capitolo 14

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Erano passati dei giorni da quando ace mi ha detto dei suoi problemi di vista e di essere stato licenziato, avevo risolto temporaneamente il problema ma sembrava peggiorare.

Stavo dormendo tranquillamente quando sentii ace che si svegliava e decisi di aprire gli occhi per vedere.
"Sei sveglia?"
Mi cercava a tentoni nel letto e io gli diedi una mano.
"Sono qui, si sono sveglia.
Come stai..."
Ero sdraiata e dato che lui era seduto lo guardai tra le mie braccia.
"Sai gloria...iniziai a piacermi questa situazione...coccolato...e sempre al tuo fianco, ho un sacco di vantaggi."
Ammise con un sospiro e io gli lasciai un bacio sulla fronte.
"Cerca di non vantarti troppo...tesoro. per badare a te mi sono licenziata e i tuoi oltre che aiutarci con i bambini, lavorano...
Non so davvero cosa avrei fatto senza loro..."
Lui non può vedere il mio sguardo triste ma credo lo abbia capito.
"Scusami, e colpa mia...
Non sentirti obbligata, sto rovinando quello che abbiamo costruito...anche senza leggere nella tua mente sento che sei infelice..."
Le sue parole mi scuotono.
Mi fanno riflettere per un secondo.
"Io con te sono felice, lo faccio con piacere...tu lo avresti fatto al mio posto.
E poi...e solo un piacere restarti accanto."
Dissi gioia il mio sorriso era sincero, presi la sua mano e gli feci toccare il mio viso così che potesse sentire che ero felice.
"Non sarai mai solo...
Ricordi cosa ti dico sempre,
Qualunque cosa accada, sempre insieme e..."
Cercai di fargli continuare la frase. "Mai da soli..."
Mi abbracciò, sul suo viso cera un sorriso come il mio, sincero.

Dopo qualche minuto andammo​ di sotto a far colazione, non fu difficile.
Niente ferma il suo appetito neanche la vista.
Sono sorpresa, veramente e sorprendente certe volte.
"Vedo che la vista non ferma la tua fame. Saresti capace di mangiare nel sonno."
Mi accorsi che russava, si era fermato.
"Zts, sempre il solito.
Sveglia dormiglione!"
Lui si svegliò un po confuso.
"Guarda che sei hai sonno torniamo su..."
Dissi abbracciandolo da dietro, ero in piedi.
"Non ho sonno e che...
Si ok ma...prima finisco."
Finì di mangiare poi ci spostamo in camera.

Ero seduta tra le sue braccia lui mi teneva con le braccia e la sua testa  era sulla mia spalla.
"Ace...sai ogni giorni prego e credo in un miracolo, vorrei che tornassi a vedere e...mi manca capirci solo con uno sguardo, sapere che riesci a leggermi  come un libro aperto..."
Già e triste vedere i suoi occhi chiusi, spenti...ma nonostante questo riesce a capire le mie emozioni, sentire se sono triste o se piango o se sorrido.
"Anche a me maca, averti al mio fianco non e come poter vedere​ il tu sorriso.
Ma riesco comunque a capirti, non mi sfugge nulla di te."
Sento che mi fa il solletico e io ridacchio.
"Dai, sai che mi da fastidio."
Sbuffo mentre cerco di farlo star fermo poi mi metto al suo fianco.
"Dove vai?"
"Tranquillo sono qui, o sonno..."
Mi appoggiai con la testa sul suo petto.
"Scusa, so che non e come te la immaginavi..."
Disse lui triste.
"Cosa"
"La nostra vita, avrei voluto di meglio per te..."
"Va bene così, lo sai come la penso. Ti amo."

Lui mi stringe e mi accarezza la testa.
Chiudo gli occhi e pensando mi addormento.
"Però un po a ragione, vorrei poter stare un po di tempo da sola ma lui con chi sta, e poi i bambini cosa penseranno del loro papà che non li potrà veder crescere...
Mi dispiace che sia toccato a lui...perché Non a me."
Mi chiesi pensndo, spersvo che i suoi poteri siano non attivi, dopo tutto e per questo che noi normali mortali non leggiamo la mente, saremmo delle brutte persone, a volte si pensano cose che non puoi dire o che non pensi veramente.

Sentii ad un certo puntò la porta bussare poi entrò angela.
Saltò su letto abbracciandoci.
"Mamma, papà. Buon giorno"
Rideva.
"Mmm, giorno tesoro della mamma. "
Mi sedetti e lei si mise tra me ed ace.
"Ei principessa, non si saluta il papà!"
Gli saltò in braccio e lei lo strinse poi gli disse" ti voglio tanto bene papà!"
Lui sorrise.
"Anche il papà ti vuole bene."
Disse per poi metterla di fianco a noi.
"Papà stai bene?"
Chiese la piccola col suo sguardo dolce guardando il papà, era convinta lo potesse vede.
"Il papà sta bene anche se non vede bene."
Lei si avvicinò e gli da buon bacio sulla fronte.
"Ti voglio bene papà!"
Si aggrappa al suo collo e rimane per un po li poi se la svegliò.
"Com'è dolce...si vede che ti vuole bene..."
Dissi commossa dalla scena.
"Già, mi dispiace non poterli veder crescere..."
Sospira, io mi avvicino per dargli un bacio, prima accarezzo la sua guancia col pollice poi accarezzo delicatamente i suoi occhi.
"Desidero che tu mi veda..."
Gli do un bacio e mi aggrappo al suo collo.

"Lo desidero anche io...ma...non credo sia possibile"
"E se ci fosse un modo?
Ora che mi ricordo mio nonno aveva fatto una operazione agli occhi perché non vedeva più.
Era praticamente ceco, se mi informo meglio...ce un modo."
"Lo so ma costerà troppo, non possiamo permettercelo..."
"La tua salute vale più di ogni altra cosa, vorrà dire che darò una mano cercando qualche lavoretto quando starai meglio.
Ma voglio so la vita di una volta."
Lui annuisce e poi mi lascio prende da un colpo di sonno e mi abbraccio a lui sonnecchiando.

 per me sei reale, Angelo MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora