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L' asfalto era duro e freddo. Eppure poteva percepire il calore del fuoco intorno a sé. A pochi centimetri dal suo naso, distingueva la sua mano distesa sulla strada, sanguinava.
Cercare di mettere a fuoco la vista per distinguere cosa la circondava le provocò un dolore lancinante alla testa.
Vedeva tutto offuscato, come se quell'ultimo brandello di mondo stesse per essere consumato del tutto dall'oscurità.
Sentì alcuni passi e degli stivali di pelle scuri le si erano avvicinati.
-Jackson salvami.- mormorò la ragazza con un filo debolissimo di voce. Poi tutto ritornò ad essere nero.
'Forse io sto morendo...' fu l'ultima cosa che pensò.

Hyungjae era accorto subito, dopo aver sentito lo schianto di un'auto, sul posto.
Una moto giaceva sull'asfalto poco più in là, del guidatore della stessa nessuna traccia. L'auto di Bongsoo, che Hyungjae riconobbe quasi immediatamente, era accartocciata su un fianco.
-Beh, spero proprio che Bongsoo sia morto.- disse Zero arrivando alle spalle di Hyunjae.
-Perché?-
-Perché il Mae vorrà ucciderlo con le sue stesse mani dopo che avrà visto la merce danneggiata.- spiegò con nonchalance.
-Dici che è morta?- chiese Hyungjae ispezionando il corpo femminile che giaceva a terra.
Zero la spostò con il piede. Il corpo non si mosse.
-É morta.- confermò.
-Era molto bella.- commentò il ragazzo osservando il volto della ragazza.
Con una mano le toccò appena la guancia. Aveva una bellissima pelle, pallida e liscia.
Sentirono tossire. Bongsoo si tirò fuori dall'auto a fatica. Era gravemente ferito alla spalla con diverse contusioni alla faccia, ma sarebbe sopravvissuto.
-Guarda, Hyungjae. La feccia non muore mai.- commentò Zero.
-Ehi! Bongsoo! Il Mae ti farà la pelle quando saprà che il suo bottino è morto.- continuò l'uomo divertito.
-Tae-Taeyoun è morta?- balbettò Bongsoo sgomento.
Zero sorrise, provava un divertimento incontrollato nel vedere Bongsoo con quella faccia sconvolta, mentre il corpo morto della ragazza ai suoi piedi lo eccitava come non mai. La morte era la cosa che amava di più al mondo.
Zero fremeva dal desiderio di strozzare Bongsoo fissandolo negli occhi che pian piano avrebbero perso vitalità.
Bongsoo zoppicò verso il cadavere della ragazza ai piedi di Zero.
Le ginocchia gli cedettero e lui cadde sopra il corpo.
La disperazione lo assalì, e non fu perché non avrebbe mai più potuto ripagare il Mae.
-Questa non è Taeyoun.- affermò tra le lacrime.
Bongsoo sollevò il corpo della figlia scuotendolo e piangendo.
-Chungsin!- gridava strozzato dai singhiozzi.
Hyungjae non riusciva a muoversi. Era sconvolto. Mentre al contrario Zero sembrava divertirsi un mondo. Lo odiava terribilmente. Nemmeno il Mae stesso era così insensibile è così disturbato dal godere per una scena simile.

Poco più in lá, nascosta da alcune lamiere, ecco Taeyoun. Svenuta ma viva.
-Prendiamo la ragazza giusta e andiamocene da qui. - propose Hyungjae.
Ma quando arrivò a Taeyoun una figura si contrappose tra lui e il suo obiettivo.
-Chi cazzo sei?- sbottò Hyungjae.
L'uomo in cappotto nero si tolse il casco e al suo posto si mise un largo cappello nero.
-Levati.- disse. Ma l'uomo misterioso non rispose e non si mosse nemmeno di un millimetro.
Hyungjae allora con un braccio cercò di spostarlo per passare, ma questo lo calciò spingendolo indietro.
-Che sta succedendo?- fece Zero staccandosi riluttante,per un momento, dalla vista di Bongsoo disperato con in braccio la figlia morta.
Si precipitò ad aiutare il compagno.
I due delegati del Mae cominciarono a combattere contro l'uomo vestito di nero. Ma egli, nonostante si muovesse pochissimo, sembrava essere molto più veloce di entrambi.
-Quelli sciocchi non sanno con chi hanno a che fare. Leon non è un uomo comune. - sussurrò Bongsoo. Poi si alzò portandosi in spalla la ragazza che era stata la sua Chungsin e si dileguò in mezzo agli alberi, che circondavano la dimora del Mae.
Leon colpí con il casco in testa Zero, e mentre questo incespicava stordito, gli tirò una ginocchiata sulla schiena facendolo piombare a terra inerme.
Afferrò quindi il più debole dei due, Hyungjae, per il collo e cominciò a stringere. Quel tanto che bastava per fargli perdere i sensi e poi lo scaraventò contro un albero ornamentale lì vicino.

