[Canzone consigliata per il capitolo: Él perdón, di Enrique Iglesias y Nicky Jam]
***
Chiudo la porta alle mie spalle e non appena mi volto incrocio due iridi azzurre, che non mi sarei mai aspettata di vedere! O meglio, che non avevo intenzione di vedere!
"Oh buongiorno signorina..."
"Evans" rispondo sedendomi sulla sedia davanti al tavolo, vicino al ragazzo incappucciato, che non aveva smesso neanche per un secondo di scrutarmi dal momento in cui avevo messo piede nella stanza.
"Evans. E come mai ti trovi qui?"
"Sono entrata in ritardo ed il professor Jefferson mi ha mandato da lei." spiego e sento il tipetto accanto a me ridacchiare.
"E come mai sei entrata in ritardo?"
"Stavo facendo la strada che percorro tutte le mattine, ma sono riscontrata in alcuni lavori stradali lungo il percorso, per cui ho dovuto fare un altro giro e ho impiegato più tempo del previsto."
"Capisco. Beh non vedo nulla di male in questo. Domani dovrai portare la giustifica firmata da un genitore e la faccenda è risolta. Puoi andare adesso. Entrerai in classe alla seconda ora ovviamente, tanto manca poco tempo al suono della campanella."
"La ringrazio."
Mi alzo e raggiungo la porta sistemandomi lo zaino sulle spalle.
"Signor Gregori, può andare anche lei. E rifletta su ciò che ci siamo detti poco fa."
"Ma certo!"
Esco dalla stanza e con passo svelto mi dirigo verso la biblioteca della scuola, ma Luke decide che oggi ha voglia di rivolgermi la parola e blocca il mio cammino prendendomi da un polso e tirandomi verso di sé.
"Che vuoi?" sbotto incrociando le braccia al petto non appena lascia la presa su di me.
"Buongiorno anche a te. Vedo che sei di buon umore oggi" risponde sarcastico.
"Buongiorno!" dico infastidita per poi riprendere a camminare per il corridoio deserto.
"Dove stai andando? La tua aula è dall'altra parte."
"E tu come fai a saperlo?" mi giro verso di lui, che mi si è affiancato.
"Ho fatto le mie ricerche" afferma disinvolto mettendo le mani nelle tasche dei jeans.
"Beh allora dovresti sapere che l'ora successiva dovrei avere religione e che io non posso farla, dato che non mi sono iscritta."
"Allora in tal caso ti farò compagnia..."
"Sentimi bene ragazzo ciclato dei mie stivali..." lo interrompo bloccandomi e guardandolo dritto negli occhi, mentre lui mi fissava con un sorrisetto sghembo.
"Tu non ti puoi permettere di fare tanto l'amichetto dopo avermi ignorato per giorni così di punto in bianco ok?! E poi io non ho intenzione di perdere altro tempo con te! Detto questo, addio e a mai più!"
"Quindi ti sono mancato in questi giorni!"
Mi rigiro verso di lui irritata più che mai.
"Hai capito ciò che ho detto?"
"Certo! Per questo posso affermarlo!"
Si avvicina a me e mi alza il mento con il pollice e l'indice.
"Anche tu mi sei mancata piccola!" mi sussurra a pochi centimetri di distanza dal mio viso.
Gli faccio una smorfia per poi allontanarmi da lui.
Raggiungo la porta della biblioteca e noto con gioia che non mi ha seguito. Sto per mettere la mano sulla maniglia, quando mi accorgo che oggi la sala è chiusa a causa di alcuni lavori che vi stanno facendo all'interno.
Ma proprio oggi dovevano fare dei lavori ovunque io andassi?
Decido per cui di andare nel cortile posteriore della scuola a leggere un libro o ad ascoltare un po' di musica da mio telefono.
Mi siedo contro il tronco di un albero nella penombra, dato che quest'oggi fa davvero molto caldo qui in città.
Appoggio la testa all'indietro e chiudo gli occhi facendo un bel respiro profondo.
STAI LEGGENDO
Amore Scommesso
Roman pour AdolescentsEX "TUTTA COLPA DI UNA SCOMMESSA" |COMPLETA√| © Megan è una semplice ragazza di 16 anni, pronta ad iniziare quell'inferno del suo terzo anno di scuola. Rimasta sola dopo il trasloco della sua migliore amica, dovrà riuscire a superare varie sviste...