Miele e Caffè

49

Bip. Bip. Bip.

Questo rumore mi entrò dritto nel cervello.
Bip. Bip. Bip.

Era un suono costante che mi impediva di dormire.
Bip. Bip. Bip.

Frustrata, aprii lentamente gli occhi. Una luce al neon proprio sopra di me, mi costrinse a socchiuderli appena.

Dove mi trovavo?

Pian piano ripresi a sentire il mio corpo.

Ero sdraiata su un letto. Di certo non il mio.

Uno strano senso di fastidio che proveniva dal mio braccio sinistro, attirò la mia attenzione.

Una flebo. Una flebo?!

Girai la testa sul lato opposto e vidi il macchinario che rilevava i battiti cardiaci, lo stesso che si trovava nella stanza di Oliver. La fonte di quel rumore incessante.

Mi agitai e la macchina aumentò la frequenza dei battiti, in sincrono con il muscolo che mi ritrovato nel petto.

Un dottore entrò in tutta fretta nella stanza.

"Calma Miss Parker" disse, mettendosi lo stetoscopio nelle orecchie ed avvicinandosi a me.

Tentai di parlare ma non uscì nulla, così feci come mi era stato detto.

-Respira Maggie, respira- mi dissi mentalmente.

Chiusi gli occhi e mi concentrai sul respiro mentre il dottore muoveva lo stetoscopio sul mio torace.

Pochi minuti dopo, il battito cardiaco si stabilizzò.

Il dottore rimosse lo strumento e se lo rimise al collo.

"Bene Miss Parker. Io sono il dottor Button. Come si sente?" si sedette sul bordo del letto.

"Maggie, solo Maggie per favore" dissi. Mi schiarii la gola e continuai "sto bene, credo. Perchè sono qui?"

Il dottor Button distolse un attimo lo sguardo dal mio viso, come se stesse cercando le parole.

"Vedi Maggie, hai avuto una spece di collasso dovuto allo stress. È pericoloso, ma nelle tue condizioni lo è ancora di più"

Nelle mie condizioni? Ma di che cazzo sta parlando?!

"Ho qualcosa di grave??" chiesi agitandomi ancora. La macchina accanto a me iniziò a dare i numeri.

"No, no Maggie. Rilassati" disse il dottor Button sorridendomi.

-Io sto morendo e lui sorride!- pensai.

"Il fatto è che" il dottore venne interrotto dai gemelli che entrarono di corsa nella stanza.

"Maggie!" disse Thomas, baciandomi la fronte.

"Hey" li salutai.

"Come stai sorellina?" chiese Jamie.

"Sto bene" sorrisi.

Il dottor Button si schiarì la gola.

"Scusi dottore, stava dicendo?" riportai la mia attenzione su di lui.

I gemelli presero delle sedie dal lato della stanza e si sedettero vicino a me, ascoltando anche loro.

"Stavo dicendo che nelle tue condizioni è maggiormente pericoloso, perchè sei incinta" rispose quasi allegro.

Tirai un sospiro di sollievo. Non era nulla di grave, non stavo per morire.

Un attimo.

Il cervello ricominciò a funzionare a dovere.

Incinta?! INCINTA?!

"COSA?!" urlammo in simultanea io ed i gemelli.

"Cosa cazzo vuol dire che è incinta?!" chiese Jamie sull'orlo dell'isteria.

Il dottore ci guardava con un'aria divertita.

"Esattamente quello che ho detto" guardò Jamie.

"E direi che il feto è di quasi due mesi" disse riportando lo sguardo su di me.

Sapevo d'avere una faccia di puro terrore.

Incinta, io.

Oh mio Dio.

I gemelli ed il dottor Button incominciarono a parlare di Dio solo sa cosa. Non li ascoltavo. L'unica cosa che le mie orecchie captavano era un rumore indistinto.

Non potevo crederci.

Inconsciamente mi portai una mano sul ventre.

Ora capivo la nausea e gli sbalzi d'umore. Erano gli ormoni. La gravidanza.

Merda!

"Quando potrà tornare a casa?" questa domanda mi fece focalizzare sulla discussione che stava avvenendo a pochi passi da me.

"Domani" rispose il dottore.

"Mi raccomando: non fatela stressare e faticare troppo" aggiunse ed i gemelli annuirono.

"Ci rivediamo domani per la visita di controllo e delle prescrizioni e poi sarà libera di tornare a casa" disse il dottore rivolto a me.

Annuii "va bene. Grazie dottor Button"

Mi salutò con la manò ed uscì dalla stanza.

Un senso di nausea si fece spazio nel mio corpo appena due realtà mi attraversarono la mente: tra pochi mesi sarei diventata madre e domani avrei dovuto dirlo ad Oliver.

-Che Dio mi aiuti- pensai con una smorfia.