《Lo ammetto: lui mi piace.》

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Cerco di muovermi, ma ovviamente non posso, dato che ho un bradipo obeso avvinghiato a me.

"Luke." Cerco di svegliarlo tirandogli qualche schiaffetto sul braccio. "Luke!" Provo ad alzare la voce e provando a scuoterlo, ma tutto inutile.

"Che cavoletti di Bruxelles!" Sbuffo. Proviamo con le maniere forti.

"OH!  Ciao papà!"

"Come? Quando? Cosa? Giuro che non stavo facendo niente!" Parla velocemente agitato e così facendo cade dal letto. Davvero esilarante, ci voleva questo buongiorno. "Mi hai fatto prendere un infarto, scema."

"Non ricordo di averti dato l'autorizzazione per dormire nel mio letto." Lo guardo in cagnesco alzandomi e raccogliendomi i capelli in una coda.

"E io di avertela data per indossare la mia maglietta." Mi squadra dalla testa ai piedi ancora seduto sul pavimento.

"È comoda."

"Mh, Mh." Si morde il labbro inferiore. Sicuramente vuole fare una delle sue pessime battute, per cui mi limito ad alzare gli occhi al cielo ed ad uscire dalla stanza.

Sto morendo di fame!

"Ehi! Dove vai così di fretta?" mi rincorre giù dalle scale.

"Devo andare a scuola. E anche tu se è per questo." mi volto verso di lui, facendolo frenare in modo brusco posando due dita contro il suo petto.

"Uff! Sei davvero pesante!"

"Sono gli ultimi giorni di scuola, Luke. Non puoi saltarli, avremo le prove finali."

"E va bene!" butta la testa indietro arrendendosi. "Verrò a scuola con te."

"Molto bene!" dico soddisfatta, entriamo poi in cucina e rimango sorpresa nel vedere la tavola apparecchiata e mio padre intento a cucinare delle uova strapazzate e del bacon.

"Oh! Buongiorno." ci saluta per poi concentrarsi nuovamente sulla padella sfrigolante.

"Sei molto dolce, ma io non mangio la carne." 

"Oh. Ho provato a fare del mio meglio." spegne il fuoco abbassando lo sguardo.

"Lo so. Questo è l'importante." mi avvicino a lui. "Grazie perché ci stai provando." mi alzo sulle punte e gli lascio un bacio sulla guancia. "Papà." 

Prendo posto a tavola e mi riempio un bicchiere di succo di frutta, mentre Luke si delizia con la colazione che ha preparato mio padre.

"Allora ragazzo?" gli chiede poggiando il suo piatto e prendere posto per poter mangiare con noi.

"Sono davvero ottime!" 

"Già, ma ora noi dobbiamo andare o perderemo l'autobus. A più tardi!" prendiamo i nostri zaini ed usciamo di casa.

"Gli piaci." tento di rassicurarlo, mente camminiamo per la strada.

"Ne sei davvero sicura?"

"Mh, mh." annuisco.

"Meno male!" sospira. "Avevo paura volesse uccidermi."

"Oh! Se ti comporterai male, lo farà!" sbarra gli occhi e si blocca di colpo all'udire le mie parole. "Scherzavo!" gli tiro un pugnetto sulla spalla divertita. "Forse." abbasso il tono per poi riprendere a camminare verso la fermata. 

"Non si scherza sulla vita degli altri!" 

"Che bambino!" 



***

"Allora...Luke è tornato e non faceva altro che fissarti con un sorrisetto da ebete. Devi dirmi qualcosa?" mi fissa con un sorrisetto malizioso.

Amore ScommessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora