"Oh vedo che abbiamo compagnia! Signor Gregori. Che ci fa lei qui?"
Salvata dall'infermiera! Posso dire di amare questa donna! Anche se è abbastanza odiosa e severa, eppure è nonna... pensavo che le nonne di solito fossero gentili.
"Signora Dehn. Ero venuto a vedere come stava."
"Non sarà stato mica lei a ridurmela così spero..."
"Non potrei mai rovinare il viso di una bella ragazza!" Mi fa l' occhiolino, mentre l'infermiera controlla il gonfiore del bernoccolo sulla fronte.
"Dopo le varie scoperte dell'anno scorso...posso aspettarmi di tutto da lei.
Dai andate! Fra dieci minuti suonerà e non vorrei ti facessero del male nell'uscire insieme a quella mandria di bisonti! Si assicuri che non le facciano del male!""Sarò il suo angelo custode!"
Mi aspetta fuori dagli spogliatoi finché mi cambio e poi usciamo insieme.
Non appena sorpassiamo i tavoli esterni che si trovano davanti all'entrata, suona la campanella e tutti i ragazzi si precipitano fuori urlando come scimmie impazzite."Vuoi che ti accompagni a casa?"
"Non serve! Grazie per la compagnia...ora puoi tornare dai tuoi amici e dalle gallinelle"
"Volevi forse dire dalle troielle!" Ridacchia nel vedere Mary e le sue amichette fulminarmi con lo sguardo.
"Non ci pensare a loro! Ci sono io adesso!" Mi abbraccia.
Perché mi sta abbracciando? E perché percepisco una strana sensazione nello stomaco?
Che mi succede? Fatelo smettere!
Dopo qualche secondo si stacca e mi lascia un bacio sulla fronte per poi allontanarsi e raggiungere i suoi amici.
Mi saluta con un cenno della mano ed io mi volto all'istante imbarazzata più che mai!
Scommetto che domani sarà davvero una lunga giornataccia!Torno a casa e la prima cosa che faccio e spaparanzarmi sul divano con un sacchetto di patatine e una lattina di coca cola.
Questo si che si può considerare un vero pasto salutare!
Prendo un libro ed inizio a leggerlo, ma proprio sul più bello, qualcuno bussa alla mia porta. Mi alzo e guardo attraverso lo spioncino, una figura raccapricciante mi lascia allibita. Al di là della porta si trova John ubriaco fradicio, con ancora una bottiglia vuota di vodka in mano.
Dopo svariati minuti in cui ho provato ad ignorare il suo continuo bussare, decido di uscire di casa attraverso la finestra.
Prendo il mio zaino con dentro le poche cose che mi serviranno l'indomani. Non ho intenzione di stare in casa con quell'uomo!
Passo dalla finestra che non si trova a grande altezza dal suolo, poiché il mio appartamentino si trova al primo piano e riesco agilmente a raggiungere un possente ramo di un grande albero che si trova nel giardino condominiale.
Una volta a terra, inizio a camminare verso il centro città, dove mi fermo alla prima fermata dell'autobus."Ehy Taylor! Che ci fai qui?"
"Ehi Mich! Vedo che sei di nuovo di turno qui"
"Si beh...lavoro è lavoro! E poi almeno così puoi stare certa di scendere alla tua fermata!"
"Questo è vero! Vado a sedermi dai!"
Chiude le porte ed io mi vado a sedere verso la porta centrale, nel sedile vicino al finestrino, occupando quello accanto con lo zaino.
Dopo un viaggetto di una quaranta di minuti circa, scendo dal mezzo e mi avvio per una stradina polverosa in mezzo ai campi.
Il tempo oggi è soleggiato e, nonostante sia settembre, questo lieve venticello che mi scompiglia i capelli, mi riporta col pensiero ad una tipica giornata primaverile.
Passando sfioro i filamenti di grano con le dita, che al mio misero tocco, i fili più deboli si spezzano provocando un leggero scricchiolamento non appena toccano il suolo sotto i miei piedi. Vedo i petali di alcuni "soffioni" svolazzare al riflesso dei raggi solari che dà loro una tonalità sul colore dell'oro, non appena svolazzano sui campi.
Raggiungo una casetta in mezzo al nulla.
È abbastanza grande ed ancora in buono stato, è circondata da un grande giardino con un grande albero al centro, dove è appesa un'altalena un po' vecchiotta.
La casa all'apparenza sembra piccolina, poiché il tetto copre per un quarto la casa, formando così sul lato uno spazio riparato, in cui si trovano delle poltroncine ed un tavolino per esterni.
Prendo le chiavi ed entro. Chiudo la porta alle mie spalle e mi avvio verso il salotto.
L'abitazione è formata da tre piani: al primo piano si trova subito il salotto che è collegato con la cucina, infondo alla stanza c'è una portafinestra che dà sul retro del giardino, dove si trova una piscina esterna interrata e prima di questa ci sono le scale.
Al piano superiore ci sono quattro stanze: una dove ormai ho messo tutte le mie cose, una sempre ben curata che credo sia per gli ospiti, un bagno ed una stanza chiusa a chiave.
Non sono mai riuscita a trovare queste chiavi purtroppo!
Nel primo piano c'è un piccolo corridoio che conduce a due porte: una è un piccolo sgabuzzino, mentre l'altra porta alle scale che servono per scendere nello scantinato. Un luogo buio e freddo, pieno di ragnatele e di scatoloni. Ho rovistato nella maggior parte di questi ed ho trovato delle cose interessanti!Prendo lo zaino che avevo precedentemente lasciato sul divano e tiro fuori il libro che avevo iniziato, per continuarlo.
Questo posto mi trasmette sia tranquillità, ma sopratutto mistero e una strana sensazione di dolore.
Vorrei tanto scoprire quali profondi segreti si celano dietro queste quattro mura. Ma il mio più grande desiderio e conoscere il proprietario di questa bellissima dimora.🤓🤓🤓🤓🤓🤓🤓🤓
#MEPARTELACAZZATA
●Secondo voi a chi appartiene la casa?
●Che succederà con le tre "M"?
Sarà guerra?●Come si comporterà Luke in tal caso?
{Aspetto curiosa le vostre idee e se vi è piaciuto, lasciate una stellina☆}
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Amore Scommesso
Teen FictionEX "TUTTA COLPA DI UNA SCOMMESSA" |COMPLETA√| © Megan è una semplice ragazza di 16 anni, pronta ad iniziare quell'inferno del suo terzo anno di scuola. Rimasta sola dopo il trasloco della sua migliore amica, dovrà riuscire a superare varie sviste...