Jackson arrivò mentre Leon scaraventava un uomo addosso alla corteccia di un albero. Non poteva credere ai suoi occhi.
Aveva camminato tanto, aveva preso non sapeva quanti pullman per arrivare nel più breve tempo possibile dove il messaggio mandato da Youn gli indicava. Il suo unico pensiero era di dover arrivare per primo per salvare Youn. Non si fidava di nessun altro. Corse più che poteva, e per un attimo penso che se fosse arrivato a salvarla lei lo avrebbe perdonato. Voleva essere a tutti i costi lui, colui che l'avrebbe salvata e protetta e non sapeva nemmeno lui perché avesse questo desiderio incontrollato.
La vista gli si appannò per un momento quando vide il corpo di Youn per terra.
Si sentiva gli occhi di Leon fissarlo, così non si osò avvicinarsi.
-Sei arrivato tardi.- dichiarò Leon con la sua solita voce rauca.
-N-non toccarla!- lo intimò Jackson.
Ormai era diventato buio. L'unica cosa ad illuminare il luogo era un lampione, accanto al quale un'auto si era accartocciata, e alcune fiamme tremolanti.
-Avresti dovuto saperla proteggere meglio.- disse Leon. Sembrava rimproverarlo.
-Ormai è troppo tardi. Tornatene a casa prima che questi due si sveglino o prima che il Mae ti trovi.- aggiunse chinandosi per raccogliere Youn.
-Lei... lei è...- le parole non riuscivano ad uscire dalle labbra di Jackson.
-Morta?- lo anticipò l'uomo.

-No. È ridotta male, ma è viva. Se fosse morta...sarebbe significato che sono stato un pessimo padre.-

-Cosa? Sei il padre di Taeyoun?- Jackson era sorpreso.
L'uomo ora teneva in braccio Taeyoun. I capelli di lei cadevano oltre il braccio dell'uomo che la teneva saldamente al petto, le svolazzavano intorno come fronde di un salice.
Dietro di loro il fuoco rossastro che ondeggiava nell'auto distrutta. Sembrava tutto un sogno di Jackson. Ma non lo era.
L'uomo lo oltrepassò con in braccio Taeyoun.
Lei era svenuta, ma le sue guance erano colorate e le sue palpebre tremolavano.
Bastò questo a tranquillizzarlo.

-Qualcosa...- si disse quando l'uomo e Youn se ne erano ormai andati, -Mi dice che questa è l'ultima volta che ti vedrò... Youn.-

Jb e gli altri trovarono Jackson che tornava indietro.
-Jackson l'hai trovata ?- chiese Jb agitato.
Jackson annuì. Si avvicinò a Jb, lo guardò negli occhi cercando l'estrema fiducia che riponeva nei leader dei Got7.
Jackson si accasciò contro l'amico.
-Mi sono stancato.- disse appena. E le gambe gli tremavano.
Mark e Jb lo tennero stretto è così riuscirono ad aiutarlo a camminare per poter tornare a casa.
Era finita.

Ragazziiiii la storia è quasi finita!!! Ma non ancora manca ancora qualche capitoletto!!! Siamo quasi al capolinea! Sono commossa di essere arrivata al capitolo 30! Non l'avrei mai detto :')  Grazie per aver letto fin qui!!

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Ragazziiiii la storia è quasi finita!!! Ma non ancora manca ancora qualche capitoletto!!! Siamo quasi al capolinea! Sono commossa di essere arrivata al capitolo 30! Non l'avrei mai detto :') 
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