. Oggi siamo usciti insieme e ci siamo baciati"

Sorrise "oh Oliver"

Aveva le lacrime agli occhi.

Mi accarezzò una guancia. Abbassai le palpebre al suo tocco.

"Sono felice per te" disse dolcemente.

"Anche io"

E lo ero davvero.

Miele e CaffèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora