Alexia ammirava, ormai da quando era arrivata mezz'ora prima, la villa immensa del pilota. Guardava tutto con gli occhi spalancati. «Tu vivi qui?» era stata la sua prima domanda.
E Niall si era messo a ridere. «Lo so, è troppo grande per vivere da solo.» Niall non avrebbe saputo dire se Alexia avesse fatto finta di niente a quel commento o se davvero non lo stesse a sentire. O forse era solo troppo ingenua per capire le allusioni del biondo. Non che Niall volesse chiederle di andare a vivere con lui, per carità. Erano solo all'inizio. Nessuno vuole saltare subito al matrimonio, ai figli, al felici e contenti e all'epilogo, vero?
Quella del ragazzo era solo un'allusione al fatto che fosse fin troppo solo. Odiava quel particolare, anche se in pochi ne erano a conoscenza. Di sicuro, Niall non aveva mai smentito il fatto che gli piacessero le feste, i pub e lo stare con gli innumerevoli amici, come scrivevano i giornali di gossip. Quali innumerevoli amici, Niall doveva ancora capirlo, sinceramente. E dopotutto, passava la maggior parte dell'anno in giro per il mondo per il suo lavoro. Casa sua era relativa.
«E quindi hai anche la piscina.»
«Sì, altrimenti non ti avrei detto di portare il costume, no? Sta in giardino accanto all'angolo barbecue.»
«Darai un sacco di feste.» stava dicendo Alexia, mentre Niall apriva la vetrata per portarla nel retro della casa e mostrarle ciò di cosa stavano parlando.
Niall la guardò torvo. «Raramente. Di solito solamente per il mio compleanno, quando è Louis ad organizzarle.»
«Neanche per le vacanze? Feste di Natale, Capodanno, Pasqua?»
Niall scosse semplicemente la testa
«Beh, capisco. Probabilmente tornerai in Irlanda dalla tua famiglia per le feste.»
Niall si irrigidì visibilmente e non riuscì a dire una parola. Alexia perse interesse per la piscina davanti a loro e si voltò a guardare il pilota, che al contrario suo guardava fisso davanti a sé, con gli occhi più aperti del normale, come se fosse spiazzato. O spaventato.
La ragazza non ne capiva il motivo. Era piuttosto strano. Andò dietro al ragazzo e sollevandosi sulle punte dei piedi gli passò le braccia intorno al collo da dietro e gli baciò la guancia. Poté sentire come lui si rilassava lentamente tra le sue braccia. Rimasero in quella posizione per un po', poi Niall parlò. Era più un sussurro, ma bastava: «Non torno in Irlanda da quando avevo diciotto anni.»
Ad Alexia era capitato diverse volte di riflettere su cosa non sapesse ancora di Niall. Al primo posto si trovava la sua famiglia. Niall non aveva neanche accennato ad essa. Mai. E Alexia temeva che fosse un tasto dolente. Adesso, quel suo comportamento le stava facendo credere che era sulla buona strada, che probabilmente avesse ragione.
«Stai bene, amore?»
Niall allungò la mano e afferrò quella di Alexia, che era poggiata sul suo stomaco e intrecciò le loro dita. «Sì.»
«Posso chiederti perché non torni da allora?» chiese cautamente, poggiando il mento sulla spalla del ragazzo.
Niall voltò la testa per guardarla. Le loro labbra erano troppo vicine in quel modo e lui non poté fare a meno di farle toccare per un attimo. «Posso non risponderti?»
Alexia lo guardò preoccupata. Non era un bene che Niall non le dicesse le cose, ma se quell'argomento lo faceva stare così male, avrebbe aspettato.
«Me lo dirai?»
Niall si morse il labbro. Sembrava che ci stesse pensando. «Un giorno.» rispose alla fine. Dopotutto, scoprirsi significava anche quello, aprirsi del tutto, rivelarle ogni particolare di sé. O quasi. Anche se si trattava del passato. Un passato che non gli piaceva ricordare.
Alexia gli baciò la guancia una seconda volta, in risposta. Si sarebbe accontentata, per il momento.
«Adesso possiamo fare il bagno in piscina nudi?»
«Nudi? Ma mi hai detto di portare il costume!» protestò la ragazza e Niall si ritrovò a scuotere le sopracciglia, guardandola maliziosamente.
«Nessuno di noi si farà il bagno nudo!» la voce di Louis dietro di loro li fece sobbalzare spaventati.
«Oh, diavolo. Mi ero dimenticato di loro.» borbottò Niall, mentre Alexia si allontanava da lui per guardare Harry e Louis.
«Ma come sono entrati?»
«Harry ha le chiavi di casa mia... per le emergenze!» praticamente urlò per specificare quel particolare ed essere sicuro che arrivasse alle orecchie del compagno. «Dispongo anche di un citofono funzionante.»
Alexia ridacchiò, visto che nessuno lo stava comunque a sentire, intenti a togliersi i vestiti e restare in costume. Louis si era già tuffato schizzando ovunque e urlando: «Cazzo, è gelida!» quando era riemerso.
Niall aveva alzato gli occhi al cielo. «Vado a mettere il costume.» aveva annunciato, prima di sparire di nuovo all'interno dell'abitazione. Quando era tornato cinque minuti dopo, aveva trovato tutti e tre i suoi ospiti distesi al sole come lucertole. Anche Louis era fuggito a gambe levate dall'acqua fredda, ricercando il calore.
Niall si soffermò un po' di più sulla ragazza, che indossava un trikini nero. Le stava da dio. Niall non riusciva a capacitarsi di quanto lei fosse perfetta. Aveva pure appuntato i capelli disordinatamente come piaceva a lui.
Solo quando si fermò in piedi davanti alla ragazza, facendole ombra involontariamente, lei aveva aperto gli occhi.
«Niall, dovevi metterti il costume. Hai sentito Louis? Niente bagno nudo.»
Niall guardò il suo costume a mutanda verde bottiglia. «Ma io non sono nudo.»
Alexia storse la bocca. «Con quel coso è come se lo fossi! Ti copre a malapena il culo.»
«Ma se non me lo vedi, dato che non ti do le spalle.»
«Appunto per questo!»
Niall era stupito da quel comportamento della ragazza. Erano perfino in casa sua e solo Harry e Louis erano presenti oltre a loro. Come se lo potessero guardare in tanti.
«Ah andiamo, stronzate.» borbottò, mentre Harry rideva.
«Harry, non provare a sfiorarlo neanche con lo sguardo, né quella banana spremuta lì dentro, né il suo culo piccolo.» disse Alexia.
Come se lui non avesse mai visto il suo amico nudo. Harry era rimasto a bocca aperta.
«Io non ho il culo piccolo!» aveva protestato Niall, nello stesso momento in cui Louis diceva: «Uh uh, gelosia portami via.»
«Lo stesso vale per te, Lou.» poi tornò a guardare il biondo. «Ti togli dal sole, adesso?»
Niall sollevò gli occhi al cielo, poi corse verso la piscina e gli schizzi del suo tuffo esagerato arrivarono fino agli altri.
«Attento alle palle.» la voce di Alexia lo fece ridere da dentro l'acqua.
«Vieni a salvarle, allora.»
«No, l'acqua è fredda.»
Cinque minuti dopo Niall era tornato da loro tutto gocciolante e si era spalmato sulla ragazza, facendola urlare.
«Non urlare, che i vicini chiamano la polizia.» Niall rideva e teneva stretta a sé la ragazza, che stava cercando di scappare via da lui. Alla fine ricevette un bacio e si placò, voltandosi verso gli altri due.
«Guarda, H. Niall è un bimbo felice. La sua faccia adesso è quella di uno che fa perennemente sesso.»
Il pilota allungò la mano e lo colpì.
«Ahia!»
«Niall, fermo con le mani. Non si fa male alla gente.» lo ammonì Alexia.
«Sì, faccio sesso con mia madre.» esordì, indicando la rossa con il pollice. Quella volta fu Alexia a colpirlo. «Ahio! Avevi detto che non si fa male alla gente!»
Alexia si mise a ridere. «Povero cucciolo.»
Parole sbagliate ovviamente. Niall si era alzato in piedi e aveva preso in braccio la ragazza. «No, Niall, no!»
Si stava avvicinando fin troppo al bordo della piscina. «Mettimi giù! Ti prego!»
«Trattieni il respiro.»
«Niall!» e poi entrambi erano finiti in acqua, accompagnati dall'urlo di lei. Ad Alexia mancò il fiato per quanto fosse fredda e quando riemerse nuotò verso il ragazzo. Non toccava il fondo e non le andava neanche di nuotare, così si avvinghiò al biondo, che riusciva a tenerli a galla entrambi. Dopotutto, l'allenamento da pilota serviva a qualcosa.
«Ciao.» disse Niall, guardando in basso verso il seno della ragazza, piuttosto che sul suo viso.
«Parli con me? O con loro?»
«Sono tutte di fuori.»
«Ho le tette di fuori per colpa tua e del tuo tuffo imboscata. Dovrei coprirle.»
«No, non farlo.»
«Harry e Louis potrebbero vederle.»
«A loro non frega nulla di queste meraviglie. Preferirebbero guardare me che te.»
Alexia gemette d'esasperazione e Niall si mise a ridere. «Cavolo, sei una gelosona. Non me lo sarei mai aspettato.» aggiunse, spostandosi verso il bordo della piscina, per sorreggersi meglio.
La ragazza seppellì il viso nel suo collo. «Guarda che vale anche per te. Prova solo a guardare o parlare con un'altra donna e sei finito.»
«Oh oh.» Niall ridacchiò. «Lo terrò a mente.»
«E poi è lecita la mia gelosia! Tu sei Niall Horan.» disse, tornando a guardarlo in faccia.
«E allora?»
«Come, e allora? Potrebbero tutti portarti via da me.»
«Esagerata.»
«Affatto.» Alexia aveva su un piccolo broncio, che il ragazzo trovava adorabile.
«Per fortuna non c'è alcun problema.» Alexia lo guardò interrogativa e lui continuò: «Visto che io amo te e nessun altro.»
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Ad Alta Velocità ||Niall Horan||
FanficAlexia Valery lavora come modella dall'età di sedici anni. È abituata a quella vita da riflettori, nonostante dietro il suo lavoro si nasconda una vita privata molto tranquilla, dove il centro del suo mondo resta la famiglia: suo fratello, sua sorel...