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Quando Youn aveva 13 anni si trasferì in Corea. Nonostante sapesse che suo padre era di origini coreane, non aveva mai messo piede in quello stato prima di allora.
Inizialmente non riusciva a stare al passo degli altri ragazzini della sua età. Sapeva un po' di coreano ma non riusciva a parlarlo fluentemente, e spesso non comprendeva a pieno le spiegazioni degli insegnanti.
Dovette studiare il doppio degli altri per non restare indietro. Si impegnava moltissimo perché voleva far fare bella figura alla mamma con il suo nuovo marito. Voleva che il signor Ji pensasse di aver sposato la donna migliore del mondo, ma per questo doveva dimostrare a sua volta di essere dedita allo studio e brillante. Ma era difficile e Bongsoo non era quel tipo di uomo confortante che non giudica il tuo andamento scolastico dai voti.
Bongsoo era gentile e non si arrabbiava mai, la lasciava alzarsi dal tavolo anche se non si era finito di mangiare, la lasciava tenere la sua camera disordinata e le aveva permesso di comprarsi un telefono nuovo, quando il vecchio si era rotto. In compenso non esisteva se non per il suo lavoro. Non ascoltava i problemi degli altri membri della famiglia e reputava le questioni altrui molto meno importanti delle proprie. Quindi Youn non lo sopportava.
Si sentiva tremendamente sola, sua madre era felice ma si dedicava quasi sempre e soltanto al figlioletto di due anni. Quindi Youn dopo scuola andava a fare merenda dal suo amico: Woo Jiho.
Abitava nel suo stesso pianerottolo ed era un ragazzino mingherlino con le braccia e le gambe ossute e l' apparecchio ai denti.
-Se ti danno fastidio ci penserò io a proteggerti Youn.- le aveva detto una volta il ragazzino.
Non passava giorno senza che i due ragazzi giocassero insieme alla play station. Andavano anche bici e sui pattini a rotelle e mangiavano anche insieme. Entrambi conoscevano la solitudine ed era per questo che si tenevano compagnia a vicenda.
Poi però, finite le medie, fecero nuove amicizie, gli studi e i ritmi massacranti della scuola superiore li tennero separati per qualche tempo e poco alla volta smisero di giocare.
Jiho si tinse i capelli, cominció a fumare di nascosto, a frequentare gente poco raccomandabile ( ragazzi più grandi lui che avevano già finito le superiori ).
Questo cambiamento spezzó definitivamente il rapporto tra i due.
Youn conobbe Minjeen e da quel momento divenne la sua migliore amica.

Jiho adesso si trovava a Busan dallo zio. Non che Youn fosse sicura di questo, però sapeva che per il momento il ragazzo non era raggiungibile. Ma prima o poi sarebbe dovuto tornare, allora lei sarebbe andata da lui per interrogarlo. E se avesse scoperto che il ragazzo centrava qualcosa con il rapimento del fratello, gliela avrebbe fatta pagare.

-Pensi davvero che Jiho sia immischiato in questa storia.- chiese Minjeen.
Le due ragazze erano andate a prendere un caffè americano in un noto bar a Gangnam-gu.
-Sinceramente penso sia probabile. Jiho è diventato strano.-
-Solo perché non va più in giro con occhiali e apparecchio ai denti... non vuol dire che sia una persona cattiva.-
-Certo che no, non è per questo. Ma la sua faccia... aveva un'espressione quando mi ha dato la lettera, come se sapesse qualcosa in più.-
-Forse è stato costretto.- ipotizzó l'amica girando il suo caffè macchiato.
Youn abbassó lo sguardo.
-Mi dispiace sospettare di lui, in fondo eravamo molto amici.-
-Ti capisco, però io impazzirei se non fossimo più amiche. Probabilmente lui è impazzito diventando bello.-
-Già... un momento! Bello?-
Minjeen cominció ad agitarsi.
-No! No! Non volevo intendere quello! Non è che vengo a casa tua ogni fine settimana perché spero di incontrarlo o cose del genere! Non è così!-
-Min... quando dici così è proprio perché è quello che intendi. -
Taeyoun scoppió a ridere. Se niente di tutto ciò che era successo fosse mai accaduto, probabilmente sarebbe stata felice di sapere che la sua migliore amica si era presa una cotta per Jiho. Ma anche se rideva, provava dell' inquietudine.
-Possibile che non mi hai mai detto di avere una cotta per Jiho?-
-No...- Minjeen sembrava essersi pentita di aver commesso chissá quale crimine.
-Dovresti dirmele queste cose, scema!- lo disse ridendo.
-Volevo dirtelo, ma poi è successo tutto questo... non pensavo ti facesse piacere saperlo.-
-Ti sentivi in colpa perché penso che Jiho sia coinvolto con il rapimento di Tae?-
La ragazza annuì.
Quando si sentiva a disagio Min si metteva a girarsi i capelli biondi tra le dita. Ormai era già un anno che li aveva tinti di quel colore, Youn pensava fosse il colore perfetto per lei. Dopo questo cambiamento i ragazzi non smettevano di guardarla per strada. Era una ragazza carinissima, e Youn l'adorava.
-Min... tu sai cantare...-
-Beh lo sai, da piccola studiavo canto e violino.-
-Mi insegneresti a cantare?-
Minjeen la guardó stupita. Che richiesta insolita.
Taeyoun si vergognava molto di averle fatto quella domanda. Non aveva mai cantato davanti a qualcuno quindi temeva di farlo persino davanti alla sua migliore amica. Ma ormai la frittata era fatta.
-Con piacere! Certo non sono la migliore insegnante che puoi trovare eh.-
-Però sei gratis.-
-Ehi! Non screditarmi così.-
Le due ragazze scoppiarono a ridere.
Ormai i loro caffè si erano raffreddati ma le loro risate le riscaldarono.



*****Se dovessi immaginare Minjeen sarebbe come Lisa

Mentre Jiho lo immagino come Zico Ovviamente sono entrambi personaggi inventati quindi potete immaginarli come volete, le immagini sono solo come spunto 😏

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Mentre Jiho lo immagino come Zico
Ovviamente sono entrambi personaggi inventati quindi potete immaginarli come volete, le immagini sono solo come spunto 😏

MUL [Jackson Wang]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora