capitolo 4

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Era lunedì e la tortura riniziava, ace non si era ancora fatto vedere, ero già a scuola qua e mi inbattei in alessia.
"Ace, dove sei...ti prego, da sola con lei non ci sto..."
Pensai io in ansia, cercai di evitarla e mi avvicinai alla mia mia migliore amica quando lei venne da me.
"Ora non ce il tuo fidanzatuni che ti protegge, maledetta.
Per colpa tua i miei genitori mi hanno proibito di uscire e mi hanno tolto le sigarette, e qualcuno deve pagare.
"Alessia calmati, non ha fatto niente"
Disse giorgia per difendermi"senti gio, non intrometterti!"

Ero sulle scalinate di cemento e lei mi prese dai capelli e mi trascinò giù tirandomi schiaffi e pugni.
"AAAAI!!
LASCIAMI!"
"CRETINA, AHAHAH, ORA LA PAGHI."

Mi pucchiò pesantemente e sentii il sangue scwndere sul mio volto, mi aveva fatto male alla gamba e credo fosse rotta
Simone la bloccò e fabio mi allontanò, uno andò a chiamare i professori.
Dopo simone diede il cambio a fabio, lui era il mio migliore amico.

Facevo fatica a respirare, sentivo tanto dolore e stavo per perdere i sensi.
Con le ultime forze dissi.
"Ace...dove sei..."

Mi risvegliai dopo molto tempo in una camera d'ospedale con simone ed ace al mio fianco.
Mio fratello, luffy  e mia madre erano su una sedia.
"Scusa se non c'ero...perdonami.
Dovevo proteggerti e non cero..."
Mi guardai, avevo delle bende e    mi accorsi di avere il gesso alla gamba e mi faceva male la testa.
"Ace... "
Delle lacrime uscirono e mi abbracciò piangendo anche lui.
"Doveri...contavo nella tua protezione..."
Pensai facendo sentirgli il pensiero.

Notai simone alla mia destra.
"Non credevo sarebbe arrivata a tanto, tranquilla non ti farà più nulla.
L'anno arrestata."
"Grazie per averla fermata..."
Dissi ringrazziandolo con un sorriso.
"Mi dispiace di non essere arrivato prima.
Ho fatto quel che potevo."

"Il dottore ha detto che devi restare a riposo per una settimana e devi tenere il gesso per un mese, hai una brutta frattura al piede"
Disse mia madre avvicinandosi, simone si allontanò.
"Mi dispiace di non averti creduto, perché non me ne hai mai parlato"
"Perché quando cerco di raccintarti quel che mi succede a scuola tu non mi ascolti, mi ignori e mi fai stare zitta, non ti importa di quel che dico, non capisci mai che magari e importante quel che voglio dire."

Facevo l'offesa, ero arrabbiata cin lei.
"Posso restare sola con ace?restare"
Loro mi accontentarono e se ne andarono.
"Posso far qualcosa per te..."
"Laltra volta hai fatto sparire i miei lividi, non so come già fatto ma...non sopporto il dolore che provo...puoi fare qualcosa?"
Lui prese la mia mano.
"Si, non per la gamba ma per il resto, posso alleviare il dolore. Dov'è che ti fa più male."
"La testa e sullo stomaco..."
Lui mie le su mani sul mio petto e sentii il dolore svanire poi sulla testa e su gli altri lividi.
"Meglio piccola?"
Annuì poi lo abbracciai.
" non lasciarmi più!"

Le lacrime tornarono.
"Ho avuto tanta paura...
Ace...non avevo fatto niente...nessuno ha mosso un dito oltre a simone..."
"Non ti lascerò più, ero con luffy che aveva un problema e...mi ha trattenuto, quando mi hanno detto che eri qui mi sono teletrasportato, hai dormito per 3 giorni.
Temevo per te ma è tutto finito ora, tutto finito..."
Mi tranquillizzò e mi confortò con il suo abbraccio e le sue parole poi il dottore lo fece uscire per visitarmi e fu sorpreso nel vedere che le mie ferite erano sparite tranne quelle della gamba.

Mi dimettermi dopo avermi insegnato ad usare le stampelle.
Mi dissero che la polizia mentre io dormivo mi aveva fatto delle foro come prova e poi si assicurarono se stavo meglio.

Ero ac casa ed ace si era "trasferito da noi, avevamo aggiunto una brandina nella mia camera e dormiva vicino a me anche se avvicinavamo poi i letti e lui veniva da me.

Quando tornai a scuola simone ed ace mi diedero un grande aiuto e mi restarono sempre accanto, quando quei pochi minuti che ace si assentava rimaneva simone.

I professori mi avevano tenuto sotto controllo per i primi giorni e chiedevano sempre come stavo, prima nessuno si interessava a me, ora alcuni mi danno una mano e si interessano.

Ero tranquilla anche se il piede mi faceva dannatamente male ed ero impacciata con le stampelle e perdevo l'equilibrio spesso e ace mi reggeva sempre.

Scusate se ho scritto di meno, non sapevo cosa scrivere.
Spero vi piaccia.

 per me sei reale, Angelo MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora