Sono sdraiata sul mio comodo letto ad ascoltare la musica, quando sento il mio telefono vibrare initterrotamente.
Sullo schermo mi appare l' avviso di una chiamata da parte di Luke.《Pronto?》
《Dove cazzo sei?》
《A casa》
《Lo sai che ore sono?》
《Ehm... le tre e mezza quasi》
《...ti ricordo che dovevamo incontrarci alle tre!》 Ribatte con tono alquanto infastidito.
《Non avevo voglia di uscire...》
《E avvertire no?!》
《Mi avresti obbligata ad uscire!》
《Non è affatto vero!...E ora esci. Ti sto aspettando! 》
《Io non mi muovo.》
《Ok. Come vuoi. Ma l'hai voluto tu!》
Detto ciò chiude la chiamata.
Che vuole adesso da me?
Non può uscire con qualcun'altro?
E poi cosa voleva dire con ' l'hai voluto tu' ?
Ritorno ad ascoltare la musica e a guardare dei video divertenti su YouTube.
Dopo un po' mi viene fame e decido dunque di andare in cucina per mangiare qualcosa.
Nel mentre in cui apro la porta della mia stanza per uscire, sento delle risate provenire dalla parte opposta dell'appartamento.
Ma chi diavolo c'è con mia mamma?
Entro nel soggiorno e trovo con mio grande stupore Alan."Che ci fai tu qui?" Gli domando stupefatta saltandogli in braccio.
"Mi mancavate così sono venuto a trovarvi!"
Tocco di nuovo il pavimento, non staccandomi però dalle sue braccia.
Sono davvero contenta che sia venuto a farci visita.
Da quanto ne so io Alan era il migliore amico di papà.
Dopo la scomparsa di mio padre, lui è rimasto accanto a mia mamma ed è stato lui ad aiutarla a superare quel brutto momento. Inoltre era l'unico presente il giorno del parto.
La famiglia di mamma non ha mai accettato il fatto che lei mi avesse avuta ad un età così giovane, perciò decisero di cacciarla fuori di casa, fortunatamente Al ci ospitò nel suo appartamento fino a quando mia madre non trovò una vera e propria sistemazione ed un lavoro in grado di mantenerci entrambe.
Sono davvero felice per lei e per la loro amicizia.
Lui è un uomo davvero speciale.
È fortunata la sua famiglia ad averlo presente tra loro, non so che farei pur di incontrare almeno per una volta mio padre.
Chissà se lui abbia mai voluto incontrarmi. Me lo sono chiesta più volte.
Più volte mi sono domandata come sia fisicamente e caratterialmente, se ci assomigliamo o se invece siamo diversi, se avesse mai tentato di contattarmi o se ne fosse andato via a causa mia.
Perché mamma non mi parla mai di te?
Che le hai fatto di così doloroso?
Hai mai provato a rimediare le cose con lei?"Ti va di andare a prendere un gelato insieme?" Mi risveglia la dolce voce di Alan.
"Sí!" Esclamo entusiasta battendo le mani come una bambina, scatenando una risata da parte delle due persone difronte a me.
Seguo Alan fino ad arrivare ad un chioschetto del grande parco della città, dove prendiamo un gelato.
Ci sediamo su una panchina finché mangiamo, per poi ricominciare a passeggiare lungo il fiumicello che scorre in mezzo al grande prato verde.
Le foglie di alcuni alberi iniziano già a staccarsi dai rami e posarsi sui fili d'erba che ondeggiano sinuosamente al contatto del vento."Come va a scuola?" Mi domanda posando un braccio attorno alle mie spalle ed attirandomi più vicino a sé.
"Bene dai...tu a casa? I bambini sono abbastanza gestibili o sono sempre delle pesti?"
"Diciamo che è colpa loro se i miei capelli diventano bianchi così velocemente." Ridacchia ed io con lui.
"Ogni tanto parlo loro di te e di tua madre...vorrebbero tanto conoscerti. Ah e anche Keila sente la vostra mancanza..."
"Davvero?"
"Certo! Perché un giorno in cui siete in vacanza, non venite a trovarci? Potreste venire a stare da noi per un paio di giorni...tanto abbiamo una stanza in più e i bambini non si faranno di certo problemi a dormire insieme per un paio di notti"
"Sarebbe una bella idea...però non so se.."
"Tua madre ha detto che per lei va più che bene...però voleva che chiedessi anche a te."
"Oh...ti farò sapere allora. Devo vedere anche per la scuola e tutto il resto."
"Non c'è fretta. La mia porta è sempre aperta per voi!"
Mi lascia un bacio sulla tempia per poi raggiungere la sua auto parcheggiata difronte al mio condominio.
Attraverso la strada e salgo quei pochi gradini che mi separano dalla porta d'entrata.
Raggiungo il mio piano e vedo un uomo seduto proprio davanti alla mia porta che dorme con la testa appoggiata ad essa.
Dev'essere ubriaco fradicio ed a giudicare dal suo aspetto, anche privo di conoscienza.
Sta mormorando delle fesserie assurde, alle cui parole non presto molto ascolto.
Decido di uscire e di passare dalla finestra come ho già fatto in varie occasioni.
Non appena entro nella mia stanza da letto, decido di andare ad avvisare mia mamma del mio ritorno e di non aprire la porta per nessunissima ragione, ma ahimè lei non si trova in casa.
Fantastico!
Me ne torno in camera e mi lancio letteralmente sul letto e dopo poco mi addormento.
Sono sfinita senza aver fatto alcuno sforzo.
Ho provato varie emozioni oggi: la "discussione" con Luke, la sua reazione dopo aver mancato all'appuntamento, la passeggiata insieme ad Alan, il suo invito, John ubriaco e mezzo svenuto davanti alla mia porta ed infine la scomparsa di mia madre.
Mai un giorno tranquillo!
Che mi aspetterà domani?
E se Luke volesse parlare o sapere cos'abbia fatto oggi pomeriggio?
Semplice.
Gli mentiró.
Non mi va di raccontargli fatti privati, riguardanti la mia vita.
Non lo conosco neanch'ora!
Per me lui è solo un pazzo-conoscente-stalker!
Però ha un qualcosa che mi intriga e mi incuriosisce!🤓🤓🤓🤓🤓🤓🤓🤓
#MEPARTELACAZZATA
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See we soon😉{Se il capitolo vi è piaciuto e se secondo voi merita, lasciate una stellina. 🌟😉}
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Amore Scommesso
Teen FictionEX "TUTTA COLPA DI UNA SCOMMESSA" |COMPLETA√| © Megan è una semplice ragazza di 16 anni, pronta ad iniziare quell'inferno del suo terzo anno di scuola. Rimasta sola dopo il trasloco della sua migliore amica, dovrà riuscire a superare varie sviste...