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La mattina a scuola scorse velocemente e senza problemi, se si esclude l'episodio della prima ora.

Ormai le lezioni erano terminate e mi diressi verso l'auto, guardandomi i piedi.

Mi sorpresi quando giunta davanti alla mia Golf, vidi Thomas e Jamie, appoggiati al cofano. Di solito tornavano a casa con i loro amici.

Mi guardarono e dopo una manciata di secondi fu Jamie a parlare per primo "Maggie,- riuscivo a sapere cosa volesse dirmi, già solo dopo una parola- abbiamo saputo cosa è successo con Amber" era arrabbiato. Glielo si leggeva negli occhi. Sapevo che le mani che aveva nelle tasche dei jeans, erano strette in grossi pugni.

"Si, beh... non è andata poi così male" dissi piano, guardandolo in faccia.

Non disse niente. Thomas, dapprima appoggiato alla macchina con le braccia incrociate sul petto, d'un tratto esplose urlando "CAZZO MAGGIE! DOVEVI REAGIRE! DOVEVI TIRARLE UN PUGNO IN FACCIA!" si passò una mano tra i capelli, mentre l'altra gesticolava come se avesse vita propria. Era furioso. Entrambi lo erano. Non li avevo mai visti così.

Senza accorgemene, le lacrime iniziarono a scorrermi lungo le guance. I gemelli, vedendomi piangere, si diedero una calmata e si avvicinarono.

"Hey sorellina, non piangere" disse Jamie mentre mi prendeva tra le braccia.

Thomas si posizionò dietro di me e cominciò ad accarezzarmi i capelli "Dai Maggie, smetti di piangere per favore" le loro voci erano un balsamo per le mie orecchie e per il mio cuore.

Rimanemmo in questa posizione per un po', mentre studenti curiosi ci passavano di fianco e ci lanciavano occhiate. Presi un respiro profondo, sfoderai un sorriso, detti un bacio sulla guancia di ciascuno e con voce amorevole dissi "avanti piccoli giganti, andiamo a casa"

Mi sorrisero entrambi. Adoravo vedere quei loro sorrisi così sinceri e rasserenati.

Stavo aprendo la portiera dal lato del guidatore, quando qualcosa attiró la mia attenzione.

Oliver.

Sussultai quando lo vidi a distanza di un paio di auto, fermo a guardarmi, con un'espressione che non riuscii a decifrare.

Oliver. I suoi occhi blu erano fissi nei miei.

Distolsi lo sguardo ed in un paio di secondi, ero già per strada.

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