capitolo 11

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Erano passati ormai un paio d'anni dalla comparsa di roger e simone era cresciuto. Nel frattempo il destino sembrava sorridermi dopo tanto tempo e mi donò un altra gioia, una splendida bimba che chiamai come mia nonna.
Angela, le volevo bene anche se spesso la ignoravo...
Le risate in casa non mancavano mai grazie a simone che giocava col nonno e lo zio.

Finalmente anche ace aveva fatto pace con suo padre e cera un passo che dovevo fare da ormai troppo tempo.

Ero in salotto che cullavo angela e parlavo con ace.
Di Fronte a noi cera roger che aveva il suo solito sorriso, ma immaginatevi il re dei pirati senza baffi e barba e che se la ride guardando suo figlio e sua moglie.
Ecco già a pensarlo mi veniva da non crederci.
"guarda com'è tenera ace..."
"Ai ragione, senti ma perché lai chiamata angela?
Sbaglio o tua nonna si chiamava così "
Dice accarezzando con due dita il visino della piccola e sorridendomi.
"Si, e anche perché sono circondata da angeli, il mio però e quello a cui tengo di più."
Lui mi da un bacio sulla guancia e io glie be poso uno sulle labbra.

Veniamo interrotti dal campanello.
"Aspetti qualcuno?"
Chiese lui.
Io feci segno di no poi roger per non disturbarci andò a vedere e io e lui ci alzammo per vedere chi era.
"Lei chi è?"
"Ecco marzia mi ha già dimenticato, ce gloria? Sono suo padre."

Disse la voce che riconobbi.
Passai la bambina ad ace e andai alla porta dietro roger.
"Tutto a posto, ciao papà...
E da tanto che non ci vediamo..."
Faccio segno di entrare e roger si sposta sulla scala.
"Per cosa sei venuto"
"Ho saputo da poco che tua madre... perché non me lo hai..."
Non lo feci finire.
"Perché non ti sei fatto vivo?
Non sei venuto al mio matrimonio, e non sai neanche che ho due figli.
E papà lui per tua informazione non è il compagno di mamma ma suo padre."
Lui fa uno dei suoi sorrisi poi mi prendo. Angela e in quel momento venne correndo simone.

"Mamma lui chi è?"
Chiede lui aggrappandosi ai pantaloni di ace e ai miei guardandoci.

"Scusa, lo so ma...sono venuto anche per parlarti...sono stato un padre assente e so che non merito il tuo perdono ma..sappi che ti voglio bene.
Sarai sempre la mia bambina."

Mi Commuovo alle sue parole e mi avvicino. Ripenso alle parole di ace di quel discorso e di quello che gli feci io, mi ero ripromessa di migliorare i rapporti.
"Papà, quando ero ragazzina ogni volta che comparivi dopo un anno, be mi costava vederti perché avrei dovuto affrontarti, che la domanda di turno era sempre la stessa e ogni volta finivo chiusa in camera a piangere quando nessuno mi vedeva.
Ma una volta qualcuno mi ha fatto un discorsetto che poi o dovuto riproporre allo stesso...
Ma mi ero ripromessa di provare a perdonarti.
Ora sono grande e capisco molte cose, cerca di passare più spesso, va bene?"
Sorrisi e lui mi abbracciò delicatamente e mi sussurrò un ti voglio bene e risposi anche io.

"e lei? Chi è..."
Disse sorridendo alla bambina.
"Lei e angela e lui e simone.
Lei e nata 6 mesi fa e lui a due anni."
"Ciao, sono simone"
Disse timido presentandosi.

Passammo il giorno insieme e quando tornò luffy da lavoro lui andò via.
Ace invece quel giorno era a casa e be, il nonno pirata era come in pensione.

Il compleanno di angela era il 10 giugno, ed eravamo a dicembre.
Avevo in testa ormai una qualche teoria che dato che la madre di ace fosse nata lo stesso giorno potesse essere il suo angelo ma non l'avevo mai vista.
Non so se mi sbaglio ma dai miei ragionamenti...

Un giorno ero in casa con Roger che badavamo hai bambini.
"Roger posso parlarti di una cosa?
Ho come il presentimento che apparirà un altro angelo...
Non so...magari mi sbaglio ma dato che quando e nato simone sei comparso tu, dato che lei e nata lo stesso giorno di...
Pensavo..."
Ero un po seria mentre mi sedevo vicino a lui.
"Pensavi a rouge...lo soci stavo pensando anche io.
Sembra che il destino ci voglia riunire... spero che sia così perché mi manca tanto, l'ultima volta lo lasciata su quell'isola e non lo più vista.
Però...non so se muoverà perdonare...sai bene che avrei potuto passare i miei ultimi giorni con lei, al suo fianco ma non volevo che trovassero anche lei, e che mi vedesse moribondo. "
"Ti capisco...certw volte si tende a nascondere se si sta male.
Fingere che vada tutto bene per non far preoccupare l'altro.
Ma fidati, secondonmw non potrà mai essere arrabbiata con te, sa che lo hai fatto per il bene di ace e il suo...probabilmente se fossi restato ti avrebbero trovato e con te avrebbero ucciso anche lei...e io non avrei mai incontrato ace..."
Lui fece un ghigno poi mi guardò sorridendo.
"Sei una brava ragazza e di cuore, ora capisco perché riesci a tenere di buon umore ace...e fortunato ad averti accanto...e ad essere il tuo angelo."

"Tempo fa mia madre mi ha lasciato, non lo sa nessuno ma gli ultimi giorni mi sono pentita di averla trattata come uno straccio, ad avercela con lei per ogni cosa che mi succedeva.
Non ho fatto in tempo a farmi perdonare e questo mi tormenta, spesso litigavamo ma ma cerano momenti in cui eravamo come sorelle anche se finiva per rovinare tutto con due parole..."
Feci una smorfia asciugandomi gli occhi dalle lacrime che stavano spuntando.

"Che cos'aveva?
Sembra se..."
"Aveva un cancro e non potevamo permetterci le cure ed è peggiorata...
Non avevo il coraggio di guardarla e di dirgli che non potevo curarla...non gli ho neanche detto addio ...ma cambiamo argomento o scoppio a piangere ancora."
Dico sorridendo e asciugando le lacrime.
Lui mise una mano sulla mia spalla e mi guardò leggendo nei miei pensieri.
Fingevo di non voler piangere ma volevo un abbraccio e delle parole confortanti di un papà...

Mi accarezza la  testa  spettinandomi i capelli poi mi abbandonai alle lacrime e alle sue braccia.
"Va tutto bene, sono sicuro che ti ha perdonato.
Da i non piangere, ci sono io..."
Mi nascondo sulla spalla e mi sfogo poi dopo mi stacco e chiedo scusa.
"Vado un po in camera..."
Mi alzai prendendo un fazzoletto e andai su.
"Non ti spiace se te la lascio un attimo..."
Lui fece segno di star tranquilla e poi salgo per andare in camera.
Ero più tranquilla e quando tornò luffy andò a prendere simone all'asilo.
Ace tornò da lavoro e fecimo cena tutti insieme.

 per me sei reale, Angelo MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora