Colpa della campanella!

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Prendo un mini infarto non appena sento la sveglia suonare.
Mi alzo faticosamente dal letto che mi prega di non abbandonarlo.
Vado in bagno ed inizio ad insultare il mondo intero!
Come si potrebbe iniziare meglio una giornata, se non con la scoperta che ti è appena arrivato il ciclo?
Proprio oggi doveva iniziarmi?!
È in momenti come questi che ti chiedi perché non si è nati maschi.
Vorrei vederli subire questa tortura che dura minimo cinque giorni per una volta al mese.
Dopo essermi cambiata e preparata, prendo lo zaino ed esco senza neanche fare colazione, tanto ci sono abituata.
Mi avvio verso scuola ascoltando la musica quando mi arriva un messaggio da un numero sconosciuto. Lo stesso dell'altra volta.

«Mi è mancata la tua compagnia stamattina:(
Spero di vederti presto piccola;)
ps. Sei davvero molto carina oggi;)»

E questo adesso che cavolo vuole da me?!
Non gli rispondo, ma salvo il numero, nel caso dovessi ricevere altri messaggi da parte sua.
Situazione che spero vivamente non accada mai più!
Arrivo a scuola e cerco di raggiungere la mia aula senza farmi notare da nessuno.
Mi fa strano essere al centro dell'attenzione!
Sono sempre stata la timida ragazza anonima di cui nessuno sa il nome, poi arriva mister 'ho deciso che d'ora in poi tu sarai mia amica e quindi ti devo stravolgere la vita perché mi va' ed è cambiato tutto.
Devo trovare un nomignolo per quell' arrogante.
Ma non so quale...forse potrei deciderlo con lui, anche se sicuramente lui proporrà qualcosa di innapropriato.
Sento delle braccia stringermi da dietro distraendomi dai miei pensieri.

"A che pensi?"

"Mh?" Mi volto verso di lui con sguardo assente.

Ci sono fisicamente, ma non mentalmente. E lui di questo deve essersene accorto perché mi scruta con sguardo preoccupato non lasciando la presa dai miei fianchi, se pur ora le sue mani siano solo delicatamente appoggiate a questi.

"Sei stranamente silenziosa e tranquilla oggi...stai bene?"

"Ehm... si si! Tutto ok." Cerco di riprendermi sforzando un sorriso.

"Chissà perché non riesca a crederci." Incrocia le braccia al petto appoggiandosi con la spalla al muro sulla sua destra.
Sento la campanella suonare interrompendo questa fantastica conversazione che avevamo appena iniziato.

"Ora devo andare scusa."

"Aspetta!" Mi blocca da un polso prima che iniziassi a camminare.

"Ho bisogno di parlarti! Finita scuola puoi aspettarmi qui in corridoio? E non provare a scappare via come l'ultima volta. Ti prego." Vedo un lieve luccichio nei suoi occhi.

È sincero. In questo momento mi sta parlando in modo leale.
Chissà se potrò vedere questo luccichio altre volte.
Mi limito ad annuire una risposta positiva sorridendogli, per poi andare in classe.
Appena entro vedo già tutti i miei compagni seduti al loro posto intenti a farsi gli affari proprio, ignorando la mia entrata.
Mi siedo al mio banco e, non appena inizia la lezione, inizio a disegnare e a scrivere frasi a caso su un foglio di un quaderno personale, che utilizzo per esprimere le mie emozioni, un po' come diario di sfogo, ma non ci sono segreti privati, che se venissero letti, scopierebbe un disastro universale, sono semplici parole che rappresentano i miei pensieri più profondi.
Passo così le prime tre ore.
Quando suona la campanella per l'intervallo, decido di rimanere in aula, mentre tutti gli altri ragazzi escono.
Tiri fuori il mio telefono e le cuffiette per starmene in tranquillità nel mio piccolo mondo fatato.
Noto però la notifica di un nuovo messaggio da parte dello sconosciuto:

«Perché mi ignori? Lo sai che è scortese?
Potrei venire da te e...
Beh... meglio che tu non sappia cosa potrei fare:)»

"Chi cazzo è questo?!"

"Oh mio Dio!" Sussulto quando sento una voce profonda alle mie spalle.

"Che ci fai tu qui?" Chiedo al ragazzo che si sta sedendo sulla sedia, che ha avvicinato alla mia.

"Non hai risposto alla mia domanda." Afferma con tono duro e serio.

"Non lo so." Ammetto con un sospiro tornando con lo sguardo sullo schermo.

Sento il suo sguardo nervoso su di me.
Contrae la mascella, per poi sbuffare e spettinarsi con la mano il ciuffo.

"Che vuol dire che non lo sai? Non gli hai chiesto come si chiama o qualcosa del genere?"

"No! L'ho sempre ignorato. E comunque non è da molto che mi scrive. E ora tocca a te a rispondere. Che ci fai qui?" Mi volto col corpo verso di lui incastrando le mie gambe tra le sue.

"Beh...ho visto tutti i tuoi compagni uscire, ma tu non eri da nessuna parte...quindi ho pensato di venire a farti una sorpresa...anche se non è andata come avevo pensato." Si morde il labbro inferiore tirando indietro la testa.

Ad un certo punto si blocca come se gli fosse venuta in mente un idea fondamentale per la sua sopravvivenza.
Butta in avanti il busto e mi prende le mani iniziando ad accarezzarmi il dorso con i pollici, senza però alzare lo sguardo su di me.
Continua a mordicchiarsi l'interno della guancia. È nervoso. E molto anche.

"Ieri...perché..ehm ecco.."  inizia a parlare grattandosi con una mano la testa, mentre l'altra è ancora sulla mia.

"Ieri?" Lo incito a continuare il suo discorso, ma viene interrotto dal suono della campanella.

Si alza e si dirige verso la porta, da dove entrano i miei compagni di classe, che lo fissano incuriositi.
Faccio un respiro profondo e mi giro dall'altro lato ignorando i sussurri dei ragazzi che mi squadrano da capo a piedi.

🤓🤓🤓🤓🤓🤓🤓🤓

#MEPARTELACAZZATA

●Secondo voi cosa voleva chiederle Luke?

●Perché fanno sempre pettegolezzi riguardo i due ragazzi?
Smetteranno mai di farlo?

●Riuscirà Megan a scoprire chi è lo sconosciuto che ha iniziato a scriverle?

Commentate con le vostre idee.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate a riguardo😉

{Se il capitolo vi è piaciuto e se secondo voi merita, lasciate una stellina 🌟😉}

ALLA PROSSIMA!😘😋

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