Mi sveglio sentendo uno strano profumino di brioches appena sfornate, guardo l'ora e noto con gioia che oggi sia domenica e quindi non devo preoccuparmi di nulla. Scendo dal letto, mi infilo le mie pantofoline a forma di coniglietto e raggiungo con dei saltelli in stile Heide la cucina, dove trovo mia mamma intenta a preparare il caffè.
"Cos'è una scusa per farti perdonare per ieri sera?"
"Stamattina mi sono semplicemente alzata presto e sono andata in pasticceria. Ma sei ancora in pigiama? Sono quasi le dieci."
"Hei! Alla domenica non ci sono regole, tutto è concesso!" le punto il coltello sporco di nutella contro.
"E se oggi ti dicessi: shopping con mamma?"
"Passo."
"Ma come!"
"Sai che detesto fare shopping!" sbuffo addentando poi la mia brioche ora ripiena di nutella.
"Era solo una scusa per passare una giornata madre e figlia." cerca di farmi provare pietà e quindi di uscire con lei.
"Ah! E va bene!"
"YES!" esulta.
"Ma sia chiaro, solo per stavolta!"
"Sì, sì promesso!"
"Questi giovani! Bisogna sempre uscire o non sono contenti!"
"Scusa Megan, perché tu non sei giovane?"
"Per favore, io sono vecchia dentro." le faccio l'occhiolino e lei scuote la testa come a pensare: -ma che problemi ha questa?-
Tanti madre, troppi per contarli.
"Vado a preparami!" vado a farmi una doccia per cercare così di svegliarmi, dopo di che indosso una semplice felpa e dei jeans e le mie solite scarpe nere. Sono pronta!
Saliamo in macchina con destinazione il centro commerciale che si trova verso la periferia, ovvero a mezz'ora di strada dal centro. Forse sarò strana io, ma adoro andare verso posti lontani solo per godermi il momento di viaggio al meglio: indosso le mie cuffiette e con la mia mente mi faccio film mentali per passare il tempo, ne ho talmente tanti da non ricordarmene alcuni, credo. Mi lascio trasportare dalla musica per sognare ad occhi aperti, per questo ormai le persone hanno rinunciato a comunicare con me quando vedono che indosso le cuffiette, perché sanno che non presterei loro attenzione, ma non per maleducazione, semplicemente perché in quei momenti sono nel mio mondo felice e sto bene con me stessa, per una volta tanto. Sono una ragazza molto insicura anche se non lo do a vedere. Mi faccio sempre mille paranoie per nulla e ci rimango male con poco, ma ho imparato che se mostri le tue emozioni agli altri, poi questi ci giocano.
"Siamo arrivati tesoro".
Passiamo in rassegna svariati negozi, dove ogni volta mamma cercare di rifilami dietro qualche vestito elegante, fallendo ovviamente. Non che ami vestirmi in modo "maschile", ma sto bene nelle mie felpe e jeans, anziché dovermi sentire a disagio in una gonna o in un indumento aderente. Forse è per questo se passo inosservata ai ragazzi della mia scuola. Mi chiedo come mai Luke mi abbia notato proprio quest'anno.Io lo amo, ma non mi fido ancora a pieno di lui. Credo mi stia nascondendo qualcosa.
Da Luke: «Amore mi manchi» visualizzato. Spengo il telefono e lo ripongo nella tasca posteriore dei pantaloni, per poi raggiungere mia mamma nei camerini.
"Giuro che questo è l'ultimo, poi ci rinuncio." mi passa un altro vestito: grigio, aderente, di cotone, con le spalline ribassate ed abbastanza scollato. Questo è proprio ciò che non indosserei mai e poi mai! Mi duole ammetterlo, ma non mi conosce. Mia mamma non mi conosce per niente.
"L'hai detto!" lo osservo e con la coda dell'occhio noto l'espressione rammaricata che le rovina il viso.Lo sa. L'ha capito e ci sta male.
"Lo adoro! Questo va bene!" le mostro un ampio sorriso.
"Davvero?" le spunta un sorriso luminoso. Mi limito ad annuire allegramente. Lo provo e lo compro, infine ce ne torniamo a casa per passare il resto della serata in tranquillità. Come quando ero piccola. Prima che iniziassero i suoi problemi con alcool. Chissà quale fu la causa che l'ebbe indotta ad iniziare a rifugiarsi in esso. Me lo domando ogni sera al suo rientro. Ma non ho ancora trovato delle risposte, nemmeno delle ipotesi. Non so mai niente e per questo mi odio, vorrei solo aiutare ma non posso fare mai niente per nessuno.
«Mi manchi...» Luke.
«Troppo.»
«Ti prego rispondimi...»
«Ti aspetto.» visualizzo, ma non rispondo. Ancora una volta.
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Amore Scommesso
Novela JuvenilEX "TUTTA COLPA DI UNA SCOMMESSA" |COMPLETA√| © Megan è una semplice ragazza di 16 anni, pronta ad iniziare quell'inferno del suo terzo anno di scuola. Rimasta sola dopo il trasloco della sua migliore amica, dovrà riuscire a superare varie sviste...