L'estate stava per concludersi. Il tempo per studiare era ormai poco: presto le lezioni universitarie sarebbero ricominciate, e Taeyoun, che stava frequentando il primo anno, era disperata perché era indietro con gli studi. Nonostante fosse sempre stata una ragazza diligente, sapeva quanto fosse inutile per lei studiare quando aveva qualcos'altro per la testa, ed ora, dovendo lavorare con il suo patrigno, il tempo per recuperare si stava accorciando. Aveva quindi preso l'abitudine di svolgere le faccende che le venivano assegnate ascoltando le lezioni registrate con gli auricolari, abitudine che le era costato le prese in giro di Jackson.
Il ragazzo aveva l'abitudine di aggirarsi per le stanze della casa discografica, forse per sfuggire alle lezioni di canto obbligatorie che gli erano imposte.
-Sei un pessimo cantante!- diceva Bongsoo rincorrendolo per i corridoi.
-Sono un rapper non un cantante e sono il più bello.-
-E questo cosa c'entra?-
Gli altri membri del gruppo erano molto più docili di lui, Jackson era infatti il più agitato, vivace e rumoroso del gruppo, e forse lo era anche di tutti gli altri idol.
Quel tizio non poteva essere il gentile Jackson che Youn aveva conosciuto da piccola. E questo la rattristava.-Cara Youn, potresti portare questi agli altri?- era un ordine di Bongsoo.
-Certo, che cosa sono?- disse la ragazza prendendo il plico di fogli che le era stato porto.
-Ah, non devi preoccupartene. Stai serena, non sono cose per te.-
E le fece segno di dileguarsi.
Youn sbuffó tra sè e sè.
Bussó ad una saletta dove di solito si riunivano i membri per discutere riguardo le loro nuove canzoni.
Le aprì un ragazzo con un singolare colore di capelli, per lo più neri con un ciuffo spettinato biondo paglierino. Assomigliava al personaggio di un anime molto famoso che Youn aveva guardato.
-Ciao sono venuta a...- balbettó nervosa.
-Ma chi sei? - chiese il ragazzo che le aveva aperto la porta.
-Lei è Taeyoun.- disse un altro ragazzo, aveva i capelli rossi scuro, e un bellissimo viso dagli zigomi spigolosi. Sembrava quello meglio vestito, e più posato. Aveva uno sguardo gentile, che ispirava fiducia.
-Entra.- aggiunse alzandosi dal divano sul quale era sdraiato.
Lei si avvicinò titubante posando il plico di fogli sul tavolo. Ispezionó la stanza e i membri, erano in sei. E ovviamente chi stava cercando non c'era.
-Che stai guardando?- chiese ancora il ragazzo dal ciuffo biondo con aria guardinga.
-Niente, niente.-
-Cerchi Jackson? - chiese l'altro.
-Ovviamente no! Cosa te lo fa pensare.-
-Forse il fatto che è l'unico scomparso.-
-Sarà meglio che qualcuno lo cerchi, perché non vai tu? - intervenne il bel ragazzo passandosi una mano tra i capelli rossastri.
Youn non capiva quella richiesta, ma una volta uscita dalla stanza decise di scoprire dove era finito il ragazzo.
'Ma guarda cosa mi tocca fare.'Jackson sembrava intendo a prendere il sole sul terrazzo. Era la prima volta che Youn saliva fino in cima al palazzo. Per la prima volta vide Seoul da quell'altezza. All'orizzonte una manciata di nuvole decoravano il cielo, sfumandolo di bianco, mentre nel cielo brillava un sole caldo e gentile.
La città era viva, rumorosa e moderna. E Jackson aveva la luce del sole che rendeva la sua pelle ancora più pallida, chiara come il ciuffo di capelli che gli svolazzava attorno al capo.
Indossava una canotta nera, che lasciava intravedere i muscoli tondeggianti del petto, mentre le braccia erano scoperte e lisce.
Egli le piegò all'indietro come per stiracchiarsi, rivelando dei muscoli ben proporzionati e allenati.
Youn trattenne il fiato.
Jackson voltó il capo, ora metà del suo viso era in ombra, mentre la sua guancia sinistra era illuminata dalla luce del giorno, come se brillasse.
In quel momento Youn si accorse di star guardando il Jackson della sua infanzia, che era giunto a salvarla illuminato dal sole come un angelo.
Ma ricordó subito a se stessa che non poteva essere quell'idol vanitoso, il ragazzo che aveva sempre sognato. Non poteva essere lui.
-Taeyoun...- fece lui con un sorriso smagliante.
'Non ridere in quel modo.'
-Penso che dovresti tornare dentro... ti stanno aspettando.-
-Ah si ci andrò tra un momento... il sole è così caldo oggi.- Jackson tornó ad appoggiarsi alla ringhiera con noncuranza.
Taeyoun era indecisa se andarsene o rimanere. Ma il suo repertorio di frasi per iniziare una conversazione sembrava svuotarsi non appena vedeva Jackson. Tutta la sua testa si svuotava. Cominciava a sentirsi una stupida.
