Un -Per sempre- bugiardo

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Prendo le chiavi dallo zaino, ma sento il rumore di un oggetto infrangersi contro il suolo. Entro di corsa in casa spaventata e non so se provare rabbia o delusione non appena la scena si presenta davanti ai miei occhi: mia madre furiosa che urla contro mio padre, che fissa con gli occhi lucidi il vaso di fiori che si trova davanti ai suoi piedi frantumato in mille pezzi.

"Ti avevo detto di starle lontano!"

"Ed è quello che ho fatto, è stata lei a trovarmi." trova il coraggio di puntare il suo sguardo in quello di lei. "E non ti permetterò di allontanarmi ancora una volta da lei!" urla scontroso.

"Non sarà necessario. Lei verrà via con me. E stavolta non la troverai mai! Lo giuro sulla mia stessa vita!"

"No!" urlo attirando la loro attenzione.

"Megan! Amore mio, ho provato a contattarti per tutti questi giorni, ti ho cercato ovunque." prova ad avvicinarsi a me, ma la blocco.

"Non mi porterai ancora una volta lontana da mio padre." 

"Megan, tu non conosci la verità."

"Invece sì. Come hai potuto farmi questo!" urlo con le lacrime agli occhi. "Tu no sai quanto io abbia sofferto per tutti questi anni, non sai cos'ho passato all'idea di non poter mai conoscere o vedere mio padre. E ora che so che tutto questo è accaduto solo a causa tua..." le parole mi muoiono in gola, "Ti odio!" urlo per poi scappare via.

Inizio a correre a più non posso, le lacrime ormai scorrono senza avere alcuna intenzione di fermarsi, le mie gambe sembrano aver preso vita propria, corro e non mi guardo mai indietro. I polmoni mi bruciano, ma non posso fermarmi. Le loro voci ora non mi arrivano nemmeno più, significa dunque che sono riuscita a seminarli, ma non posso fermarmi, non ci riesco.

Arrivo alla fermata e batto contro il vetro dell'autobus che stava per ripartire, salgo in fretta e le porte si chiudono. Prendo posto e noto la figura di mio padre in lontananza che agita al cielo le mani, per poi arrendersi e portarsi le mani tra i capelli frustrato. L'ultima scena che mi si pare davanti è mia madre urlare contro a mio padre, probabilmente gli stra dicendo che anche stavolta è stata colpa sua, ma non è di certo questa la verità.

Non ho intenzione di andarmene via con mia mamma, non dopo essere venuta a conoscenza della verità, non dopo aver scoperto che è solo colpa sua, che è stata lei a prendere la decisione sbagliata e non essersene mai pentita, anzi per aver girato la storia in suo favore.

"Luke, non posso più stare da mio padre. Posso stare da te per stanotte?" inizio a parlare non appena mi risponde. "Poi ti spiego, sto arrivando, grazie." chiudo la chiamata e con un sosprio mi lascio andare sul sedile.

Fortunatamente sono riuscita a convincere Luke a tornarsene a casa sua da oggi, non avrei sopportato se anche lui avesse visto quella sceneggiata!



***

"Ehi, Meggy." mi fa spazio per entrare, lascio lo zaino e terra e mi fiondo tra le sue braccia. "Che è successo? Perché hai pianto?"

"Mia mamma mi ha trovato e ora vuole portarmi lontana da mio padre, di nuovo!" le lacrime hanno ripreso a scendere.

"Mi dispiace così tanto." mi stringe maggiormente a sé.

"Non voglio che mi porti  via lui...non voglio che mi porti via da te." sussurro tra i singhiozzi.

"Non glielo permetterò." si allontana di qualche centimetro da me e mi asciuga con i pollici le lacrime e mi lascia un bacio sulla fronte per tranquillizzarmi. "Ti preparo un tè, ti va?" annuisco, mi prende per mano e mi porta in cucina, dove prendo posto mentre lui recupera l'occorrente per preparare la bevanda.

"Dove vorrebbe portarti?" posa una tazza fumante davanti a me e tiene tra le mani la sua, dopo essersi seduto accanto a me.

"Non lo so." sospiro. "Ma in ogni caso io non partirò." affermo convinta sollevando lo sguardo verso di lui.

"Meg-" sospira, quasi arreso. "Non puoi metterti contro tua madre, potresti solo peggiorare solo la situazione.

"Non è colpa mia, è lei che ha trasformato tutta questa situazione in una tragedia!"

"Lo so...è solo che-" si blocca. Gli prendo la mano e faccio intrecciare le nostre dita.

"Non le permetterò di mettersi tra di noi."

"Esiste un noi quindi?" sorrise alzando lo sguardo dalle nostre mani verso di me.

"Non ho mai smesso di amarti." confesso. Non mi risponde, semplicemente mi bacia, un bacio casto ma intenso. Rappresenta a pieno il nostro amore: intenso se pur semplice, anche se negli ultimi mesi nulla è stato semplice tra di noi.

"Ho paura di perderti." appoggia la sua fronte sulla mia e con i pollici mi accarezza le guance.

"Non devi, non scapperò anche da te." stavolta sono io a prendere l'iniziativa ed annullo la piccola distanza che vi era tra noi per riprenderlo a baciare.

Non permetterò a nessuno di dividerci, ci siamo già allontanati una volta, ti ho già perso una volta e non ho intenzione di perderti ancora. Tu sei troppo importante per me, Luke e scusa se non l'ho capito prima, o meglio, se non ho voluto ammetterlo prima di adesso.

È proprio vero, si capisce quanto noi teniamo ad una persona solo dopo averla persa.

"Staremo per sempre insieme?"

"Per sempre." sussurro. Lo spero. 

"Voglio fare l'amore con te." confesso senza pensarci.

"Come?" mi osserva sorpreso.

"Voglio farlo con te." sorrido e lui ricambia. 

Mi bacia, ma stavolta con molta più passione. Mi solleva dalle cosce e cercando di non farci cadere dalle scale, mi porta fino in camera sua, dove mi adagia sul letto per poi chiudere la porta a chiave. Si sdraia su di me e riprende a baciarmi, sposta le sue labbra sulla mandibola, ma appena sfiora il collo mi sposto e lui ridacchia per la mia reazione.

"Lo sai che detesto i baci sul collo." 

"Buon per me, allora." mi sfila la maglietta e salta la zona del collo per fiondarsi direttamente a baciarmi il petto e soffermarsi sul seno destro dove inizia a succhiare. 

Sollevo il bacino facendolo scontrare contro il suo ed un gemito esce dalle sue labbra. 

"Sei già eccitato?" lo provoco dopo aver sentito il rigonfiamento nei suoi pantaloni contro la mia gamba.

"Te l'ho sempre detto l'effetto che mi fai." ammicca.

Mi sollevo col busto facendo sollevare anche lui e gli sfilo la maglia lanciandola non so dove per la stanza, sfioro coi polpastrelli tutto il suo addome, guardandolo però negli occhi, fin quando non mi fermo a cavallo sei suoi jeans, con un movimento rapido apro la zip e lo attiro di nuovo sopra di me afferrandolo dai passanti dei pantaloni. Si alza da me per togliersi del tutto questi ultimi e anch'io mi sfilo i pantaloni. 

"Ora non si torna indietro." prende un preservativo dal cassetto e me lo mostra, per poi risdraiarsi su di me.

"Non cambio idea, tranquillo." lo bacio e lo sento sorridere contro le mie labbra.

Sarà l'addio più bello che avrei mai potuto ricevere.

















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#MEPARTELACAZZATA

Capitolo un po' de fuego, ma non troppo sorry!

Penultimo capitolo!

Siamo agli sgoccioli!

ps: non odiatemi ve prego...

Amore ScommessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora