Passono finalmente queste noiossissime cinque ore.
Esco dalla mia classe e mi precipito all'uscita dell'edificio, ma vengo bloccata dal gruppetto di Mary e le altre occhette."Allora sei proprio stupida eh! Pensavo di essere stata chiara, ma forse sono stata troppo buona con te signorina. Magari devo farti vedere di cosa sono capace realmente.."
Mi guardo attorno e vedo che quasi l'intera scuola si è radunata in cerchio a noi, per vedere cosa sarebbe accaduto.
Vorrei poter anch'io assistere, anziché far parte della scena."Beh? Che c'è il gatto ti ha mangiato la lingua per caso? Cos'è sua maestà timidezza in persona ora ha paura?
Non sei tanto coraggiosa come si sente dire in giro.
Non riesci a parlare o hai qualche problema al cervello?""Il problema è che non parla la tua lingua! Sai per parlare con te bisogna saper abbaiare!"
"Come scusa?!"
"Hai capito benissimo pessima imitazione di Barbie! Perché non te ne torni dal tuo Ken gonfiabile anziché rompere i coglioni agli altri?"
Mary e le sue schiavettine se ne vanno via facendo le finte offese per ciò che un ragazzo ha avuto il coraggio di dir loro.
Mi ha sorpreso!
Io non lo conosco, eppure lui non ha avuto problemi a difendermi.
È stato l'unico a fare qualcosa in quella situazione!
È da questi piccoli gesti che si riesce a capire l'animo delle persone.
Spero solo di non sbagliarmi."G-grazie.." balbetto a tono basso.
"Figurati. Stai bene?" Mi chiede con tono amorevole.
"Si..credo. Ora devo andare. Grazie ancora." Mi sistemo lo zaino sulla spalla per poi indietreggiare di qualche passo.
"Vuoi che ti accompagni?"
"N-no non serve."
"Aspetta. Come ti chiami?"
"Megan. Tu?" Chiedo alzando un po' il tono di voce, dato che mi sono allontanata da lui di qualche passo.
"Jace...spero di rivederti. Ciao Megan."
"Ciao Jace."
Ricambio il suo sorriso e poi mi avvio verso la fermata dell'autobus.
Finché aspetto chiamo mia mamma per sapere cosa le fosse successo ieri e per sapere se sarei potuta tornare a casa per farle compagnia.
Non mi piace l'idea di non sapere cosa stia facendo, soprattutto non voglio che stia troppo tempo sola."Dove pensi di andare?" Mi richiama una voce alle mie spalle prima che io muovessi un piede in direzione di casa mia.
"Ti prego. Voglio sapere come sta."
"Ne abbiamo già parlato ieri. Devi stare lontano da quella casa finché qualcuno non ti chiamerà dicendoti che puoi tornare." Mette le mani sulle mie spalle cercando di tranquillizzarmi.
"E va bene" sospiro per poi salire sull'autobus che si è fermato davanti a noi.
Saliamo, ma a causa delle troppe persone, siamo costretti a rimanere in piedi, in mezzo alla folla.
Il mezzo si ferma bruscamente ed io vado a sbattere contro il petto di Luke, che mi afferra dalla vita per non farmi cadere a terra.
Cerco di allontanarmi da lui una volta riacquistato l'equilibrio, ma invano, poiché una ragazza per scendere, ha dovuto farsi largo tra le persone, facendomi finire di nuovo abbracciata al ragazzo che mi teneva stretta a sé.
Dopo tre, quattro fermate riusciamo a sederci ed io passo il resto del tragitto ad ammirare il paesaggio che scorreva lungo la strada.
Il cielo oggi è limpido con i raggi del sole che riflettono sull'asfalto ormai ricoperto da buche.
Si può notare poco il colore verde delle piante e dell'erba ornata dai fiori, la maggioranza dell'ambiente è governata da palazzi e grandi case.
Il fumo che esce dai tubi di scappamento delle macchine va a sfumarsi nell'aria raggiungendo le bianche nuvole che ritraggono buffe immagini di animali.
Mi è sempre piaciuto ricreare strani disegni nel cielo con la mia fantasia!
Penso che tutti noi in fondo, rimaniamo dei bambini.
E questo serve! Serve avere quel tocco di fantasia che fa in modo di ricreare della magia in ciò che più ci piace fare!
Non appena noto di essere quasi arrivata a destinazione, recupero lo zaino da sotto ai miei piedi e mi alzo dopo il ragazzo che si è avvicinato alle porte.
Scendiamo e camminiamo lungo la strada.
In silenzio.
Lo osservo con la coda dell'occhio e vedo che è pensieroso.
A cosa starà mai pensando?
È successo qualcosa?
Raggiungiamo la casa e apro la porta,per poi chiuderla una volta entrati.
Vado in cucina ed inizio a preparare dei panini da mangiare. Non ho molta voglia di cucinare e di lui non mi fido, quindi preparo qualcosa di veloce e facile.
Una volta terminato, mi siedo ed inizio a mangiare.
Lui non si è ancora alzato dal divano.
Decido dunque di portargli il piatto sul tavolino davanti al divano, dove lui si trova con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, tenendosi la testa tra le mani, mentre tira leggermente i capelli."Che succede? Cosa ti preoccupa?" Gli chiedo dolcemente accarezzandogli la schiena.
"Nulla! Lasciami in pace!" Con un movimento brusco mi sposta la mano ed esce di casa sbattendo la porta.
Uomo ciclato, pericolo assicurato!
Oh mio Dio che ci posso fare con questo?
Hermione dimmi che conosci tu un incantesimo per farmi capire quali oscuri pensieri affliggono la mente di quest'uomo!
Ti prego!
O almeno dimmi come hai fatto a sopportare Ron per tutti quegli anni. La nostra situazione potrebbe essere simile alla vostra.
Dopo aver invocato e supplicato personaggi da cui non potrò mai ricevere risposta, decido di andare dal ragazzo tormentato con una tempesta dentro di sé, come si suol dire nel linguaggio delle persone tumblr.🤓🤓🤓🤓🤓🤓🤓🤓
#MEPARTELACAZZATA
●Secondo voi cosa gli sarà mai preso a Luke?
●Riuscirà Megan ad aiutarlo o il ragazzo non gli svelerà mai i suoi segreti?
(Domandina a caso per voi)
●A chi piace Harry Potter?
{Se il capitolo vi piace e se secondo voi merita, lasciate una stellina 🌟😉}
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Amore Scommesso
Teen FictionEX "TUTTA COLPA DI UNA SCOMMESSA" |COMPLETA√| © Megan è una semplice ragazza di 16 anni, pronta ad iniziare quell'inferno del suo terzo anno di scuola. Rimasta sola dopo il trasloco della sua migliore amica, dovrà riuscire a superare varie sviste...