30) Tandem

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«Non ci credo.» Niall si coprì la bocca con la mano, per non scoppiare a ridere in modo esagerato.
«Sta zitto, cretino. E continua a camminare a piedi.»
Niall si era fermato giusto un paio di minuti prima davanti ad un negozietto di bici a noleggio e aveva afferrato la mano di Alexia, trascinandola lì. «Ti prego, andiamo in bici.» aveva detto, ma solo per ottenere resistenza dalla rossa.
«Che c'è?» aveva chiesto allora il pilota, guardandola in modo strano. Era confuso dal fatto che lei stesse cercando di fermarlo.
«Continuiamo a piedi.»
«Ma... dai!»
«Niente ma, Niall. Non so andare in bicicletta.» aveva borbottato infine la ragazza.
Ed era proprio lì che Niall si era dovuto trattenere dal ridere. «Andiamo, che cavolo dici?» chiese ancora incredulo.
«Dico quello che dico.» ovviamente la ragazza si stava offendendo da matti.
«Ma sai andare sui pattini e credo che siano più difficili da usare di una bici. Davvero, non ne hai mai avuta una?»
Alexia sbuffò. «Sì che l'ho avuta. Però quando ero piccola...» si fermò, mordendosi il labbro e facendo comparire tantissime ipotesi nella testa del pilota. E infatti fu lui a continuare: «Ti sei ficcata il tubo della bici ne...» e poi la sua bocca era stata tappata dalla mano di Alexia, che iniziò a ridere per ciò che aveva pensato Niall.
«No, idiota.»
«Ma perché mi insulti sempre?» si imbronciò l'altro, stringendo la ragazza più vicina a sé.
«È un segno d'affetto.»
«Ah, allora grazie.»
Un paio di ragazzi passarono accanto a loro e riconobbero Niall. Perfino la ragazza del gruppo li aveva riconosciuti. Ovviamente, dopo quello che era successo sulla pista alla fine della gara due giorni prima, in cui Niall era arrivato al primo posto. Si era esaltato un po' troppo e anche se non lo aveva fatto di proposito, aveva creato un gossip gigantesco. Non che adesso ad Alexia importasse qualcosa. Andava bene che il mondo lo sapesse, che Niall fosse suo e di nessun altro.
«È la ragazza che ha baciato scendendo dal podio, vero?»
Entrambi avevano sentito la ragazza che lo chiedeva agli amici.
«Sì, lasciamoli in pace, avanti.»
Niall avrebbe dovuto ringraziare quei ragazzi per il fatto che avevano deciso di non disturbarli, ma non li aveva neanche guardati. Continuava a fissare gli occhi fin troppo verdi di Alexia, che era tornata a tenere la mano sulla sua bocca, probabilmente proprio perché voleva che non dicesse nulla a quei ragazzi: avrebbe potuto fare l'arrogante stronzo come al solito, anche se al biondo in realtà importava poco. Alla fine lei tolse la mano e la bocca di Niall si distese in un sorriso, che lei non poté fare a meno di baciare.
Sì, due giorni prima aveva gareggiato da dio, dopo una giornata intensiva di sesso e coccole con la rossa all'interno della loro camera d'albergo. Nessuno dei ragazzi li aveva cercati dopo che Niall glielo aveva vietato, scrivendolo sul loro gruppo di WhatsApp. Cibo in camera e solo effusioni con la persona che amava e Niall non si era mai sentito così vivo e così giovane. E dire che la fase adolescenziale con una sorpresa sempre dura sarebbe dovuta esser finita da un pezzo. Sta di fatto che il giorno dopo Niall aveva gareggiato con in testa soltanto la ragazza, con cui aveva ormai creato un rapporto quasi indissolubile, e non aveva potuto fare di meglio. Era arrivato primo e aveva fatto due record in una sola volta: il tempo complessivo della gara su quella pista e il tempo di distacco dal secondo.
Harry aveva temuto davvero seguendolo sugli schermi. Niall andava ad una velocità che se possibile, non aveva mai toccato. E il riccio continuava a ripetergli tutto il tempo di stare attento. Niall non si era neanche infastidito. Sentiva il cuore esplodergli nel petto e diavolo, quella sensazione era fantastica.
Alexia, invece, aveva per tutta la gara conficcato le unghia sul braccio di Cheryl, che continuava a maledirla tra le labbra.
Niall era salito sul podio, aveva bagnato di spumante chiunque e aveva fatto la diva per un po'. Poi aveva visto la sua ragazza in disparte in mezzo alla folla, che applaudiva e lo guardava orgogliosa e non ci aveva pensato un attimo di più. Era saltato giù dal podio, la gente che lo chiamava senza capire, ma solo per essere ignorata. Alexia guardava le pozze blu di lui con occhi leggermente spalancati, mentre il pilota camminava verso di lei.
«Hey.» le aveva detto una volta raggiunta, solo per sollevarla da terra e unire le loro labbra in un dolce bacio. Alexia aveva intrecciato le gambe intorno alla sua vita senza neanche pensare al fatto che avrebbe potuto vederli tutto il mondo. Qualsiasi cosa intorno a loro era come sparita ed erano rimasti da soli. «Hey.» aveva detto lei indietro in modo dolce, quando si erano separati.
Niall allora, non era avventato solo sulla pista.
Avevano fatto esplodere il caos e il gossip era schizzato a livelli indicibili. Erano diventati una delle coppie più amate nel mondo dello sport.
Era normale quindi che quelle persone che passavano a poca distanza da loro, facessero riferimento proprio a quello.
«Allora, mi dici che hai combinato da bambina con la bicicletta?» le chiese Niall, passando le dita tra i capelli rossi della ragazza.
«Usavo ancora una di quelle con le rotelle, quindi non era molto valido, insomma, non sapevo andarci davvero. Feci una discesa avventata e persi una delle rotelle.»
Niall la guardava con un filo di sincera preoccupazione negli occhi e ad Alexia venne quasi di ridere.
«E nulla, sono caduta e ho battuto la testa per terra.»
«Immaginavo che l'avessi sbattuta da qualche parte da piccola.» Niall era riuscito chissà come a restare dannatamente serio mentre pronunciava questa frase.
E Alexia lo colpì sul petto con la mano, facendolo ridere di gusto.
«Deficiente! Guarda che persi perfino i sensi facendo morire di paura i miei genitori. Quando mi ripresi avevo pure chiesto a mia madre chi fosse.»
«Cacchio, eri un pericolo! E poi ti tornò la memoria o hai un vuoto nella testa? Potevo sbatterla anche io da qualche parte a questo punto.» Almeno, il fatto che ora usasse pure l'ironia per parlare in riferimento al suo passato, era decisamente una buona cosa. Significava che si era ripreso del tutto e che si stava abituando al fatto che lei sapesse.
La ragazza scosse la testa, trattenendosi dall'insultarlo di nuovo, solo perché non le venivano più in mente modi per definirlo. Scemo era fin troppo dolce.
«Comunque sono rimasta traumatizzata e non sono più voluta salire su una bicicletta. Quindi non ho mai imparato e non so andarci.»
Niall era rimasto in silenzio solo per qualche secondo. «Affittiamo un tandem!» aveva esclamato alla fine.
Alexia lo guardò male. «Che cosa non capisci nella frase "non so andare in bicicletta", stupido amore mio?»
«Sarà la volta buona che ti insegno qualcosa. E poi, con il tandem puoi anche non far nulla. Ci penso io.»
«Dato che sei Mr Muscolo.» lo derise lei.
Niall non disse nulla e la trascinò dentro al negozio, facendo emettere alla ragazza un gemito di frustrazione.
Un quarto d'ora dopo, Niall stava cercando di convincerla a salire con lui, che aveva già preso posto. «Amore, andiamo!»
«Ma ho paura! Cadremo e ci faremo male tutti e due.»
Niall sospirò e si passò una mano sulla bocca, allungandola poi verso la ragazza, che l'afferrò senza esitazione. «Credi che ti lascerei cadere?»
Alexia si morse il labbro inferiore e scosse la testa. «Ma non puoi controllarlo.»
«Oh, sì che posso. Non ho mai fatto un incidente con una macchina da corsa...» Alexia gemette e borbottò: «Non dirlo.» poteva portare sfiga.
«E dovrei farlo con una bici?» terminò. Poi portò la mano della ragazza alla bocca e la baciò. «E inoltre hai in testa questo splendido caschetto giallo...»
«Che è osceno e mi fa diventare i capelli orribili.»
«Parli proprio come una modella.»
Alexia sbuffò. «È quello che sono, pilota. E se non ti piace puoi andare a fanculo.»
«Calma, tigre. Ci vado solo se vieni con me .» disse con un sorriso divertito che gli aleggiava sul viso.
«Perché il mio è giallo e il tuo verde? Non ci sta proprio per nulla con i miei vestiti.» tornò a parlare lei dei loro caschi, ignorando il resto.
«Ed ecco di nuovo la fissata con la moda.»
«Facciamo cambio.»
«Non se ne parla proprio.»
«Ma sei stronzo!»
Niall ghignò.
«Allora non lo metto!» sembrava una bambina dispettosa, con tanto di braccia incrociate al petto.
«Col cavolo! Ci serve per preservare la tua rossa testolina preziosa.»
«Ma hai detto che non facciamo incidenti e che puoi controllarlo, quindi a che mi serve?»
Niall non avrebbe mai ammesso ciò che lei voleva, non gliela avrebbe data vinta. «Ax.» disse con tono di ammonimento.
La ragazza borbottò qualcosa di incomprensibile.
«Se ci metti due secoli mi farai pagare con tutto lo stipendio.»
«Questa è la più grande delle esagerazioni che abbia mai sentito.»
Niall si mise a ridere, mentre osservava la ragazza che finalmente si era decisa e stava prendendo posizione dietro di lui.
«Adesso devi solo pedalare con me. Sei pronta?»
«No.»
Il pilota si voltò indietro per lanciarle un'occhiata. Sembrava davvero spaventata, così le sorrise in modo rassicurante. «Fidati di me. Ci sono io che ci tengo in equilibrio.»
Alle prime pedalate quella grossa bicicletta per due aveva iniziato ad ondeggiare e Alexia aveva serrato gli occhi, tanto era Niall che guidava davanti! Aspettava soltanto la caduta... che ovviamente non avvenne.
«Vedi? Stiamo andando alla grande.» disse il ragazzo e lei aprì prima un solo occhio, poi anche il secondo. Wow. Stavano davvero andando bene.
«Quindi adesso so andare in bici?» chiese titubante, continuando a pedalare dietro Niall. Aveva il culo e le spalle del ragazzo davanti, davvero niente male come vista!
Il pilota si era messo a ridere. «Penso di sì, piccola.»
E non era passata neanche un'ora che Alexia gli aveva perfino chiesto perché dovesse stare lui davanti. «Voglio guidare io!» la paura finita chissà dove.
«No, amore.»
Allora Alexia aveva iniziato tutto un pippone sul femminismo che Niall faticava perfino a seguire. E alla fine lei aveva chiesto: «Non ti fidi di me quindi?»
«Certo che mi fido, amore. Ma sinceramente mi fido più di me stesso.»
«Stronzo!»

«Vado a farmi la doccia. Vuoi venire?» chiese Niall, cominciando a togliersi i vestiti.
«No, sono allergica all'acqua.»
Il pilota scoppiò a ridere. «E da quando?»
«Da adesso.»
«Quindi inizierai a puzzare?»
Alexia scrollò le spalle e si gettò sul letto, sbuffando e incrociando le braccia al petto.
Niall la guardò sollevando un sopracciglio. Era perfino rimasto nudo, ma la ragazza non lo guardava neanche. «Sei ancora arrabbiata perché non ti ho fatto guidare il tandem? Andiamo, non...» e poi venne interrotto: «Non sono arrabbiata con te.» borbottò la rossa, prima di passarsi una mano sulla faccia. «Sono solo stanca.»
Niall la guardò ancora, cercando di capire se lei stesse mentendo o meno. «E non vuoi fare una doccia rilassante con me?»
«No.»
Niall cercò di non sospirare o sbuffare. «D'accordo. Faccio una doccia veloce e vengo a coccolarti.» disse, ma non ricevette risposta, così le baciò la testa sbrigativamente e sparì in bagno.
Quando partì il rumore dell'acqua che scorreva e Niall aveva iniziato a canticchiare qualche melodia che lei non riconosceva, Alexia infilò la mano in tasca e tirò fuori un pezzo di carta stropicciato: era il biglietto da visita di Greg. Lo aveva tenuto lì perché sperava che Niall non lo trovasse. Sarebbe successo il caos altrimenti. E okay, avrebbe dovuto buttarlo, ma qualcosa di inspiegabile la fermava dal farlo.
E quando, nel momento in cui stavano tornando in hotel, Alexia aveva tirato fuori il telefono e aveva trovato un messaggio di Greg, si era improvvisamente infastidita. E adesso era perfino combattuta. Che poi, come cavolo aveva fatto ad avere il suo numero? Doveva ricordarsi di chiedergli dove lo avesse trovato, nonostante fosse consapevole del fatto che qualche sito di moda ogni tanto rendeva disponibile i numeri dei modelli.
E adesso non sapeva che fare. «Dannazione!» esclamò, sperando che Niall non l'avesse sentita. Ma il pilota continuava a cantare tranquillo e quindi si disse che fosse realmente così.
Alexia aveva quella stupida curiosità che la tormentava da matti. Lei voleva conoscere fino in fondo Niall. Voleva sapere tutto di lui. E se quella di Greg fosse stata una notizia davvero rilevante? E se quella rivelazione avesse rovinato il rapporto tra lei e il pilota? No, impossibile. E fu proprio quel pensiero a farle decidere cosa fare. No, impossibile.
Il getto dell'acqua si arrestò e Alexia mise via il bigliettino, sapendo che Niall l'avrebbe raggiunta a breve.
Dopotutto, che male c'era ad incontrare Greg? Se Niall non lo avesse saputo, il problema non ci sarebbe stato minimamente. Gli avrebbe detto una bugia minuscola e sarebbe andata in quel bar per fare colazione con suo fratello, come le aveva scritto nel messaggio che aveva dovuto nascondere prima a Niall, il quale dopotutto era troppo intento a guardarsi intorno e non si era accorto del modo in cui l'umore di Alexia fosse cambiato.
Si trattava solo di un'ora o poco meno. Avrebbero messo in chiaro le cose e non ci avrebbero pensato più.
Lei doveva sapere. E non poteva proprio farne a meno.

Ad Alta Velocità ||Niall Horan||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora