Era passato tanto tempo.
I bambini erano cresciuti, simone aveva 5 anni e angela 3, lei andava all'asilo e lui doveva iniziare le elementari.
Luffy e nami si erano finalmente sposati e avevano avuto una bambina di 2 anni e io ed ace qualche volta ci scontravamo per via del carattere ma facevamo pace.Era sabato e avevo portato al mercato angela e simone, ace era venuto ma lo avevo convinto.
"uffa ma perché anche io...
Volevo riposare!
Sai che turni faccio a lavoro?"
Disse scontroso, sembrava volesse darmi la colpa.
"Dai, non far capricci...ti riposi dopo.
Ad ogni sforzo ce un premio, ricordalo."
Lui sbuffo e io gli feci un sorriso.
Io tenevo per mano angela e a braccetto con ace e lui teneva simone.Per tutto il tempo ace mi sembrava distante, come se ...non so...
Temo si sia stufato di me.
Cercavo di non fargli capire a cosa stavo pensando, mi avrebbe scoperta subito.Quando tornammo a casa prima di pranzo andai in camera, volevo riflettere.
"Forse è stufo di me...e passato ormai tanto tempo...
Una volta non era così...
E scontroso e irascibile.
Si arrabbia per il minimo, mamma perché non ci sei...
Ho bisogno di un tuo consiglio..."
Pensai con la faccia sul cuscino a crogiolarmi nei miei dubbi.la porta si aprì e spunto serio come l solito ace.
"Sento i tuoi pensiero, non so sete ne ricordi..."
"Perché mi tratti così...ace ce qualcosa che non va...ho fatto qualcosa che..."
Mi interrompe dicendo di star zitta poi mi prende la mano , un po troppo forte perché mi fa ceva male poi mi abbraccio.
"Ace.."
Avevo una lacrima che scorreva sul mio viso cadendo sulla sua mano.
"Scusami...non voglio farti soffrire, perdona come sono...
Solo un mostro...
Scusami..."
Il suo tono era impassibile ma la sua stretta chiedeva conforto.
"No...amore tu non sei un mostro, io ti amo per quello che sei e poi...avevo promesso di trattarti sempre accanto, qualunque cosa accada, qualsiasi sia il problema lo risolveremo insieme."
Sentii delle lacrime sulla mia spalla e il suo abbraccio si faceva più morbido ma disperato.
Sentivo dei singhiozzi.Strofinaco le mani sulla sua schiena e accarezzavo la sua testa.
"Cosa ce che non va, senti che mi stai allontanando da te e comincio a pensare a qualcosa di grave, voglio sapere che ti prende perché prima sei scontroso poi senza dirmi niente mi abbracci e piangi...
Ti prego...dimmelo!"
"Non è vero che posso legere il tuo pensiero...non posso più teletrasportarmi ne usare il mio potere, da tempo non riesco a usarli e bon so perché...o paura di quello che tu peni di me ora che no posso... quello di sempre, non posso sapere quel che mi dici e..."
"Ssss! Tranquillo...non è una tragedia...posso dirti tranquillamente quel che penso e poi così...sei sempre lo stesso per me, non cambia nulla.
Che tu abbia i poteri o meno sei sempre il mio amore...
E non smetterò mai di amarti, mai..."
Continuavo ad accarezzare la sua testa, sentivo che si stava calmando.
"Guardami...ti sembra che ti debba nascondere qualcosa.
Sai bene che non ho alcun problema a dirti quello che penso, ma come io parlo dei miei tu devi far lo stesso, dai ce qualcos'altro che non va?
Il tuo sguardo...è come..."
Mi spostò abbassando la testa
"Sto perdendo la vista, il capo se ne accorto e mi ha fatto far dei controlli poi mi ha licenziato..."
Quello che disse mi colpì quasi speravo fosse uno scherzo.
"Non mi vedi...sei ceco?"
"Non del tutto, a volte vedo sfocato e a volte ce il buio...con i miei poteri se ne sta andando anche la mia vista..."
"E perché non me lai detto!
Ace...avrei potuto far qualcosa, io...
Non ci credo..."
Le mie lacrime tornarono poi mi girai dandogli le spalle."Da quanto..."
Dissi con tono rotto.
"Qualche mese...
Sei arrabbiata?"
Chiese timidamente mettendo una mano sulla mia spalla.
"No...Senti, spiegati meglio almeno da vicino ci vedi?"
Chiesi preoccupata girandomi prendendo la sua mano.
" un po ma non molto..."Mi tolsi gli occhiali e glie li misi.
Io non vedevo da lontano e un po da vicino, magari lo avrebbero aiutato.
"Ti cambia qualcosa?
Come sai senza occhiali sono una talpa magari..."
"Di poco, ma il dottore a detto che peggiorerò col tempo..."
"Senti..."
Dissi sospirando.
"Ora vieni con me."
Mi alza riprendendo gli occhiali e lo trascinai di sotto.
"Ma cosa vuoi..."
"Zitto e fidati di di me"
Passai in cucina un secondo e li avvisai che io e lui uscivamo.Lo portai da un ottico di fiducia dove vado ormai da anni per controlli.
"Dove mi porti."
Erano in macchina, non me la sentivo di farlo uscire in quello stato, ora capisco perché non voleva uscire.
"Da un otrico di fiducia, ci vado da quando ero alle elementari,o sempre avuto problemi di vista e cambiavo spesso occhiali in un anno, voglio avere un suo parere se può aiutarti. E non tirarti giù di morale.
Anche se fosse ti ricordo che io sarò sempre con te e ti sosterrò sempre...
Dimmi, i tuoi lo sanno?"
Scosse la testa.
"A mia madre gli verrebbe un colpo...non ne ho il coraggio..."
"Tranquillo...tu non ci pensare.
Tutti gli ostacoli si possono superare, se ce una cosa che ho imparato da luffy e non arrendersi mai e affrontare tutto con forza e determinazione."
Mentre guidavo afferrai la sua mano e gli lanciai uno sguardo veloce con un sorriso.
"E poi, non puoi perdere la vista prima di me, avrei scommesso che saresti stato tu a essere la mia guida."
Sissi ironicamente strappandogli un sorriso.
"Be mi dispiace deluderti.
Ma grazie per quello che fai, cerchi sempre il modo di affrontare le situazioni, cerchi di trovare un alternativa.""Ti ho fatto una promessa."
Arrivammo dall'otrico e gli feci fare la visita, per fortuna riuscii a dargli degli occhiali con i suoi valori, disse che era una questione di sforzo e di stress.
Doveva riposare e non fare sforzi con la vista o l'avrebbe persa del tutto.
Tornammo a casa e mi chiusi in camera con lui per parlare.
"Hai sentito, cerca di non stancarti e non la perderai.
Dai vieni"
Lo abbraccio e ricambia.
"Grazie amore..."
STAI LEGGENDO
per me sei reale, Angelo Mio
FanfictionSpero ci piaccia! Leggetela e commentate, dite che ne pensate.