capitolo 9

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Incredibile ma erano passati un anno e mezzo, avevo uno splendido bambino e mi ero sposata, con la scuola era un casino ma mancava  poco all'esame di terza superiore e un amica di mia madre aveva un lavoro da offrirmi ed ace con lo stage ne aveva trovato uno.
Al momento io ero a casa a badare al bambino.
Io e ace stavamo cercando di far dire la prima parlola a simone e luffy se la rideva.

Ad un certo punto lui mi guardò agitando le braccia per venire da me e mugolò un mamma.
"Tesoro vieni dai...
A detro mamma..."
Lo presi poi lui allungò un bracvio verso il papà e con la sua manina cercò di prendere la sua mano ma prese solo un dito.
"Piccolo ciao, ma sai che sei uguale al papà..."
Gli sfiorò la guancia e poi mi diede un bacio.

"Posso tenerlo un po?"
Chiese luffy e io sorridendo glie lo lasciai.
"Riposatevi, ci penso io."
Disse e noi andammo nella camera e ci abbracciamo.
Mi immergo nella sua spalla e sento il suo profumo, adoro il calore che produce e la forza delle sue braccia che m reggono e mi fanno sentire al sicuro.
"Sei splendida come sempre, amore mio sei splendida"
"E tu speciale come sempre.
Sei una fiamma che rimarrà sempre vi va nel mio cuore.
Che non si spegne mai."
Dopo sospito e lo guardo ribaciamdolo.
"Il mio angelo..."

Ci sediamo r mi prende la mano."sei felice con me?"
"Ma che dimande certo, prima pensavo fosse un utopia poterti incontrare ma ora che sei qui, insomma sei mio marito e abbiamo uno splendido bambino, voi due siete la mia gioia e la mia felicità."

"Anche per me, essere il tuo angelo e la migliore delle cose che mi possa esser capitata.
Ti starò accanto per darti forza sempre, sarò il tuo guerriero oltre angelo."
"Grazie, marito mio..."
Dissi sorridendo e lui ricambiò.

(Scusate se interompo la storia ma volevo dare un piccolo messaggio, qualunque siano i vostri sogni e credenze, non abbandonateli mai, continuate a credere, per quanto impossibile possa essere.
Un giorno si avverera, o per lo meno si avvicinerà a quello che sognate.

Speravo con questa storia di aver trasmesso il messaggio, di non arrendersi mai davanti alle difficoltà. Vi lascio alla lettura, cialve a tutti.)

Sento il pianto della bambina e luffy che mi chiamava.
"Che ce, picoclo che ti prende... si è messo a piangere di colpo, non ho fatto nulla, prima rideva."

Lo prendo e gli tocco la fronte, era calda poi sentii un odorino.
"Allora ...va cambiata e gli sta venendo la febbre.
Ci penso io.
La presi e dopo averla pulita e cambiata la portai in camera e la misi nella culla con delle coperte e del ghiaccio sulla fronte poi chiamai la pediatra che mi consigliò cosa fare.

Erano ormai due o tre giorni che simo aveva la febbre,non sapevo che fare ed eravamo preoccupati, mia madre per finir in belle va aveva scoperto di avere un cancro e non gli rimane molto, insomma mai na gioia.

Mi ero chiusa in camera lascianfo tutti fuori, ero a pezzi e volevo star da sola a piangere, se il piccolo continuarà così non ve la farà ed era difficile stare vicina a mia madre, non riuscivo a vederla mentre ogni giorno che oassava si spegneva sempre più, io non avevo soldi per le cure e ne il mio ne lo stipendio di ace non bastavano e i dottori non potevano fare più niente.

Stavo l a piangere in quel lettone con un cuscino al petto che nascondeva le lacrime e soffocava le mie grida e singhiozzi.

"Perché a me...Perché la vita mi fa questo... Perché!"
Pensai ormai distrutta.
Sentii bussare e poi la voce di ace.
"So che stai pensando, so che stai piangendo...lascia che ti stia vicino...posso..."
Lo fermai.
"Voglio stare da sola...scusa ace..."

Guardai un attimo la oorta poi mi girai sulla schiena guardando il soffitto.
"Amore ti stai allontanando da me...ti prego affrontiamolo insieme"

Lo trovai al mio fianco che un lacrime stringeva la mia mano.
"Ti sento lontana e sino preoccupato..."
"Non riesco a guardare in faccia mia madre sapendo che se ne va, e...lo stato di simone mi preoccupa sono...
Il dottore mi ha detto che se continua così ..."
Ero seduta e lui mi portò la testa al suo petro stringendola e baciandomi la testa,
Dicendomi che andava tutto bene.
"Ho paura amore, ho paura di perdere anche...anche..."
"Starà bene, crescerà forte e saremo felici...non...pensare a queste cose...non..."
Le sue lacrime cadevano sulla mia testa e impedivano a lui di parlare, le mie bagnavano la sua maglietta.
"Ace...mi bagni i capelli..."
"E tu la maglia..."
Mi strappò un leggero sorriso, sia a me che a lui ma questo non bastava a levare le lacrime e la tristezza.
Lui si asciuga le lacrime poi mentre io mi calmavo ci buttiamo all'indietro abbracciati.

Spero vi sia piaciuto, al prossimo capitolo.
Cialve!

 per me sei reale, Angelo MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora