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Aprii la porta d'ingresso con Oliver al seguito.

"Sono a casa!" urlai nel salone vuoto.

Mentre ci toglievamo le giacche e le appendavamo nell'armadio a muro, scesero i gemelli dal piano superiore.

"Ciao Oliver" lo salutarono in coro.

"Ciao ragazzi" ricambiò il saluto.

"Ciao anche a voi!" risposi acidamente.

Ridacchiarono leggermente tutti e tre.

I gemelli, ancora non del tutto seri, vennero vicini e mi abbracciarono.

"Così va meglio" sorrisi.

"Vado a preparare la cena"

Mi diressi in cucina. Oliver mi seguì.

"Stai pure con loro" dissi dolcemente.

"Ok piccola" mi baciò e si andò a sedere vicino a Jamie e Thomas.

Dalla soglia della cucina guardai i miei ragazzi che parlavano tranquilli sul divano.

Sorrisi felice ed andai a cucinare.

Canticchiavo una vecchia canzone dei Queen e intanto mescolavo e giravo verdure e carne, quando due grandi mani mi afferrarono da dietro per il bacino.

"Che buon profumo" disse vicino al mio orecchio. Potevo sentire il suo respiro solleticarmi la guancia.

"È solo un po' di carne"

"Ma io parlavo di te"

Avevo le guance in fiamme.

Una delle sue mani correva sulla mia pancia mentre l'altra restava solida sul mio fianco.

Continuava a lasciarmi piccoli baci sul collo.

Un turbinio di sensazioni si concentrò nel mio basso ventre.

Mugolii di piacere uscirono dalle mie labbra.

Potevo sentire il suo sorriso mentre continuava a baciarmi vari punti sulla pelle.

Si fermò di colpo.

"Se andiamo avanti si brucia la cena"

Mi girai verso di lui.

"C-cosa?" balbettai.

"La cena" un sorrisetto impertinente si fece largo sul suo volto accaldato.

"Oddio la cena!" strillai e ritornai a focalizzarmi sui fornelli.

Per fortuna si era fermato poco prima che si carbonizzasse tutto quanto.

Sentii la sua risata leggera e genuina dietro di me e sorrisi d'istinto.

"Potresti andare a chiamare i gemelli, per favore? È pronto"

"Certo" disse ed andò a chiamare gli altri due.

Sorrisi tra me e me.

Arrivarono i ragazzi e si misero ad apparecchiare la tavola tra un discorso e l'altro.

"Se vai a letto con Amber, giuro che ti prendo a calci in culo da qui all'eternità" disse Thomas.

Cosa?!

"Rilassati! Non ho mica detto che ci voglio andare. Ho solo detto che lei ci sta provando spudoratamente" Jamie si passò una mano tra i capelli e si sedette al suo posto.

Ero pietrificata.

Il piatto caldo mi stava bruciando le mani, ma in quel momento non ci feci caso.

Sentivo lo sguardo di Oliver su di me.

Si alzò, mi tolse il piatto rovente dalle mani e lo poggiò sul tavolo.

Mi pose una mano alla base della schiena e cominciò a fare dei piccoli movimenti circolari.

"Va tutto bene?" mi chiese sussurrando.

Annuii ma senza guardarlo.

Tenevo ancora gli occhi fissi su Jamie.

Mio fratello mi guardò.

"Maggie, non voglio scoparmela. Dopo come ti ha trattato e quello che ti ha detto, non lo farei mai. Non sono così tanto stronzo" i suoi occhi verdi erano sinceri.

I movimenti sulla mia schiena non si fermavano.

Distolsi lo sguardo da Jamie e lo portai su Oliver.

I suoi occhi erano preoccupati.

Presi un respiro profondo e tornai a guardare Jamie.

"Ok" fu tutto quello che riuscii a dire.

Presi la mano del mio ragazzo e intrecciai le mie dita alle sue.

Strinsi forte per qualche secondo e poi la lasciai andare.

Ci sedemmo a tavola ed incominciammo a mangiare ciò che stavo per bruciare poco prima.

Mi rilassai appena i gemelli parlarono di matematica.

Tra un boccone e l'altro, mi sentivo fissata.

Oliver mi stava guardando in un modo che non capivo.

Le sue iridi erano più scure.

Qualcosa si mosse al mio interno.

Tutto quello che era successo pochi minuti fa, era sparito.

Jamie e Thomas erano spariti.

C'eravamo solo io e lui.

Lui ed io.

Noi.

Avrei voluto alzarmi e perdere la verginità esattamente qui, sul tavolo della cucina.

Lo volevo intensamente.

Lanciai uno sguardo furtivo al suo basso ventre e vidi un rigonfiamento dei jeans.

Anche lui mi voleva.

Riportai i miei occhi nei suoi e un lampo di malizia si fece strada nel blu.

Senza emettere un suono mi alzai, lo presi per mano e lo portai verso le scale.

Eravamo diretti nella mia camera.

Io lo sapevo, lui lo sapeva.

Niente ci avrebbe impedito di vivere in pieno il nostro amore e questo fuoco che si era impossessato di noi.

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