Un atto di follia.

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Prendo le chiavi di casa dalla tasca della felpa ormai fradicia a causa della forte pioggia che sta continuando a cadere ed entro in casa. Ho deciso di non andare da Jace, perché ora come ora ho bisogno di stare da sola. Chiudo la porta alle mie spalle e dopo aver tolto le scarpe per non infangare ovunque, corro in camera mia a cambiarmi e lascio i vestiti bagnati in bagno al piano superiore, per poi tornarmene in cucina per prepararmi qualcosa di caldo.

"OH MIO DIO!" urlo dallo spavento quando mi ritrovo Luke in cucina alle prese con i fornelli. "CHE CI FAI TU QUI!" sbraito in preda alla collera e con il cuore che mi batte a mille per lo spavento.

"Non serve che urli, ci sento benissimo." risponde in tono calmo e piatto. "Vuoi del thé?" mi porge una tazza fumante, che accetto solamente perché sto congelando.

"Che ci fai qui?" domando nuovamente a denti stretti.

"Mi chiedevo quando saresti tornata. Mi sei mancata, Meggy!"

"Non toccarmi!" mi sposto non appena cerca di accarezzami i capelli. "Vattene!" gli indico la porta con uno sguardo omicida.

"Non ti lascerò qui da sola."

"Per tua informazione non è la prima volta che sto qui da sola."

"Meggy, ascoltami per una buona volta-"

"No, ascoltami tu! Non ho più intenzione di vederti, Luke. Lo vuoi capire o no? E se non esci immediatamente da questa casa giuro che chiamo la polizia." scandisco bene ogni singola parola.

"Va bene. Uscirò da quella porta, ma non ti lascerò sola." prende la sua felpa ed il suo zaino ed esce di casa. Emetto un sospiro e inizio a sorseggiare la bevanda calda. Un po' mi sento in colpa però, perché (nonostante detesti ammetterlo a me stesa) mi manca e parecchio direi, ma credo che tenerlo lontano dalla mia vita sia la cosa giusta. Credo. Ormai non sono più sicura di nulla. Mi sposto sul divano ed accendo la televisione, sia mai che un film comico riesca a tirarmi su di morale prima di andarmene a letto.

***

Mi alzo e la prima cosa che faccio è guardare l'ora "9:00", non ero proprio dell'umore di andare a scuola oggi. Lentamente scendo le scale e senza nemmeno cambiarmi, inizio a a fare colazione col mio pigiama molto comodo e molto rosa ancora addosso. Dopo di che ripongo la tazza nel secchiaio ed inizio ad aprire le finestre ed ovviamente la porta. Mentre apro l'ultima finestra scorgo una figura sotto l'albero in giardino: "Ma è pazzo!" dico a me stessa prima di precipitarmi fuori con l'ombrello-dato che piove ancora moltissimo- e ritrovarmi a dover trascinare un deficiente in casa.

"Ma sei scemo o cosa?!" gli urlo contro mentre lo accompagno in bagno. "Togliti i vestiti, torno subito!" Corro in camera e prendo un pantalone della tuta ed una felpa pensate per poi correre giù dalle scale e precipitarmi in bagno. "Tieni ho trovato questi, sono tuoi." mi blocco non appena alzo lo sguardo su di lui. Gli lancio contro gli indumenti e super imbarazzata corro fuori dal bagno chiudendo la porta e con le guance rosse vado a lavare i piatti, cercando di non pensare alla figura di Luke solamente in boxer. Cosa difficile se devo essere sincera con me stessa!

"Come mai ce li avevi tu?" lo sento avvicinarsi a me.

"Me li avevi imprestati una volta che ero venuta a casa tua, solo che poi non mi sono ricordata di riportarteli." mento mentre chiudo l'acqua e mi asciugo le mani con un canovaccio. La verità è che non volevo ridarglieli, mi ricordavano lui.

"Capito" mi abbraccia da dietro ed inizia a cullarci, mentre strofina delicatamente il suo naso contro il mio collo, facendomi provocare dei brividi.

"Che stai facendo?" mi volto verso di lui e vedo che ha un'aria strana. "Luke, ma hai la febbre!" appoggio una mano sulla sua fronte ed è bollente.

"Io sto benissimo. Sei tu quella che ha freddo!" biascica. Lo accompagno su in camera mia e lo faccio sdraiare sul mio letto, prima che possa cadere a causa delle poche forze dovute alla stanchezza.

"Io non ho freddo." gli sistemo la coperta e ne appoggio un'altra sopra, in modo da coprirlo bene.

"Ma se prima stavi tremando." inizia a farfugliare per poi bloccarsi e guardarmi con un sorrisetto sghembo.

"Che c'è?" domando alzando il sopracciglio sinistro confusa.

"Ti faccio ancora quest'effetto!" Beccata. Dannazione! "Allora provi ancora qualcosa per me." sembra gli brillino gli occhi.

"Hai bisogno di dormire, Luke." 

"Aspetta!" mi bocca prendendomi il polso. "Resta qui con me...ti prego. Non voglio dormire da solo."

"Torno subito. Ti preparo qualcosa di caldo e torno." mi ritrovo costretta a dire per poi uscire dalla stanza. Non posso vederlo in questa condizioni, è solo colpa mia! Lui è rimasto tutta la notte sotto l'acqua solo per colpa mia ed ora sta male. Se solo potessi tornare indietro. Lui voleva solo starmi accanto ed io l'ho mandato via, come faccio sempre, come faccio con tutti. Ho paura di affezionarmi alle persone, per non soffrire quando se ne andranno. Però lui è rimasto. L'unico che è rimasto per me. L'unico che credevo non potesse mai farlo. 

Torno nella camera da letto ed appoggio la tazza sul comodino. Si è addormentato. Mi sdraio su un fianco accanto a lui ed inizio ad accarezzargli i capelli dolcemente. Sì, mi è mancato. E sì, lo amo ancora.

"Ti amo Meggy." sussurra. Sorrido. Lui sicuramente non si ricorderà nulla, primo perché sta delirando e secondo perché sta dormendo. Non si sarà neppure reso conto dea mia presenza, ma meglio così, almeno so ciò a cui sta pensando in questo momento, anche se per lui non significherà nulla.









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#MEPARTELACAZZATA

Secondo voi cosa potrebbe accadere con un esemplare di Luke ammalato in casa?

Fatemi sapere le vostre idee :)

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Al prossimo aggiornamento! Kissini!

Ps: senza contare questo capitolo, mancano solo 8 capitoli alla fine della storia...

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