Minjeen aveva preso la sua migliore amica per le spalle. Aveva uno sguardo severo come a rimproverarla e la guardava dritto negli occhi.
-Non puoi!- le diceva.
Youn distoglieva lo sguardo.
-Non puoi assolutamente arrenderti così, o rinunciare a Jackson per questo!-
-Min... mi trasferirò in Cina... non c'è altro che io posso fare. Ho persino detto a Taehyung che se Jackson dovesse suonare al citofono deve rispondergli che non ci sono o che sto dormendo! -
-Primo: non sappiamo quando partirai. Secondo: non sappiamo con certezza se partirai. Terzo: non puoi rinunciare a Jackson solo perché non è 'quel' bambino. Tu lo ami.-
Taeyoun si sentiva così turbata. Anche se aveva deciso di rinunciare al suo amore impossibile, ne avrebbe sul serio trovato la forza?
-Ho paura per te.- disse Minjeen diventando improvvisamente triste e preoccupata. -Per le vacanze di Natale dovrò andare da mio fratello maggiore che vive a Busan, e non voglio lasciarti sola.-
-Cosa? Vai a Busan?-
Se c'era un'occasione per scoprire qualcosa sul conto di Jiho, quella era andare a Busan con Minjeen.
Ma come poteva lasciare da sola la propria mamma?
-So cosa stai pensando... ma non so se è una buona idea...- commentó Minjeen scuotendo la testa.Come avevano immaginato, la mamma di Youn non avrebbe mai permesso alla figlia di lasciare Seoul senza di lei. Anche se si trattava di andare in vacanza con la sua migliore amica. In condizioni normali l'avrebbe lasciata andare, ma non dopo quello che era successo a Taehyung. Era già stato difficile convincerla per il concerto dei Got7.
Minjeen allora si offrì di scoprire il necessario da sola.
-Busan è grande, ma forse se chiediamo informazioni alla signora Woo riuscirò a trovare Jiho.- propose la ragazza. Youn fu d'accordo.
Cominció a frequentare la donna andando a trovarla sovente. Il signor Woo, capo della polizia, stranamente non si trovava mai in casa.
Youn era felice di far visita alla donna, così poteva assicurarsi che stesse bene.
-Signora Woo.- azzardó un giorno.
Erano sedute nel salotto della signora, sorseggiando dell'ottimo tè bollente.
-Una mia amica andrà a Busan. Lei pensa che sarebbe possibile incontrare lì Jiho?-
La donna posò la tazzina del tè sul suo piattino.
-Non devi mai dire a nessuno che Jiho si trova a Busan.-
-Come? Perché?-
-Lui deve stare nascosto. O lo troveranno.-
-Chi? Jiho... è nei guai?-
-Youn, ti prego.- la donna aveva gli occhi umidi. Ben presto grosse lacrime le scivolarono sulle guance paffute cadendole dentro la tazza.
-Se puoi, salva mio figlio. Lui è un bravo ragazzo.-
La donna piangeva a dirotto. Probabilmente non aveva mai detto questo a nessuno.
Si diceva che il signor Woo avesse costretto la moglie a trasferirsi a Seoul da Busan dopo il matrimonio. La donna non era mai riusciva ad ambientarsi del tutto e non aveva nessun'amica o parente.
Era sola. Come Youn quando aveva lasciato Hong Kong. Come Jiho.
-Signora Woo. Le prometto che aiuterò Jiho. Ma lei deve dirmi quante più informazioni possibili.-Era stato facile far parlare la madre di Jiho. Era una donna molto semplice ed onesta. Anche se il motivo per cui si trovava vicina al fiume Han intenta a fare chissà quale pazzia, era ancora celato nel mistero, almeno adesso si sapeva dove si trovava esattamente Jiho.
-Probabilmente Jiho è seguito da brutti ceffi. Immagino si tratti del Mae. Se è coinvolto con il rapimento di mio fratello potrà soltanto dircelo lui. Però tu dovrai stare molto attenta. Non voglio che tu ti metta in pericolo.- spiegó Youn al telefono con Minjeen.
-Non preoccuparti. Starò attenta e poi mi piace l'idea di fare l'investigatrice... e poi sei mi dai l'indirizzo preciso di Jiho... -
Youn rise dall'altro lato del telefono.
-Minjeen! Sei incorreggibile! -
-Giuro che se è coinvolto lo lascerò perdere!-
-Stai tranquilla Min. Se ti piace così tanto probabilmente è anche lui una vittima di tutta questa storia. Ma dobbiamo accertarcene.-
Minjeen non vedeva l'ora che iniziassero le vacanze natalizie, quest'anno più che mai.
-La signora Woo mi ha anche dato una sua foto. Così lo riconoscerai, ha detto.-
-Oddio sul serio? Quando me la dai?-
-Domani a lezione. Liberati uno spazio nel portafoglio.- la canzonó l'amica.
-Ridi pure, volevo vedere te che avresti fatto con una foto di Jackson. Anzi forse ce l'hai già come sfondo del cellulare.-
-Invece no!-
Anche se non poteva negare di averci pensato.Jackson camminava distrattamente per le vie di Seoul. Sembrava stesse per piovere. Con le mani in tasca alzó la testa verso il cielo e sentì una goccia di acqua fredda che gli era precipitata sul naso.
D'impulso il ragazzo starnutì. La pioggia lo investì scrosciando. Era la prima volta che gli capitava una cosa simile. Era già bagnato fradicio. Si mise a camminare velocemente cercando riparo, ma a forza di camminare era finito in una zona residenziale nella parte più esterna di Gangnam-gu, e non c'erano negozi.
Si incamminò verso un porticato intrecciato di alberi di glicine secchi, poi svoltó a destra ritrovandosi nella via dove abitava Taeyoun. Non gli veniva in mente nessun motivo perché dovesse disturbarla. Ma almeno voleva scoprire se era in casa.
Al citofono rispose il piccolo Taehyung.
-Ciao, c'è Youn?-
-Sta dormendo.-
Taeyoun si alzó dal divano dove stava giocando tranquillamente con la play station e si avviò verso il citofono.
-Ah hai risposto tu. Chi era?-
-Jackson! Ma tranquilla gli ho detto che stavi dormendo!- rispose Tae.
-Che cosa?- esclamó Taeyoun.
Si precipitò in strada.
Appena in tempo, Jackson stava andando via. Sotto la pioggia, era bagnato fino al midollo. I capelli gli gocciolavano sulle orecchie e sul collo appiccicosi.
-Jackson!- lo chiamó.
Lui si giró. Adesso anche lei era sotto la pioggia.
-Sei pazza? Torna dentro!- esclamó lui.
Ma lei non si mosse, almeno finché lui non tornò indietro entrando con lei nell'androne.
-La portinaia mi ucciderà quando vedrà come le stiamo combinando il pavimento.- disse Youn guardando le impronte degli scarponi che aveva messo in fretta prima di correre da Jackson.
-Ma cosa cavolo stavi combinando sotto la pioggia?-
-Parli tu che ti metti a fissarmi mentre diluvia.- rispose Jackson dandole un colpetto sulla nuca.
-Che dovevo fare? Prima suoni il campanello e poi te ne vai!-
-Ma tuo fratello mi ha detto che dormivi!-
Taeyoun scoppiò a ridere.
-Mi dispiace hai ragione. Ti preparo una cioccolata calda.- propose lei per farsi perdonare.
-Basta che il latte sia biologico.- rispose lui. Così Youn cominció a prendere in giro le sue ossessive abitudine alimentari. E insieme ridendo e prendendosi in giro si avviarono verso l'ascensore.
-Che piano?- chiese Jackson sul punto di schiacciare il bottone per raggiungere l'appartamento.
Lei non rispose decidendo di schiacciarlo lei ma finì per scontrarsi con la mano di Jackson.
Le loro dita di incontrarono. Il cuore di Youn si bloccó e lei trattenne il fiato.
Era bagnata e fredda al tatto, ma nonostante questo, la mano di Jackson sulla sua le provocava un intenso calore.'Jackson io non posso rinunciare a te'.
Cari lettrici e lettori non posso che ringraziarvi se avete letto la storia fin qui! Vi adoro e spero di non deludervi 🦋♥️
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MUL [Jackson Wang]
FanfictionIl destino trova sempre il modo di tornare da noi. Da bambina Taeyoun, una ragazza di padre coreano e madre cinese, viene salvata da un ragazzino e da quel momento continua a sperare di incontrarlo di nuovo prima o poi. Tutto cambia quando incontra...