6) Stronzo, ma non così stronzo

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Mancavano due settimane al Gran Premio della Cina. Alexia aveva anche pensato di tornare a casa nel mentre, ma alla fine aveva rinunciato. Dopotutto era la prima volta che si trovava in Australia e fare la turista non le dispiaceva affatto.
Insieme a Cheryl avevano fatto per tutta la prima settimana gite, escursioni e si erano rilassate nelle spiagge.
Niall e i ragazzi si erano perfino uniti a loro qualche volta. Per lo meno, quando erano in gruppo, Niall le stava lontano.
Due giorni dopo la gara, quando Niall era uscito finalmente dalla sua stanza, del tutto rigenerato, l'aveva importunata subito a colazione, sedendosi accanto a lei. E Alexia che sperava di essere ignorata, dopo quello che lui le aveva detto in ascensore. Ma evidentemente Harry non si sbagliava.
«Sto aspettando i tuoi complimenti.» le aveva detto. Erano da soli al tavolo, dato che gli altri avevano già fatto colazione da un po'.
«E perché? Sei arrivato soltanto secondo.»
Niall fece una smorfia. «Non conta solo il primo.» disse anche se ci credeva poco pure lui. «Sono salito sul podio anche io.»
Alexia rimase in silenzio per qualche attimo, masticando il suo cibo e dopo aver ingoiato disse: «Non credevo volessi i complimenti da una delle puttanelle che devono solo sculettarti accanto.»
Il pilota fece un sorrisino, che Alexia avrebbe voluto togliere via dalla sua faccia con uno schiaffo. Niall era così maleducato!
«Stai ancora pensando al giorno della gara?» chiese, finendo la sua colazione. Si era seduto lì mezz'ora dopo rispetto ad Alexia e aveva già finito di mangiare in cinque minuti. Era come una sorta di tritarifiuti umano, considerando la quantità di cibo che aveva ingurgitato. Si era alzato almeno tre volte per riempire il piatto.
Alexia rispose a quella domanda con l'assoluto silenzio. Non lo guardava e sperava che se avesse fatto finta che non esistesse, lui si sarebbe stufato e se ne sarebbe andato. Dopotutto, Niall aveva già finito di mangiare.
«D'accordo, allora mi scuso.»
A quelle parole Alexia dovette sollevare gli occhi per forza di cose. Niall Horan si era appena scusato con lei. Aveva un'espressione sconvolta sul viso, ma cercò di sbarazzarsene subito. No, andiamo, Niall Horan stava solo recitando la parte di chi si scusa. Alexia resistette all'impulso di sbuffare.
«Che cosa? E perché mai dovresti scusarti? Ciò che hai detto lo pensavi realmente, quindi le tue scuse non hanno senso.»
«Chi dice che lo pensavo realmente?» quella frase le fece credere il contrario solo per un attimo. Forse Niall non era così stronzo e cattivo.
«Lo pensavi veramente?» gli chiese allora.
«In realtà sì.»
Ed ecco che il pensiero precedente era andato a farsi fottere. Alexia si alzò in piedi. Avere Niall così vicino le faceva venire la nausea. Per fortuna aveva finito di mangiare. Fece per andarsene, ma Niall tornò a parlare: «Ma mi dispiace di averti ferita, quindi mi scuso per questo.»
Alexia fece un verso che suonava come divertito e derisorio. Delle scuse di quello sbruffone di Niall Horan non se ne faceva proprio nulla. Gli diede le spalle e uscì dalla sala, per raggiungere la sua camera e prepararsi per l'uscita.

«Scommetto che le stai guardando il culo.» disse Louis, facendo quasi sobbalzare Niall. Quasi, non gli avrebbe dato quella soddisfazione. «Non riesco a vedere i tuoi occhi dietro agli occhiali, ma scommetto che lo fai.»
«Il culo di chi dovrei guardare?» chiese con fastidio, come se non sapesse di cosa Louis stesse parlando.
Alexia e Cheryl camminavano più avanti rispetto a loro, con un po' di vantaggio rispetto ai ragazzi in modo che se avessero voluto entrare in un negozio, avrebbero avuto un po' di tempo in più. Si erano dovuti fermare già un paio di volte, per l'appunto.
E Louis aveva ragione. Niall non riusciva a staccare gli occhi dal sedere di Alexia fasciato da quei maledetti jeans stretti.
«Lei non ti vuole. Anzi, ti odia.» aggiunse Liam, quasi cantilenando.
«Stronzate.» borbottò Niall. «Non mi odia. E in ogni caso non mi interessa. Non è il mio tipo. E per di più, durante la stagione le distrazioni devono essere le meno possibili.»
Tutti e tre i ragazzi scoppiarono a ridere di gusto, per tutte le cagate che stava dicendo Niall, una dopo l'altra.
«Se vuoi ti consiglio qualche strategia per fare colpo su di lei.» lo prese in giro Harry.
«Le strategie tienitele per la pista o mettitele...» aveva iniziato a dire al suo ingegnere, ma Liam lo aveva zittito, dandogli un colpo con la mano dietro la testa.
A quel punto le due ragazze entrarono in un negozietto e Niall gemette di frustrazione. «Ancora? È la nona volta che ci fermiamo!»
E nessuno mise in discussione il fatto che le avesse contate veramente. «Io, con voi e con loro non ci esco più!»

Ad Alta Velocità ||Niall Horan||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora