Il destino trova sempre il modo di tornare da noi. Da bambina Taeyoun, una ragazza di padre coreano e madre cinese, viene salvata da un ragazzino e da quel momento continua a sperare di incontrarlo di nuovo prima o poi. Tutto cambia quando incontra...
Tremendi incubi tennero compagnia a Taeyoun quella notte. Il suo cuscino era ormai zuppo di lacrime e di sudore. Non sapeva come farcela questa volta. Il fatto che se ne stesse occupando la polizia coreana non la rassicurava, anzi si sentiva tagliata fuori. Quasi voleva uscire a cercarlo per tutta Seoul, ma lasciare sola la mamma, per andarsi a mettere nei guai, era qualcosa che non poteva scegliere. Doveva starle vicino. Di notte prima di riuscire a prendere sonno, sentiva la donna singhiozzare nella camera da letto. Era stato fin troppo per entrambe quelle storia. Erano passati cinque giorni dalla scomparsa di Taehyung, ancora nessuna notizia. Chi l'aveva rapito non si era ancora rifatto vivo. -Dobbiamo aspettare.- erano le uniche parole della polizia. Aspettare cosa? Per tutta la giornata Taeyoun non vide nè Jackson nè nessun altro. Sapeva che nello studio di Bongsoo la madre stava ancora parlando con la polizia, la quale sperava di intercettare i rapitori nel caso avessero chiamato. Ma ovviamente la chiamata non arrivava, questo era facilmente intuibile dal fatto che inizialmente era stato comunicato il rapimento tramite lettera. Fu pensando a questo che a Youn venne in mente un dettaglio. Qualcosa di importante e di evidente che a causa del caos aveva dimenticato. Jiho. Era stato il suo vicino di casa a darle la lettera. E non era difficile intuire il motivo per il quale i poliziotti non le avevano mai chiesto chi era stato a darle una lettera senza bollo postale: il padre di Jiho era il capo della polizia.
Quando Taeyoun suonó al campanello dei suoi vicini, venne accolta dalla signora Woo. Una donna bassa, morbida e paffuta, con due occhi dolci e materni. Non sembrava per niente la madre di Jiho. -Taeyoun! Entra, entra! Hai bisogno di qualcosa?- -Signora Woo, la ringrazio, ma sono qui per parlare con Jiho, non voglio disturbare...- -Non disturbi cara, affatto. Però devo dirti che Jiho non è in casa.- Youn si guardó in torno nervosa. Si morse il labbro inferiore per trattenersi dall'Insistere. -Sarebbe urgente... dove posso trovarlo?- -Jiho... è andato a far visita ad uno zio a Busan.- 'Busan?' La città di Busan era la più grande città portuale della Corea, situata molti chilometri più a Sud di Seoul, ed era affacciata sul mare. Quel maledetto, era scappato. Questo lo rendeva ancora più sospettabile. Ormai Youn ne era certa, il ragazzo era coinvolto. -Grazie signora Woo. La saluto, buona giornata.- disse facendo un inchino veloce e uscendo dall'appartamento. Sul pianerottolo trovó uno spettacolo singolare che la fece bloccare sul posto. Jackson. E non solo lui. Il ragazzo era accompagnato anche dagli altri membri del gruppo. Jb la salutó gentilmente per primo con un sorriso luminoso. Youn li accolse nel suo appartamento facendoli accomodare nel salotto. Offrì loro da bere e nel fare quei gesti semplicissimi si sentì un po' meglio e un po' meno agitata. Trattenne il fiato, quando tornando con un vassoio di bibite in mano, vide Jackson in piedi, che la guardava. Il ragazzo teneva in mano un borsone da palestra blu notte, doveva essere piuttosto pesante perché i muscoli erano tesi e davano una forma bellissima alle braccia. -Taeyoun. I ragazzi ed io volevamo ringraziarti per tutte quelle volte che hai dato una mano alla casa discografica, anche se ti prendevo sempre in giro e se Bambam faceva l'antipatico.- incominció Jackson. -Ehi!- protestó Bambam, ma venne zittito da Jb con un gesto. -Abbiamo unito le nostre risolse ed ecco... per tuo fratello.- Con un rapido gesto aprì la cerniera del borsone e, legati insieme da fettucce di carta, erano stati accuratamente sistemati mazzette di Won. -Ragazzi... io... non posso crederci... ma non posso accettarli.- Youn era sull'orlo di commuoversi, si vedeva già intenta a piangere, ma si sforzò di non farlo. -Paga il riscatto e salva tuo fratello.-insistette Jb. - Beh ovviamente consideralo un prestito.- aggiunse Bambam. Taeyoun afferró i manici della borsa con dita tremanti. Jackson dovette prenderle le mani e chiuderle intorno alla stoffa affinché non cadesse. Quando si accorse delle lacrime che stavano per sgorgare dagli occhi della ragazza, le nascose il viso sul petto, abbracciandola. Piangere sarebbe stato meno imbarazzante che sentirsi abbracciare così davanti a tutti gli altri, pensó la ragazza. Ma fu molto più bello così. Sarebbe andata a salvare suo fratello e nessuno sulla Terra sarebbe stato in grado di impedirglielo.
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Se avete letto fino al capitolo 11 siete delle personcine fantastiche e vi ringrazio tantissimo, ogni vostro commento o stellina è un regalo per me ♥️
Perdere due minuti per guardare il magico trailer, se non lo avete già visto, opera di una mia amica (potrebbe sempre uscirne un altro prossimamente ...ehehehe) :