Dopo la prima vittoria della stagione di Niall, il solito gruppo si era rimesso in viaggio praticamente subito, perché il pilota continuava a dire che quelle zone del mondo, e Alexia era sicura che lui neanche sapesse dove fossero in realtà, non lo entusiasmavano per nulla. Così erano volati in Russia. Dove, nonostante fossero i primi di aprile, Alexia credeva che sarebbe morta di freddo. Dal giorno della fatidica gara, inculcando ancora di più nella testa degli altri che lei e Niall si odiassero, non si erano più rivolti la parola, ignorandosi bellamente. Più per volere della ragazza in realtà, che non aveva sopportato per nulla come l'avesse usata per i suoi comodi, solo per creare il gossip. Niall la pensava diversamente... forse. A lui sembrava più che altro non importare niente di nulla. Harry, per esempio, che era sempre tanto buono e cercava tutte le volte di proteggere il suo pilota svitato, pensava che l'avesse fatto solo per giocare con lei, per provocarla e infastidirla e solo casualmente aveva attirato l'attenzione delle telecamere. «Niall non ci fa più caso alle telecamere. Lo riprendono sempre e comunque.» lo aveva giustificato.
E Alexia aveva quasi sbuffato. Casualmente un corno.
Ciò che le faceva rabbia era il loro rapporto. Un momento, rapporto? Non c'era proprio alcun rapporto tra loro. Ed era proprio quello il punto.
Ogni volta che sembravano star facendo mezzo passo avanti, ne facevano subito tre indietro. Erano esattamente al punto di partenza, se non peggio. Non che le importasse, ma ci sarebbe dovuta stare a contatto ancora per mesi.
Appena arrivati in hotel in Russia, Alexia aveva acceso il computer per chiamare via Skype sua sorella, che in base al fuso orario sarebbe dovuta essere tornata a casa da scuola da poco. Dopotutto, la camera che condivideva con Cheryl era vuota, come sempre. La sua collega odiava stare in camera, almeno nella loro. Preferiva passare tutto il tempo con Liam.
La chiamata era appena iniziata e Alexia voleva già chiudere. Sua sorella era stressante.
«No! Non c'è niente tra noi.» stava ripetendo per la quarta volta consecutiva.
«Ma sembravate affiatati.»
Alexia sbuffò. «Affiatati? Ci odiamo. E Niall è solo un idiota. Quindi togliti dalla testa qualsiasi cosa. Adesso cambia argomento e non tornarci più, perché non ti risponderò ancora.»
Kara si imbronciò. «D'accordo, allora. Elaja è di nuovo in punizione.»
«Cosa? E perché? Quel ragazzo mi dice solo ciò che vuole.» brontolò. Lo aveva sentito la sera prima e sembrava tutto tranquillo.
«Ha portato la pagella. Papà non è contento. Per nulla, visto che ha un paio di materie sotto.»
Alexia sospirò. «Kara, non puoi dargli una mano? Avanti, sei tu il genio in casa. E io non sono lì per rimetterlo in riga.»
Kara iniziò a lamentarsi sul fatto che non poteva perdere tempo e che Elaja era stupido. «Piuttosto che stare tutto il giorno da quel meccanico o giù ai go kart, dovrebbe studiare .»
«Che meccanico?»
In quel momento la porta della camera si aprì e l'attenzione della rossa si puntò su Cheryl. «Ale, Niall vuole assolutamente festeggiare la sua vittoria con birra e musica stasera e ha costretto tutti i ragazzi a seguirlo in un pub. Ci chiedono se andiamo con loro.» disse con un sorriso.
Alexia fece una smorfia al solo pensiero di dover uscire con Niall. Non che sarebbero stati soli, ma...
«Sì, viene anche lei.» fu Kara a rispondere al suo posto da dietro lo schermo, facendo quasi sobbalzare la sorella più grande.
«Oh, scusate. Non volevo interrompervi. Non sapevo fossi in teleconferenza.»
«Figurati.» Alexia la rassicurò, sorridendo.
Alexia ci stava riflettendo su. Poteva stare in camera da sola, a rilassarsi e guardarsi un bel film oppure poteva andare a divertirsi visto che serate di quel tipo non le dispiacevano per nulla. Ma c'era un particolare che la faceva tentennare.
Venne distratta dai movimenti dietro lo schermo. Poteva vedere sua sorella agitarsi solo con la visione periferica. Alla fine voltò la testa e vide Kara con un foglio in mano su cui era scritto: 'vai' a caratteri cubitali e tanti punti esclamativi. Il suo sguardo minaccioso completava il tutto. Alexia sollevò gli occhi al cielo. «Sì, vengo anche io.» disse alla fine e Kara esultò ad alta voce, facendo ridere Cheryl.
Dopotutto, se l'unico particolare corrispondeva a Niall, avrebbe potuto farcela senza problemi. Uscire con loro non significava uscire proprio con lui e le interazioni potevano benissimo essere nulle.
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Ad Alta Velocità ||Niall Horan||
FanfictionAlexia Valery lavora come modella dall'età di sedici anni. È abituata a quella vita da riflettori, nonostante dietro il suo lavoro si nasconda una vita privata molto tranquilla, dove il centro del suo mondo resta la famiglia: suo fratello, sua sorel...