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Jackson si era messo a strimpellare con la tastiera messa contro la parete della stanza, mentre Taeyoun era seduta sul tavolo con le gambe incrociate.
-Quando tornerà Bongsoo, ci libererà di sicuro. Non dovremmo aspettare molto.- disse, ma non sembrava molto convinta. Avrebbe preferito risolvere quella situazione imbarazzante da sola.
Chiusa in stanza insieme ad uno sconosciuto, il cui nome le ricordava un momento d'infanzia importantissimo, era una situazione fin troppo stramba. Il destino a volte sa essere molto originale.
-Mi sto annoiando tantissimo. Potresti anche tenermi un po' più di compagnia. Cantiamo qualcosa?-
-Sei impazzito, sono stonatissima.-
-Ma come, non hai detto che Bongsoo è il tuo patrigno?-
-E allora?- Youn lo guardó storto.
-Se i miei genitori fossero stati cantanti mi sarei fatto insegnare da loro.-
-Non è lo stesso... non mi interessa cantare.-
-Questa è una rivelazione troppo dura per me.- rise Jackson e fece sorridere anche la ragazza.
-Se fossi intonata probabilmente mi piacerebbe.- tagliò corto la ragazza. Si era convinta di essere stonata e di non poter cantare, poiché si imbarazzava tantissimo nel farlo davanti agli altri.
Lui annuì soddisfatto.
Taeyoun scese dal tavolo e si diresse verso Jackson. Egli strizzó gli occhi come aveva fatto quando poco prima si era avvicinato per aprire la porta.
-Perché strizzi così gli occhi? Anche prima l'hai fatto.-
-È che sono astigmatico, non ci vedo niente senza le lenti.- ammise lui.
Lei sorrise. Probabilmente era tropo vicina affinché il ragazzo potesse metterla a fuoco. Tanto meglio, almeno non si sarebbe accorto che sorrideva.
Youn scostó gentilmente il braccio di Jackson dalla tastiera e cominció a suonare una melodia semplice.
-Conosco questa musica! È una musica cinese!-
Lei annuì.
-L'ho imparata quando abitavo in Cina.- spiegò la ragazza scostandosi una ciocca di lucidi capelli corvini dietro le spalle.
-Anche tu hai vissuto in Cina? - domandò lui sollevando un sopracciglio.
-Sì.-
Gli occhi scuri di Jackson si erano illuminati al sentir parlare della Cina e a quella musica.
Probabilmente non poteva sapere che era l'unica melodia che Taeyoun riusciva a suonare al piano, ma gli piacque moltissimo e le chiese di suonarla ancora, come un bambino che chiede alla propria mamma di raccontargli di nuovo la stessa fiaba prima di addormentarsi.
In quel momento, vedendo Jackson sorriderle così da vicino, ripensó al ragazzo che dodici anni prima l'aveva salvata. Un angelo. Era completamente diverso dal ragazzo che ora stava accanto a lei. Jackson era molto più massiccio del ragazzino che aveva conosciuto allora. Però sarebbe stato bello se finalmente l'avesse ritrovato. L'unico ragazzo che avrebbe mai amato. Il ragazzino che l'aveva salvata a Hong Kong.

E... se fosse proprio lui?

Bongsoo aprì la porta con un tonfo.
-Vi eravate accorti di esservi chiusi da dentro? - disse non appena scorse i due ragazzi seduti uno accanto all'altro.
-No. In realtà siamo rimasti bloccati.- spiegó lei alzandosi in fretta.
-Che scenetta romantica. Penserei sia scoccata la scintilla se non si trattasse di Jackson.- disse Bongsoo in una fragorosa risata.
-Ma che vuole dire?- chiese Youn al ragazzo.
Lui alzó le spalle e rise.
-Bene.- annunció Bongsoo.
-Ti ho trovato un impiego mia cara. Puoi cominciare dalla sala prove, ti ho lasciato secchio eccetera qui fuori. Segui le frecce verdi per terra e la troverai di sicuro.
-Ma cosa? Cosa dovrei fare? -
-Le pulizie ovviamente! Se non ci capisci nulla di canto non posso certo farti insegnare insieme a me. Su su, il tempo stringe e questo ragazzo ha molte cose da ripassare.-
Detto questo accompagnó la figliastra alla porta e socchiuse la porta.
-Sará meglio lasciarla aperta.- si sentì mormorare da dentro la stanza.
Youn rimase un attimo interdetta a guardare scope e secchio.
-Piacere di conoscervi, miei nuovi amici.- disse e fece per afferrarli quando le venne la malsana idea di stare a sentire un pezzetto della lezione di canto.
Bongsoo era il tipo che trattava chiunque non sapesse cantare o non fosse 'in gamba' come lui, da stupido. Quindi ora la ragazza voleva proprio vedere come se la cavava a fare l'insegnante, lui che si credeva Dio sceso in terra. Ora che ci pensava anche Jackson le pareva abbastanza narcisista da quel poco che lo aveva conosciuto, motivo per cui non poteva essere il suo perfetto ragazzo di cui era innamorata da sempre.
Si appoggió alla parete per sentire meglio.
Quando sentì Jackson cantare il suo cuore cessó improvvisamente di battere. Un conto era ascoltare i got7 alla radio, un altro conto era ascoltare Jackson fare pratica dal vivo.
Oddio, ma come aveva fatto a non pensarci Jackson era l'idolo della sorella della sua migliore amica. Jackson era colui che cantava la canzone che non la faceva dormire la notte!
Youn si sentì turbata, ma allo stesso tempo cominciava a provare piacevole la voce scura del ragazzo.
È bravo, ed è attraente. Tutti gli idol sono così.

Sulla strada del ritorno, Taeyoun stava per addormentarsi in auto, pulire una sala prove così grande e altre stanze enormi della casa discografica non era stato per niente facile.
Ma prima di arrendersi al sonno doveva chiedere a Bongsoo qualcosa, giusto per togliersi il dubbio dalla testa.
-Jackson conosceva una musica cinese che mi aveva insegnato a suonare mamma al pianoforte, come è possibile? -
-Beh lui ha origini cinesi sai, per questo ha un accento un po' strano. Non che tu abbia potuto accorgertene. Sono differenze molto sottili ...-
Lei alzó gli occhi al cielo. Era insopportabile.
-È cinese quindi. Come me...-
-Sì, inoltre è di Hong Kong, come te.-
Coincidenze? Non potevano essere tutte coincidenze. Youn si sentì la bocca dello stomaco bruciare. Poteva davvero essere lui? L'emozione la invase.
'Non posso emozionarmi così tanto davanti a questo tizio. Devo trattenermi o potrebbe decidere di non portarmi più con sè a lavoro per dispetto.' Pensó e sorrise. Una parte di sè, quella meno fredda e distaccata dal resto del mondo, non vedeva l'ora di conoscere meglio il ragazzo che aveva conosciuto quel giorno e che, nonostante fosse un idol vanitoso e arrogante, la incuriosiva.

MUL [Jackson Wang]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora