Il destino trova sempre il modo di tornare da noi. Da bambina Taeyoun, una ragazza di padre coreano e madre cinese, viene salvata da un ragazzino e da quel momento continua a sperare di incontrarlo di nuovo prima o poi. Tutto cambia quando incontra...
Youn era sconcertata. Le sembró che il mondo le crollasse da sotto i piedi. -Jb... te l'ha detto? Come ha potuto?- Jackson cambiò immediatamente espressione. Prima era calmo e rilassato ora invece sembra nel panico. -È così quindi. Pensavo di aver sentito male mentre venivo qui, Jb non mi ha detto niente.- ammise. Non poteva crederci nemmeno lui. Youn lo fissava con gli occhi spalancati, finché i suoi occhi neri non le si riempirono di lacrime. L'aveva ingannata e lei ci era cascata rovinando tutto! E adesso lui faceva quella faccia come se sapere dei suoi sentimenti lo sconcertasse. -Stai... stai piangendo! - Jackson si sentiva come quando da piccolo rompeva i bicchieri di cristallo e non sapeva come aggiustarli prima che arrivasse la mamma. Youn si coprì il volto con le mani cercando di trattenere le lacrime. Jackson fece l'unica cosa che poteva, cioè raccogliere la ragazza in un abbraccio portandola verso di sè. -Non piangere dai, è colpa mia.- diceva con voce dolce. Quando Youn smise di piangere lui di scusò. -Non volevo sentire le vostre conversazioni, scusami.- -Non è questo... adesso non vorrai più parlarmi...- singhiozzò lei. -E perché non dovrei? Perché ti piaccio?- Lei annuì. -Youn tu sei mia amica e ti voglio bene, non smetterò mai di parlarti. È tutta colpa mia!- -Perché è colpa tua?- chiese lei tirando su col naso. -Perché mi sono comportato da scemo con te, pensando di non farti alcun effetto... sono stato un vero idiota. Mi dispiace tantissimo!- -Non è colpa tua. Pensavo che tu fossi il bambino che mi aveva salvata da piccola.- -Però non sono io. Quindi non c'è bisogno di piangere. Non è successo nulla. Tornerà tutto come prima.- Jackson la teneva per le spalle guardandola negli occhi. Lei scosse la testa. Non capiva che non era questo il punto. -Tieni!- esclamò il ragazzo e porse a Youn la sua lattina di latte e cioccolato. Lei guardò la lattina, l'ennesima premura di Jackson e le venne da piangere di nuovo, ma si trattenne. Si ricompose. Aveva finalmente smesso di piovere nel frattempo e una striscia di sole rossa aveva squarciato le nuvole illuminando una scintillante Seoul al tramonto. Jackson vide alla finestra qualcosa così prese per mano Youn e la trascinò in terrazza. -Guarda! L'arcobaleno.- Youn rise. Sembrava un bambino. Indicava tutto felice l'arcobaleno mentre con l'altra ancora stringeva la mano di Youn. -Lo sapevo!- esclamò,-l'arcobaleno rende tutti felici. Vedrai Youn. Quando sarai ad Hong Kong troverai il vero ragazzo di cui sei innamorata.- Youn fece schioccare la lingua. Jackson a volte poteva essere davvero tonto. -Jackson, io non andrò più ad Hong Kong. Puoi anche non essere il ragazzo che ho sperato di rivedere per tutta la vita. Ma non mi importa un accidente. Per me sei solo tu. - Jackson, era rimasto senza parole. Per la prima volta, il ragazzo rimase immobile senza poter dire niente. Lei l'aveva preso alla sprovvista, aveva fatto qualcosa che lui non si aspettava. Poi arrivò Mark. -Cavolo Jackson, ti stanno cercando tutti. Che stai facendo?- -Arrivo! Cos'è tutta questa fretta di vedermi? Vi manco già?- rispose Jackson facendo l'occhiolino a Mark. Quest'ultimo salutò timidamente Youn con un cenno poi seguì Jackson che rientrava. Youn era da sola. Come aveva potuto lasciarla da sola sulla terrazza in un momento simile? Ed ecco che Jackson tornava correndo. -Youn.- disse col fiatone dopo aver corso. -Non devi aver paura, saremo comunque amici, non potrei mai smettere di parlarti. Ci vediamo domani.- e le diede un bacio sulla guancia. Poi scappò via di corsa. Youn si tastò la guancia coi polpastrelli. La guancia era ancora lì, ma le pizzicava leggermente. Sentiva il bisogno di piangere ancora per sfogarsi, ma non ci riuscì più. Perché Jackson non c'era e quando lui non c'era le risultava impossibile piangere.
-Quindi?- insisteva impaziente Minjeen. -Quindi cosa? Ho finito di raccontare.- rispose Youn imbarazzava. -Ma cosa cavolo vuol dire? Tu gli piaci? O no? - -Non lo so! Non è stata la reazione che mi aspettavo!- Minjeen non poteva farsene una ragione. Si sentiva più in ansia di Youn stessa. -Beh ha detto 'a domani' quindi probabilmente vi vedrete anche oggi. E dovrai chiederglielo!- -Sono terrorizzata all'idea di vederlo.- ammise Youn. -Terrorizzata? Tu? - Minjeen scoppiò a ridere. -È la prima volta che ti sento dire di essere terrorizzata! Due anni fa hai cacciato un serpente dalla scuola come fosse stato un gattino!- -E quindi?- -Sei andata da una banda criminale per salvare tuo fratello da sola, e ora sei terrorizzata da Jackson Wang? - Minjeen era incredula. -Beh...- mormorò l'amica cercando una risposta convincente. Le due ragazze stavano uscendo dall'università dopo le lezioni. Tenevano i loro libri nello zaino che rimbalzava dietro le loro schiene. Anche se il cielo era nuvoloso non pioveva per fortuna. Fuori il cancello dell'edificio universitario, videro qualcuno in fondo alla via. Un uomo, ma non si distingueva molto chiaramente. Aveva però un largo cappello nero che gli oscurava la faccia. Per l'ennesima volta, Youn si sentiva seguita. Fece quasi di corsa il tratto di strada che la separava dalla metropolitana e finalmente vi salì sentendosi al sicuro. Jackson aveva ragione, qualcuno la stava seguendo. Forse era Bongsoo. Sotto casa una figura dai capelli biondi l'aspettava appoggiato al muro. Jackson. Il ragazzo le porse una lattina di latte e cioccolato. -E questo?- -Ti ho ricomprato il latte che avevi rovesciato.- -Ma mi avevi già dato il tuo.- -Ma non l'hai bevuto.- Bene, con Jackson non si poteva discutere così si limitò a ringraziarlo. -Mmm... ti va di fare due passi.- gli chiese con tutto il coraggio che aveva. Effettivamente non aveva voglia di tornare a casa e vedere sua madre con la quale aveva litigato il giorno prima. Jackson la seguiva standole accanto. Era camuffato con mascherina e cappellino e una grossa sciarpa nera lo avvolgeva, nessuno lo avrebbe mai riconosciuto, ma cercarono comunque di non camminare in vie troppo trafficate. Parlarono del più e del meno. Finché Youn non riuscì a chiedergli per quale motivo la stesse aspettando sotto casa. -Non lo so, Youn. Mi sento più tranquillo così.- -Ma non ha alcun senso, se non ti piaccio nemmeno...- -Tu mi piaci, ma forse non nel modo in cui io piaccio a te. Però anche se siamo solo amici, sento come se non riuscissi a starti lontano. - Youn nascose il viso nella sciarpa lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso. Con la coda dell'occhio poteva vedere Jackson leggermente arrossito. Era davvero convinto di quel che diceva?
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Siamo al capitolo 21! Che segna l'inizio di una nuova parte della storia! Presto comincerà l'inverno e Minjeen andrà a Busan da suo fratello maggiore... e lì incontrerà il misterioso Jiho... ( più spazio alla Woojeen!!) inoltre ci sarà presto un nuovo Trailer per commemorare la seconda parte! Grazie mille per aver letto questo capitolo !