capitolo 7

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Le vacanze erano passate in un soffio e avevo superato la morte dei miei nonni, ace ed io avevamo pensato di sposarci quando avrò 18 anni quindi mancava ancora tanto ma un anno passato​ infretta.

Ero a scuola.
Cera quella stupida situazione in cui ti fanno gli auguri ma ti fanno le condoglianze e ti stressano di domande del topo"oddio, poverina e cone stai, devi starci malissimo..."
Ed altre, ace ed io eravamo come sempre inseparabili infatti non ci lasciavamo un attimo.
Ogni tanto si divertiva a far il cretino con i suoi poteri mentre la gente non guardava.
Adesso eravamo su un termosifone a scaldarci prima che rinizziarssero le lezioni.
"Certe volte ho il terrore che un giorno ti stuferai di me...ho il terrore di fa qualcosa che ti allontani da me..."
Dissi io attaccata al suo braccio.
"Non succederà, so che non faresti mai niente che ti allontani, non lo fa mai.
Esempio eclatante e che sei sempre appiccicata a me.
Non che mi dia fastidio, mi piace sentirti con me."
Aveva il suo solito sorrido e io risposi ridacchiando.
"E cosa dovrei dire io, hai passato metà della mia vita ad osservarmi da fantasma, spero che almeno tu non sbircaiassi approfittando della situazione..."
Sissi imbarazzata
"Non, anche se devo dire che tu hai del coraggio a cambiarti davanti a tuo fratello."
"Be avendo una volta una sola camera ed eravamo piccoli, ci ho fatto l'abitudine, poi mio fratello e pur sempre mio fratello.
Ma lasciamo stare che è meglio."
"D'accordo, ma sappi che non dei l'unica ad avere quella paura."

Ci passò davanti un mio compagno.
"Ei piccioncini, datevi un po di contegno siete in u na scuola!"
Io gli faccio il dito medio.
"Ma vattene va!?"

Dopo entriamo in classe, avevano cambiato i posti ed ero vicino a simone.
Ace aveva fatto un po di polemiche ma il prof da vero stronzo lo fece star zitto dicendo.
"Tanto finge di essere triste per i suoi nonni, siete in una scola e voi passate le ore a chiaccherare e i prof sono daccordo così."
Io mi alzai.
"Mi scusi ma lei che ne sa, e poi come si permette di tirar fuori queso argomento, e poi potrei benissimo chiaccherare con simo."
"Non si permetta lei di alzare la voce, mi dia il diario ed esca fuori"
"Tanto non cambia niente, non ha rispetro lei delle persone se mai. Tenga."

Lancio il diario sulla cattedra ed esco sbattendo la porta poi appoggiando la testa sul muro piangendo.
"Perché loro...non sanno quanto ho sofferto...fanculo a tutti..."
Pensai mentre stringevo i denti e cercavo di nascondere le lacrime.

Vidi aprire la porta, il prof uscì per farmi il cazziatone e quando notò che piangevo mi girai cercando di ascugarle.
"Perché piange, non mi dice​ che si è pentita per la sua scenata."
"No, piango perché non capisce quanto ho sofferto per loro, non sono riuscita a dirgli addio, e non si può permettere di parlarne come se non avessi sentimenti, in genere non attacco lagente, benché meno un prof ma nessuno si deve permettere di parlarne.
E poi mi sposerò con lui quindi non ha nessun diritto"

Mi girai.
"Ora mi mandi da direttore, mi dia una nota se vuole ma abbia rispetto per le loro anime.
Per chi si è tolto tutto per rendere la mia vita meno squallida di quanto non po sia."
"Si calmi e quando avrà finito rientri, questa volta non le metro una nota ma il posto e quello"

Rientrò e dopo mi calmai, andai al bagno per bagnarmi la faccia per cercare di non far notare che avevo pianto poi rientrai come se niente fosse.
Mi sedetti e feci finta di niente.
"Tutto a posto?"
Chiede simo sussurrando al mio orecchio.
Annuisco.
"Si...tranquillo"
"Ma sembra che ai pianto, ti ha fatto qualcosa? "
Scossi la testa.
"No, che dici...io non piango."
Vidi ace girarsi avendo sentito e non trattenendo una risata.
"Non sparare cavolate, ti conosco, sai che se che qualcosa puoi parlare."

Al termine delle lezioni abbraccio ace che ci porta a casa.
"Ho sentito quando eri fuori cosa dicevi al prof, e alcuni tuoi pensiero.
Sei stata forte.
Non doveva dire quello."
"Lo so..."
"Simmi ma hai pianto vero?
Si vede dai tuoi occhi, non negarlo.
Vuoi un abbraccio?"
Chiede io non me li feci ripetere che gli saltai al collo.

Passarono un mese o due e non sapevo perché spesso avessi la nausea e poi credo di essere ingrassata.
Bo sarà un impressione.
Comunque io ed ace eravamo sempre insieme e passavamo molto tempo a coccolarci.
"Allora sei contenta che tra un mese finisce la scuola?"
"Si anche se abbiamo ancora gli esami ma dettagli.
Scusa torno sunito."

Mi alzai e andai in bagno chiedendomi ero sul vater a vomitare.
Dopo che mi passò mi sedetti un attimo poi uscii e trovai ace un po preoccupato.
"Va tutto bene?
Non mi sembra che stai bene.
Vuoi che chiami tua madre?"
Annuisco abbracciandoki.
"Fosse e meglio. Non capisco, non ho.magiato nulla che mi abbia fatto male..."

Lui mise la.mano sulla pancia e chiuse gli occhi.
"Che fai?"
"Cerco di capire cos'hai...aspetta ma..."
Si blocco guardandomi stupito.
"Amore tu sei..."
Quasi era il lacrime ma nin capico.
"Spiegati ace.
Che cosa ti prende."
Mpresi la sua mano poi ci sediamo.
"Stai male perché sei...ecco...sara mamma.
Non me lo aspettavo..."
"Apetta quindi sarei...non può essere...io..."
Adesso anche io non sapevo cosa dire, ero scioccata ma sembrava plausibile.
"Cosa vuoi fare... sappi che ti starò sempre.vicino, qualche cosa succeda, avrai tutto il mio appoggio e sostegno."
Mi prese la mano e poi mi appoggiai a lui.
Be non me la sentivo di ucciderlo o darlo via quindi lo avrei tenuto.
"Ace, lo voglio tenere...anche se e presto ma credo che sia u n segno che dobbiamo stare insieme."
"Giusto, e Quando potremo ti porterò all'altare e saremo una famiglia. Ma...dovresti dirlo ai tuoi, come farai con la scuola."

"A scuola non posso dirlo mi denuncerei vero, ce una legge che che vienta hai minorenni di...
Però...ho paura dei miei...non so che mi direbbero.
Ho comunque 17 anni..."
"Ti aiuterò io, non aver paura.
In fondo che ti possono dire."

Dopo esserci calmati andai giù senza ace a parlargli e dissi tutto quel che sapevo e subito preso uno schiaffo poi dopo avermi preso la ramanzina​ sul tardi mi portò a far dei controlli, ace insistette per venire ma mia mamma glie lo proibì.

Mia mafre chiese informZioni sull'abborto ma gle lo negai perché lo vevo e riuscii a cinvincerla.
Il dottore disse di fare tranquillamente l'ultimo mese di scuola ma di stare tranquilla e di non stancarsi, le solote raccomandazioni fece un permesso per la scuola da dare al direttore con dei permessi di uscite e altre faccende legali per la scuola.
Mi disse che il termine era previsto per dicembre e gennaio.
A casa dissi tutro ad ace, e mamma andò a scuola per i documenti.

 per me sei reale, Angelo MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora