capitolo 16

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Erano tornati i bambini da scuola ed ace era contenti di poterli rivedere.
"Papino!"
Arrivò angela correndo in braccio al papà, lei sembrava triste probabilmente per qualcosa che gli era successa.
"Papà, una mia compagna mi ha morso oggi...e io gli ho tirato i capelli, la maestra mi ha sgridato!"
"A si? Be la maestra se ti ha sgridato a ragione.
Ma sai che sei bellissima?"
Lei sorrise e poi lui la riposa a tera.
Era comparso simone un po giù di morale, sui sapeva del problema del papà e per questo ne soffriva ma non sapeva che era tornato a vedere.
"Ciao... Vado su..."
Io mi avvicino salutandolo.
"Aspetta, che hai?
Anche tu ai litigato con qualcuno?
E poi non saluti papà?"
Lui si avvicina e si mette alla sua altezza.
"So che ti dispiaceva che io non ti potessi vedere ma ora sono guarito e ti vedo benissimo, e il tuo broncio non mi piace."
"Papà"
Lui si buttò tra le sue braccia e poi si mise a piangere.
"Era molto preoccupato sai?
E in pensiero per te, non sopportava che non lo vedessi.
Me lo ha confessato tempo fa."

Mi guardano entrambi, sinone come se avessi rotto la promessa che gli avevo fatto ed ace perché era commosso dalla mia affermazione.
"Simone, devi sapere che sono molto forte.
Conosci one piece, il cartone animato sui pirati...
Be sappi che io, i nonni e lo zio veniamo da li.
Ho affrontato di peggio."
"Davvero? O zio e il vero luffy?
E quindi il nonno e il leggendario re dei pirati!
Non è uno scherzo?"
Io scossi la testa.
"Piccolo e quello cero, e mi ritengo fortunata ad averlo con me."
Dico io poi ace mette giù simo.
"Papà, sai sono areivato ad un punto della storia dove parla di te... dopo quella scena mi chiedo se hai passato quello...
A marinford"
"O capito, si li vista anche io..."
Dissi ricordando l.immagine di ace trapassato da akainu, orribile.

"Si figliolo, quello che vedi lo abbiamo passato veramente, e forse se non mi fossi sacrificato non sarei qui.
Ma ora va a studiare."
Lui salì le scale andando in camera poi entrò luffy.
Lo ringraziai per essere passato a prenderli
"Ei fratello come stai..."
Lui si avvicinò e li abbracciò velocemente poi abbassò lo sguardo.
"Mi hanno detto che sei tornato a quello di una volta, ben tornato... sono contento per te"
"Ti vedo triste, e successo qualcosa?"
Chiesi preoccupata.
"La bambina non sta bene, nami e con lei all'ospedale.
Ha avuto un attacco epilettico...sono preoccupato"
Io metto una mano sulla sua spalla.
"Stai tranquillo, si scatenerà tutto, ci sono passata anche io.
Se hai bisogno conta su di me ne so molto su questo..."
Lui ringraziò poi lo invitai a sedersi per parlarne, ace ascoltò in silenzio.
Sapeva cosa significava per me quello che ho passato da quando ero piccola, non potevo fare un sacco di cose che la gente normale poteva fare.
Mi spiegòa situazione, lui e nami si sarebbero dati il cambio ogni giorno, la abrwbbero twnuta tanto, lo sapevo bene anche io.
"Sai, avevo.due anni, ho un ricordo confuso di quando mi sono svegliata dopo la seconda crisi.
Mi ricordo che cera mia madre ed ero stanca, un infermiera mi aveva chiesto cosa volessi mangiare e mia madre mi fece portare del riso in biaco, i ricordo che non riuscii a mangiarlo, poi cera un momento in cui cera mio padre quando mi ero svegliata giorni dopo.
Non so per esattezza quanto tempo sia stata in quell'ospedale ma mi pareva come un mese e l'unico ricordo che ho e quello."
Ace mi guardò.
"Questo non lo sapevo, ero troppo piccolo per ricordarmi alcuni momenti.
Fratello devi essere forte, noi se hai bisogno siamo qui.
Ti aiuteremo e se avrai bisogno di consigli, lei e quella adatta."
"Non farti problemi a chiedere, io sono qui tanto."
Mi avvicino e appoggio la mano sulla spalla poi lo abbraccio.
"Grazie, ma questo hai passato a curarti."
"Ho smesso coni farmaci in prima media, avevo dei problemi nell'apprendimento per colpa del farmaco, e avevo problemi a socializzare.
Credo che più avanti sarà più facile, spera non le vengano altre crisi...a me dissero.che alla terza avrei rischiato e grazie al celo sono stata fortunata...questa e la prima?"
Lui scosse la testa,  e fece due con le dita.
" due di fila, ora devo tornare in ospedale, devo prendere della roba per nami e Alessandra.
Ciao, grazie di tutto e fratello, riguardati."
Lo accompagnai alla porta poi andai da ace.
"Povero, cosa sta passando..."
Dissi abbracciandolo.

Sul tardi io mi rintanai in camera  da sola e poi mi raggiunse ace.
Ero in pensiero per alessandra la figlia luffy, ma anche felice per aver ridonato la vista al mio amato.
"Quanto vorrei poter leggere nella tua mente...tu pensi troppo"
Disse sedendosi al mio fianco con le braccia incrociate dietro la testa.
"Forse...ma e lecito pensare, spero che stia bene...sono in pensiero per sua figlia..."
Lui mi guarda e mi passa una mano che prendo con la mia.
"Starà bene, si scatenerà tutto.
Piuttosto...sono felice di rivederti, e come se fossi statalontana da me per un sacco di tempo anche se mi sei stata vicina...ora siamo qui e ti devo ringraziare per quello che hai fatto per me, il lavoro, il tempo, la tua libertà...mi sei sempre stata al fianco.
Grazie amore, non smetterò mai di ringraziarti."
"Perché ti amo, e non voglio che patiamo altre disgrazie. Capito?"
Mi avvicino e lui annuisce e lo bacio per poi metterci a dormire.

 per me sei reale, Angelo MioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora