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Mi svegliai molto prima del solito.

Gli uccellini cominciavano a cinguettare e, dall'altra parte della casa, il sole abbracciava il nuovo giorno.

Fuori dalla mia finestra si iniziavano a vedere fasci di luce color albicocca contro il cielo cobalto degli ultimi minuti della notte.

Uscii dalla camera e percorsi piano, quasi in punta di piedi, il corridoio fino alle scale. In modo altrettanto silenzioso le scesi, facendo attenzione agli scalini scricchiolanti e in pochi secondi mi diressi in cucina.

Avevo voglia di preparare la colazione per i miei due giganti.

Un po' come faceva mamma.
Mamma.

Scacciai quel pensiero. Non volevo rovinare l'inizio della giornata soffermandomi sulla sua morte. Non lo facevo mai. Dovevo essere forte per me, ma soprattutto per Jamie e Thomas, visto che mi erano stati affidati. Non potevo cedere.

Presi un respiro profondo, contai fino a tre e mi misi al lavoro tra ciotole e padelle.

Appena finii di mettere gli ultimi piatti sulla tavola, spuntarono i gemelli.

"Wow!" esclamò Thomas mentre Jamie restava immobile con gli occhi spalancati.

"Dai su mangiate, prima che si raffreddi" dissi dolcemente.

Non se lo fecero ripetere due volte.

Si sedettero e iniziarono a guardarsi in giro tra pancakes, waffles e bacon e un altro mucchio di roba.

"Non so da dove cominciare!" ammise Thomas.

"Vado a prepararmi. Quando torno, voglio vedere tutto finito" e così, soddisfatta delle loro espressioni e con un gran sorriso sincero sul volto, ritornai nella mia stanza.

La mattinata era cominciata in modo divino.

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