Forse era perché per la maggior parte del tempo cercava di capire se fosse 'quel' Jackson o no.
-Capisco che la mia schiena sia affascinante, ma non sarebbe meglio se parlassi con la mia faccia? Giuro che è ancora più bella.-
Taeyoun venne disincantata dai suoi pensieri.
-Guarda che non sei così bello.-
-Come no? Sono più che bello.-
Lei si avvicinò timidamente alla sbarra che li separava da una città animata è piena di opportunità. Perché si sentiva così intimidita?
-'Sono più che bello'- lo imitò lei.
-E tu non sei per niente simpatica!- disse lui dandole una leggera gomitata.
-Proprio come il tuo patrigno.- aggiunse.
-Cosa? Ma come ti permetti!-
-Non fare finta, si vede benissimo che non lo sopporti !-
Taeyoun si giró a guardarlo e si accorse che il ragazzo la stava scrutando con attenzione.
-Beh... in realtà non è così male.-
-Lui parla molto di te.-
-C-cosa? Perché?-
Lui si mise a ridere.
-Si, sei la famosa Taeyoun, la figliastra dell'insegnante di canto più severo della città. Eravamo tutti preoccupati per te, pensando che ti comandasse a bacchetta anche in casa.-
Ecco come facevano gli altri a conoscere il suo nome.
La ragazza sorrise.
-A casa non ci vediamo molto, non abbiamo un vero e proprio rapporto patrigno-figliastra. Sempre ammesso che possa esistere...-
Lui annuì come se capisse.
-L'importante è che tu voglia bene alla tua mamma.- sentenziò soddisfatto.
-Si che le voglio bene.-
-Allora sei una brava persona.-
Tutto d'un tratto si sentì l'allarme antincendio attivarsi.
Taeyoun si coprì le orecchie
-Ma che cos'è questo rumore.-
-È l'allarme antincendio!- esclamò il ragazzo.
-Forse è un' esercitazione.- ipotizzó la ragazza con calma, ma venne subito smentita dalla puzza di fumo. Qualche piano più sotto una nuvola di fumo stava uscendo dalle finestre.
Jackson era già nel panico.
Taeyoun era spaventata, sì, e vedere quel ragazzo grande e muscoloso spaventato a quel modo la intimoriva ancora di più, ma decise di prendere in mano la situazione.
-Vieni, cerchiamo una scala antincendio o qualcosa di simile.- Taeyoun fece per allontanarsi quando Jackson la prese per mano.
-Se mi tieni per mano riuscirò a portarti fuori da qui.- disse serio. Era come se avesse paura ma allo stesso tempo afferrandole la mano riusciva a sopportare l'agitazione.
Youn si lasció guidare verso le scale antincendio. Il cuore cominció a batterle forte. Lo sentiva tamburellarle nel petto con insistenza. Non riuscì a staccare gli occhi dalla sua manina esile tenuta saldamente da quella grande di Jackson, la teneva così forte che lei si sentiva al sicuro.
Finalmente si ritrovarono sulla strada. Sembrava essere stata una scalata lunghissima, inoltre dovevano ringraziare il fatto di trovarsi sul tetto in quel momento, perché avevano potuto percorrere la scala antincendio senza trovare ostacoli.
I pompieri si stavano già occupando dell'incendio che non sembrava aver fatto gravi danni, se non aver bloccato i piano superiori da quelli inferiori.
Tutti i membri e lo staff si trovavano per strada, spaventati ma sani e salvi. Solo uno mancava all'appello: Bongsoo.
-Dov'è il mio patrigno? - chiese la ragazza.
-Non lo sappiamo... temo sia ancora lá dentro.- rispose un membro dei Got7 che Youn non guardò bene in viso.Non seppe nemmeno lei cosa la spinse a buttarsi di nuovo all'interno del palazzo, non pensó che probabilmente una squadra di soccorso lo stava già cercando. Si fiondó a capofitto verso il pericolo per salvare il marito di sua madre. Pensava solo a lei, a quanto le dovesse quel favore di salvare il marito, colui che l'aveva risollevata dal basso, la persona che sposandola aveva permesso a entrambe di vivere una vita agiata e felice. Grazie a lui, Youn non vide mai più le dita callose della sua mamma, né dovette più spalmarle gli antinfiammatori sulla schiena a pezzi quando la donna tornava da lavoro, e non doveva più passare i pomeriggi a fare i compiti seduta nella cucina del ristorante in cui lavorava la mamma.
Ma poi, sentì delle braccia grandi e forti avvolgerla.
-Sei completamente pazza?- disse la voce dietro di lei.
Per nulla al mondo Jackson avrebbe mollato la presa, e Youn lo sentiva dalla forza con la quale lui l'aveva afferrata da dietro.
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MUL [Jackson Wang]
FanficIl destino trova sempre il modo di tornare da noi. Da bambina Taeyoun, una ragazza di padre coreano e madre cinese, viene salvata da un ragazzino e da quel momento continua a sperare di incontrarlo di nuovo prima o poi. Tutto cambia quando incontra...