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I capelli di Oliver mi solleticavano la spalla.

Le mie labbra si incurvarono in un sorriso ancora prima che aprissi gli occhi.

Sollevai lentamente le palpebre, la luce illuminava la stanza e mi riscaldava una guancia.

Mi presi un secondo per me stessa.

Guardai Oliver dormire.

La testa sulla mia spalla, un suo braccio appoggiato sulla mia pancia, una gamba intrecciata con la mia e l'altra fuori dal letto.

Il suo corpo ancora nudo emanava un sacco di calore.

Indugiai ancora un po' con lo sguardo sui suoi muscoli ben definiti.

Era uno spettacolo favoloso ed io mi stavo beando della visione che avevo davanti.

Mi sentivo adulta, donna.

Mi mossi leggermente ed Oliver mormorò qualcosa prima di aprire gli occhi.

"Giorno piccola" la sua voce roca era tutto ciò che volevo sentire per il resto della mia vita.

Mi regalò un sorriso luminoso.

Strano. Eravamo nudi, uno vicino all'altra, ma non mi sentivo per niente imbarazzata o esposta. Il mio cuore era leggero come una farfalla.

Sentivo che quello era il posto in cui dovevo stare, sicura, accanto a lui.

"Buongiorno" passai una mano tra i suoi capelli spettinandoli ancora di più.

"Maggie, dopo quello che è successo ieri sera, voglio parlarti un po' di me" il tono di voce era serio.

"Ok" riuscii a dire.

"Posso andare a farmi una doccia prima?" chiese, timido.

Annuii. Ero piena di curiosità.

Non mi aveva mai raccontato nulla di lui o della sua vita.

Sotto questo aspetto era un mistero.

Sapevo leggere le sue espressioni ma non sapevo interpretare i suoi pensieri.

Si alzò per andare in bagno e mi lasciò da sola a farmi mille domande.

Appena sentii l'acqua scendere, mi misi addosso le prime cose che trovai per terra ed andai in camera dei gemelli.

Bussai ed entrai senza aspettare una risposta.

"Mi servono dei vestiti puliti per Oliver" dissi mentre frugavo dentro uno degli armadi alla ricerca di biancheria pulita e qualcosa che potesse mettersi sopra.

I gemelli erano ancora a letto, mi guardavano sorridenti.

"Ci hai dato dentro, eh?" iniziò Jamie.

Oh mio Dio.

Li sentii ridacchiare mentre portavo le mie chiappe fuori dalla loro stanza per tornare nella mia.

Poco prima di lasciare la camera dei gemelli mi girai.

"Per favore, evitate battutine in sua presenza. Per favore, ve lo chiedo in ginocchio!" supplicai.

"Si si, ok!" dissero tra le risate.

-Dio, ti prego aiutami- pensai mentre mi avviavo veloce nella mia stanza.

Entrai in bagno e posai i vestiti puliti sul mobiletto vicino alla vasca.

Uscii di tutta fretta e tornai a sedermi sul mio letto.

Posai lo sguardo sulle lenzuola. Notai che c'era una macchia di sangue, così decisi di cambiarle.

Andai in corridoio e tirai fuori le lenzuola pulite dall'armadio vicino alla stanza dei miei genitori.

Mentre ero intenta a coprire il materasso, Oliver entrò tutto vestito, i capelli ancora bagnati.

Andò dall'altro lato del letto e mi aiutò.

Appena finito, si sedette su di esso e mi fece segno con la mano di fare altrettanto.

La curiosità mi stava divorando.

Lo guardai. Il suo sguardo era fisso sulle sue gambe.

Aspettai che raccogliesse i pensieri. Non volevo mettergli fretta.

Voleva aprirsi con me, dirmi quello che aveva passato e volevo rispettare i suoi tempi.

Fece un respiro profondo e cominciò a parlare.

"Non so da dove iniziare"

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